Auschwitz non finisce mai – Le trappole della memoria (2)
Auschwitz non finisce mai – Le trappole della memoria (1) La memoria della Shoah ha un senso per farci comprendere il male estremo a cui può arrivare l’essere umano. Ci fa...
Filtra per categoria
Filtra per autore/trice
Auschwitz non finisce mai – Le trappole della memoria (1) La memoria della Shoah ha un senso per farci comprendere il male estremo a cui può arrivare l’essere umano. Ci fa...
• – Gabriele Nissim
“Azul” di Daniele Finzi Pasca, con Stefano Accorsi in scena al LAC di Lugano
• – Redazione
Una lettura del volume “Il Capitale. Il lungo presente e i miei studenti” di Paolo Favilli, presentato domani alla Filanda di Mendrisio
• – Orazio Martinetti
Lettere tra Guido e Margherita Tedaldi (1937-1947) in un volume curato da Renato Simoni e pubblicato dalla Fondazione Pellegrini-Canevascini che sarà presentato domani alle 17.00 alla Filanda di Mendrisio
• – Redazione
Liliana Segre ha posto la questione fondamentale della memoria con queste parole: “Sono una delle ultimissime testimoni al mondo e con pessimismo e realismo dico che la Shoah sarà...
• – Gabriele Nissim
Opporsi di fatto agli agli accordi di Parigi sul clima significa negare la prospettiva drammatica cui ci riconducono tutte le ricerche scientifiche più accreditate - Di Matteo Buzzi
• – Redazione
• – Franco Cavani
Se lo è lasciato scappare il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un'intervista al canale televisivo Rossiya 24 e a RIA Novosti
• – Redazione
Nel medio e breve termine, fra guerra in Ucraina e sfide geopolitiche che riguardano la Cina e l’area del Pacifico gli Usa vogliono stabilità, fattore che Israele non sembra stia fornendo
• – Redazione
La procura federale conferma l'apertura di un'inchiesta sulla gola profonda di Credit Suisse. La notizia giunge in concomitanza con l'uscita di uno scottante libro sui conti sporchi della seconda banca svizzera
• – Federico Franchini
È un anniversario importante, quello del centenario della nascita di Giorgio Orelli, il massimo autore letterario della Svizzera italiana, uno dei grandi nomi della poesia italiana del secondo Novecento.
È un’occasione irrinunciabile, per tornare a ricordarne l’opera in versi e in prosa disseminata con parsimonia in raccolte distillate negli anni, anzi nei decenni, come tangibili testimonianze di un lavoro di costante revisione e riconsiderazione della propria produzione.
Ma è anche una ricorrenza che induce, doverosamente, a tornare con la memoria non solo ai versi, alle prose, alle “letture critiche” che Giorgio Orelli ci ha regalato nel tempo, fino agli ultimi giorni prima della sua scomparsa, il 10 novembre 2013, ma pure ad una sua “presenza”, decisiva per molti autori di lui più giovani, che in lui hanno avuto un punto di riferimento culturale quanto umano.
Con la bonaria discrezione che gli era propria, Giorgio Orelli ha seguito, assecondato, consigliato, promosso tutte le maggiori voci del panorama letterario svizzero-italiano degli ultimi decenni.
Una discrezione, che sta dentro il fulcro di una delle sue prime notissime poesie, “Nel cerchio famigliare”, in una chiusa che, nell’asserzione “Ed io, restituito/ a un più discreto amore per la vita”, rimanda ad un modo d’essere che si muove fra alta cultura e natura vallerana, sapienza critica ed ironia, persino, e spesso, autoironia.
Quella discrezione, appunto, è ancora e sempre quella che collega e raduna, come in un “cerchio famigliare”, scrittori ed amici nel volerlo ricordare in questa sede.
Non per celebrarlo, non per dar conto con letture critiche o saggi, di quanto ancora sia presente e ricca di echi la sua opera, ma per ricordarlo, più semplicemente, ma non meno significativamente, attraverso l’evocazione di un momento, un’immagine, una lettura, un’istantanea, che raccontino, in modo originale, un Orelli vissuto come amico, maestro, compagno di viaggio, affettuoso e affascinante affabulatore.
“Naufraghi/e” propone qui la pubblicazione di una serie inedita di “omaggi” di autrici e autori di diverse generazioni, che hanno accolto con convinto entusiasmo, l’invito di proporre il proprio “privato” Giorgio Orelli, in una collana di ricordi che rimandino, di volta in volta, ad uno specifico testo del poeta.
Dieci autrici ed autori hanno aderito all’iniziativa: con loro, grazie a loro, qui sulla zattera dei Naufraghi, abbiamo così l’occasione di scoprire un Orelli diverso, magari sconosciuto, di far luce sulla sua umana eredità e di rileggere, in modo nuovo, alcuni dei suoi testi più significativi, raccolti in un’ideale “antologia collettiva” frutto del contributo di un “cerchio famigliare” che a Giorgio Orelli deve, anche, “un più discreto amore per la vita”.
Calendario delle pubblicazioni
20 maggio: Anna Felder – Fabio Pusterla
21 maggio: Pietro De Marchi – Pietro Montorfani
22 maggio: Yari Bernasconi – Paolo Di Stefano
23 maggio: Tommaso Soldini – Laura di Corcia
24 maggio: Antonio Rossi – Alberto Nessi