Di Antonello Guerrera, La Repubblica
Caccia all’immigrato, negozi di stranieri bruciati, polizia assaltata, saluti nazisti, hotel di immigrati minacciati. Estrema destra, giovanissimi estremisti, hooligan e presunti “patrioti” da 24 ore hanno messo a ferro e fuoco diverse città in Inghilterra e a Belfast, in Irlanda del Nord. Sembrano le premesse dei tremendi “riots” del 2011, in cui morirono cinque persone.
In teoria, si sarebbe trattato di manifestazioni di protesta contro l’immigrazione incontrollata, dopo la strage di bambine a Southport lunedì scorso per cui è stato arrestato un 17enne nato a Cardiff e figlio di genitori ruandesi, sul quale si è scatenata una marea di fake news e bufale. Invece, da parte di centinaia di vandali e facinorosi in varie località del Regno, si è assistita a una inquietante e furiosa razzia di tutto ciò che, nella testa degli aggressori xenofobi e razzisti, non è “bianco” o “vero inglese”.
Le scene peggiori si sono viste ad Hull, nel nord dell’Inghilterra, a Liverpool ma anche a Belfast. Nella città dei Beatles nel pomeriggio alcuni teppisti e violenti, in apparenza anche minorenni, hanno assaltato per esempio un negozio di telefonini gestito da immigrati. A un certo punto i gestori hanno provato a barricarsi nel locale, ma i balordi hanno bloccato e sfondato la saracinesca per poi entrare.
Non solo. I teppisti hanno messo a fuoco anche la nuova biblioteca “Spellow Library” aperta solo l’anno scorso per bambini adulti e adolescenti, dopo un investimento di sei milioni di sterline per rivitalizzare e riqualificare quell’area della città. La deputata locale Anna Turley ha scritto su X: “Questi sono vandali e criminali”.
Debbie Stokes, una residente locale del quartiere della biblioteca poco sopra lo stadio dell’Everton di Goodison Park, ha detto in un’intervista a Sky News di essere “scioccata per aver scoperto quanti miei conoscenti sono in realtà dei razzisti, che strumentalizzano il pretesto della terribile strage di bambine a Southport. I nazisti bruciavano i libri. Qui invece bruciano la biblioteca. È disgustoso. Ieri sera pensavo a tutti i miei vicini di casa stranieri e a quanto erano spaventati dalle orrende scene cui abbiamo assistito”.
Ad Hull, invece, città in cui i bianchi rappresentano circa il 94% della popolazione locale, la situazione era questa, dopo i riots: negozi di scarpe e di telefonini devastati, ma anche la panetteria popolare della catena Greggs. Come riportato da vari utenti e residenti su X, a saccheggiare telefonini e tablet c’erano anche “manifestanti” bardati dalla Croce di San Giorgio, ossia la bandiera dell’Inghilterra.
Sempre ad Hull vi è stato un vero e proprio linciaggio da parte di orde di estremisti e razzisti. Secondo le prime ricostruzioni, in un’auto in movimento c’erano “stranieri” come li chiama la folla impazzita. In un video qualcuno dice anche “uccidiamoli!”. I delinquenti circondano la macchina, la prendono a calci e poi aggrediscono guidatore e passeggeri. Al momento non si conoscono le condizioni delle vittime di questo barbaro assalto.
Ma anche a Belfast si è assistito a momenti di altissima tensione. A Sandy Row, una delle storiche roccaforti protestanti e unioniste, sono stati devastati negozi di immigrati. Il proprietario musulmano quasi in lacrime, racconta tutta la sua disperazione: “Non è rimasto niente. Solo cenere. Ce l’hanno con noi. Ce l’hanno con l’Islam”. Purtroppo egli non è stato l’unica vittima della furia razzista e fascista nella capitale nordirlandese. Altri esercizi commerciali e negozi di barbieri gestiti da stranieri o musulmani sono stati brutalizzati.
Durante uno dei tanti confronti tra estremisti di destra e contro-manifestazioni di sinistra, a Leicester si sono visti anche saluti nazisti.
Ma c’è grandissima allerta anche oggi domenica 4 agosto, perché sono previste altre manifestazioni dell’estrema destra in tutto il Paese. Pare sia stato assaltato dai razzisti un hotel per richiedenti asilo a Rotherham, nel nord dell’Inghilterra poco fuori Sheffield. Le immagini che stanno arrivando sono angoscianti.
A Middlesborough gli estremisti hanno preso il controllo di un incrocio stradale e hanno detto agli automobilisti che sarebbero potuti passare solo se “bianchi”. Venerdì scorso ci sono stati gravi disordini anche a Sunderland, con estrema destra, hooligan e facinorosi che hanno attaccato le forze dell’ordine in difesa di una moschea locale, messo a fuoco una stazione di polizia, due automobili e saccheggiato diversi negozi.
Questa è la prima vera sfida per il nuovo primo ministro, Sir Keir Starmer, che ha promesso il pugno duro e che a breve dovrebbe annunciare tribunali aperti 24 ore su 24 per punire e incriminare i responsabili il prima possibile. Intanto, il leader britannico ha già annullato le vacanze previste per la settimana prossima. Perché l’emergenza è sempre più grave. Oggi Starmer ha rilasciato un comunicato alla nazione da Downing Street: “Questi criminali saranno puniti con il massimo della legge. Se ne pentiriranno amaramente”.
Intanto, la ministra dell’Interno Yvette Cooper ha annunciato maggiori protezioni per le moschee, con la formazione di una task force di emergenza tra le forze dell’ordine per intervenire prontamente qualora ci fossero minacce da parte degli estremisti. Un annuncio che ai aggiunge al schema già esistente Protective Security for Mosques, finanziato dal governo con 29,4 milioni di sterline annuali.
A aizzare gli animi ci si è messo, e non è la prima volta, anche Elon Musk, l’imprenditore americano di Tesla e SpaceX, che suo social network “X” (ex Twitter) ha preannunciato “la guerra civile” nel Regno Unito. Il commentatore del Guardian James Tapper ha scritto: “L’estrema destra si è spostata online, dove la sua voce è più pericolosa che mai. Social media come X fomentano costantemente la crescita dell’estremismo permettendo ai paladini dell’estrema destra di avere una piattaforma per spargere violenza”.
Anche a destra, intanto, c’è preoccupazione su come la situazione possa sfuggire al controllo delle autorità. Questi assalti e proteste violente sono di centinaia di persone sparse in varie città del Regno ma hanno dimostrato di essere molto violente. Il leader della destra populista Nigel Farage non si fa sentire da tre giorni oramai quando in un video, pur condannando le violenze, ha attaccato il primo ministro Sir Keir Starmer per aver chiamato, secondo lui, tutti i manifestanti di questi giorni “di estrema destra”. Da allora, alla luce dei fatti gravissimi di queste ore, il leader di Reform UK non si è fatto più sentire.
Anche dell’attivista di estrema destra Tommy Robinson, osannato dai manifestanti e tuttora latitante per non aver rispettato l’ordine di un tribunale, si sembravano esser perse le tracce. Anzi, in un tweet ha dichiarato di non giustificare la violenza, nonostante tutti i suoi messaggi, video e dichiarazioni infiammatorie. Ora, invece, il Daily Mail ha scoperto che, mentre i suoi seguaci stanno mettendo a ferro e fuoco l’Inghilterra, lui si sta rilassando, godendosi una vacanza in un hotel a cinque stelle a Cipro. C’est la vie.
Nell’immagine: disordini a Bristol, sabato 3 agosto