È la fine del conflitto giurassiano?
Il voto di Moutier non lascerebbe dubbi, ma la storia dice un’altra cosa
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Il voto di Moutier non lascerebbe dubbi, ma la storia dice un’altra cosa
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Il voto di Moutier non lascerebbe dubbi, ma la storia dice un’altra cosa
Moutier ha deciso, abbandona il canton Berna per aderire al canton Giura. Questa volta il responso delle urne è chiaro; appare dunque definitivo. Termina qui anche il decennale conflitto giurassiano? Si chiude questo lacerante capitolo della storia svizzera come affermano le autorità federali e bernesi? Lo si è già detto in passato e sempre invano, ad esempio nel 1979 quando è stato fondato il Canton Giura, o nel 2013 quando i distretti del Giura sud hanno ribadito la loro permanenza nel Canton Berna. Ancor oggi un leader storico del movimento autonomista, Pierre-André Compte, dice che il popolo giurassiano non rinuncerà mai all’idea della riunificazione. “La nostra terra ancestrale – precisa – si estende da Boncourt nel nord del canton Giura fino alla Neuveville su lago di Bienne nel sud del Giura bernese”. Questo “Giura ancestrale” è il territorio attribuito al canton Berna dal Congresso di Vienna che nel 1815 ha ridisegnato la carta dell’Europa dopo la caduta e l’abdicazione di Napoleone.
Già allora, 200 anni fa, emergono le prime tensioni, che scoppiano clamorosamente nel 1947 quando le autorità bernesi negano il dipartimento delle costruzioni ad un consigliere di stato giurassiano, semplicemente perché parla francese. I giurassiani si sentono oppressi, discriminati culturalmente ed economicamente, ad esempio, nella costruzione delle infrastrutture. È l’inizio di un lungo conflitto che si infiamma negli anni sessanta e settanta con azioni spettacolari e simboliche, ma anche con alcuni attentati terroristici. Le violenze riprendono all’inizio degli anni ’80 con gravi scontri a Moutier fra separatisti e granatieri della polizia bernese. Si rasenta la guerra civile.
Moutier è paragonata a Belfast, l’allora consigliere federale Kurt Furgler è indignato. In parlamento critica le autorità bernesi, “volete veramente dei morti?” ed ammonisce i separatisti, “il Consiglio federale non accetterà mai organizzazioni paramilitari”. E un paio d’anni dopo ci scappa il morto. Un separatista giurassiano salta in aria nella città vecchia di Berna manipolando maldestramente una bomba artigianale. Gli spiriti si calmano grazie anche al dialogo favorito dall’Assemblée interjurassienne presieduta, fra gli altri, anche dal ticinese Dick Marty. Ed è proprio da questo dialogo che scaturiscono le ultime due consultazioni popolari a Moutier. Quella del 2017 annullata per diverse irregolarità e la ripetizione dopo quattro anni che sancisce il trasferimento di Moutier nel Canton Berna.
Tutto si è svolto nella calma, il conflitto giurassiano è sopito, ma le aspirazioni di un Giura riunificato non sono scomparse come d’incanto.
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