Fragilità di gregge
L’escalation no vax è il conto che paghiamo ad anni di ambiguità e irresponsabilità politica
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L’escalation no vax è il conto che paghiamo ad anni di ambiguità e irresponsabilità politica
• – Redazione
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• – Enrico Lombardi
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• – Aldo Sofia
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• – Franco Cavani
Lanciata la raccolta di firme contro l’acquisto del costosi e poco affidabili caccia americani F35
• – Daniele Piazza
È possibile, addirittura probabile, che USA ed Europa debbano collaborare coi Talebani che li hanno umiliati. Obiettivo: evitare che l'Afghanistan ridiventi base del jihadismo globale
• – Aldo Sofia
Netto aumento dei contagi in Svizzera e allarme per le prospettive in Europa dell'OMS, che prevede 236.000 morti da qui a dicembre
• – Aldo Sofia
Quarta ondata in Svizzera, a destra clamorose retromarce di politici no-vax
• – Daniele Piazza
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• – Franco Cavani
Il video-racconto del nostro collaboratore, il giornalista ticinese Filippo Rossi, dalla città afghana di Mazar-i Sharif
• – Redazione
L’escalation no vax è il conto che paghiamo ad anni di ambiguità e irresponsabilità politica
La permeabilità del nostro dibattito pubblico al contagio di ogni pericolosa fregnaccia è un problema di cui devono farsi carico istituzioni, giornalisti e personaggi pubblici in generale. Ma a questo punto anche il governo, prendendo la strada dell’obbligo vaccinale per tutti
Prima il gazebo del Movimento 5 stelle, a Milano, assaltato dai no vax, al grido di «traditori». Poi le minacce e ora anche l’inseguimento sotto casa per il professor Matteo Bassetti, uno di quelli che Matteo Salvini indicava tra i suoi infettivologi del cuore, da contrapporre ad altri considerati troppo «allarmisti», in un assurdo cencelli del virus che comunque l’arrivo del vaccino, cui Bassetti come qualunque medico sano di mente è favorevolissimo, ha definitivamente scompaginato. Infine le aggressioni sempre più violente ai giornalisti, a Roma, sabato contro Antonella Alba di Rainews24, durante un corteo contro il green pass, e lunedì contro Francesco Giovannetti di Repubblica, preso letteralmente a pugni in faccia per avere provato a fare delle domande durante un’altra manifestazione contro il green pass, indetta dal Coordinamento nazionale docenti e Ata davanti al ministero dell’Istruzione (l’aggressore è stato identificato dalla questura: è un collaboratore scolastico).
Certe tendenze bisognerebbe fermarle per tempo, correggendo subito quel che c’è da correggere nel modo di affrontare i problemi, nel modo di darne conto e nel modo di discuterne, per evitare un’escalation di violenza e imbarbarimento del dibattito che è ovviamente un male in sé, ma può avere anche pesanti ricadute sulla campagna di vaccinazione in un momento delicatissimo, e rivelarsi dunque un male al quadrato, anzi al cubo.
Prima di tutto, pertanto, occorre che se ne facciano carico politici, giornalisti e opinionisti, sindacalisti e intellettuali, conduttori televisivi e personaggi pubblici in generale. Ma a questo punto è importante che se ne faccia carico anche il governo, tagliando la testa al toro e spingendo la sua riluttante maggioranza – indovinate chi sono i più riluttanti? – a prendere la strada dell’obbligo vaccinale per tutti.
Adesso, dinanzi alle violenze, da sinistra si levano indignate accuse ai partiti di destra colpevoli di avere legittimato e cavalcato il delirio no vax, ovviamente senza nessun riferimento ai Cinquestelle, che pure di questa roba detengono il copyright, perché la destra non ha fatto altro che copiare da loro. Enrico Letta invita giustamente tutti i partiti a non ammettere più alcuna ambiguità su questo terreno, ma continua a passare sotto silenzio le mille ambiguità – per non dire di peggio, e andrebbe detto di molto peggio – che su green pass e misure di sicurezza vengono quotidianamente dai sindacati, e da Maurizio Landini in particolare.
La verità è che in questi anni, purtroppo, la lunga semina populista e antipolitica, anzitutto da parte del mondo dell’informazione, ha creato un’amplissima vulnerabilità di gregge, che ci rende particolarmente permeabili a qualsiasi campagna di disinformazione, alla diffusione virale di qualunque pericolosa fregnaccia, quale che ne sia l’origine, colposa o dolosa (ammesso che in questo campo la distinzione sia sempre possibile).
Occorre alzare un argine, va fatto adesso, e bisogna che tutti diano una mano. Senza un sussulto di responsabilità, da parte di ognuno, è concreto il rischio di venire travolti, dai contagi e dalla demagogia.
Articolo pubblicato da Linkiesta
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