La politica degli affari del re di Bioggio
La vicenda che ha portato all’arresto di Eolo Alberti mette in luce un sistema in cui interessi pubblici e privati si sovrappongono ambiguamente, soprattutto nel settore della sanità
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La vicenda che ha portato all’arresto di Eolo Alberti mette in luce un sistema in cui interessi pubblici e privati si sovrappongono ambiguamente, soprattutto nel settore della sanità
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La vicenda che ha portato all’arresto di Eolo Alberti mette in luce un sistema in cui interessi pubblici e privati si sovrappongono ambiguamente, soprattutto nel settore della sanità
Quando, lo scorso 14 di aprile, è brillantemente rieletto sindaco di Bioggio, Eolo Alberti è coerente con il nome che porta: ha il vento in poppa. La sua lista Lega/UDC-Libertà e Trasparenza ha ottenuto quasi il 50% dei voti e possiede la maggioranza assoluta (4 seggi su 7) dell’esecutivo comunale. Nel comune del Malcantone l’opposizione, anche in Consiglio comunale, è sempre più marginale e Alberti, più che un sindaco, assume le sembianze di un signorotto locale capace di governare il suo feudo come meglio gli pare. Un dominio assoluto che, però, proprio in quei giorni di aprile, nei meandri nascosti dove politica e affari si incontrano discretamente, comincia ad affievolirsi.
La recente carcerazione del sindaco, resa nota dalla RSI, confermata poi dal giudice dei provvedimenti coercitivi, non è che l’ultimo tassello di una vicenda dagli aspetti ancora tutti da chiarire. Una cosa è però certa: il caso mette in luce un’imbarazzante sovrapposizione tra attività politica e interessi privati. Il tutto in un settore altamente redditizio come quello della sanità. Al di là dei fatti penalmente rilevanti – per i quali, per Alberti e per le altre persone coinvolte, vale naturalmente la presunzione d’innocenza – il caso mette in evidenza una versione tutta nostrana dell’intendere la politica: più che “cosa pubblica”, una “cosa nostra” con cui spartirsi poltrone e affari.
Subappalto di anestesisti
I fatti che hanno portato all’arresto di Eolo Alberti ruotano attorno alla Hospita Suisse Anesthesia Care SA, società con sede a Bioggio che di fatto ha subappaltato per anni le prestazioni sanitarie, in particolare nell’ambito dell’anestesia, ai pazienti degenti nelle cliniche private ARS Medica di Gravesano e Sant’Anna di Sorengo. Entrambe le strutture fanno parte di Swiss Medical Network, potente gruppo ospedaliero privato svizzero nelle mani del barone della sanità privata Antoine Hubert e del suo socio francese Michel Reybier.
A fondare la società ticinese, nel 2014, è il dottor Claudio Camponovo, responsabile del servizio di anestesia della clinica Ars Medica. Al suo fianco, come direttore amministrativo, viene chiamato nel 2016 Eolo Alberti, giurista di formazione e già proprietario (poi sostituito dalla moglie) di una piccola società attiva nella realizzazione e la progettazione di sale operatorie e nella gestione in service di ospedali: la MHS Medical Service Suisse SAGL di Cimo, oggi in liquidazione.
Negli ultimi tempi, però, i legami tra Camponovo e Alberti si sarebbero increspati. Da un lato poiché, come reso noto dalla RSI, Swiss Medical Network ha da qualche tempo deciso di reintegrare al suo interno il personale della stessa Hospita, privando così la società del suo principale cliente. Poi vi è il conflitto tra azionisti reso noto dal Corriere del Ticino che conferma pure il fatto che lo stesso Camponovo si è costituito accusatore privato nell’inchiesta penale che riguarda il sindaco di Bioggio.
La nomina nell’EOC
Nell’autunno del 2023, il Consiglio di Stato decide di nominare Eolo Alberti nel CDA dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC). Per accettare la nomina Alberti deve però dimettersi dal Gran Consiglio, sui banchi del quale siede dal 2019. Le due cariche, infatti, non sono compatibili per legge. Così come non è compatibile la funzione professionale di Alberti, di fatto operativo per una società, la Hospita Suisse Anesthesia Care, che dipende da una struttura ospedaliera concorrente dell’ente ospedaliero pubblico. Per questo, con effetto al 31 ottobre 2023, Alberti si dimette da Hospita affermando che non sarà più occupato in altro ruolo all’interno di questa società né nella relativa società madre, la Hospita Suisse Medical System SA, anch’essa di Bioggio. Società madre della quale lo stesso Alberti deteneva delle quote azionarie che sono però state cedute, come si afferma nel messaggio del Consiglio di Stato relativo al rinnovo del CDA dell’EOC dello scorso 18 ottobre. Allo stesso tempo, la moglie di Alberti – consigliera comunale per la Lega a Bioggio – ha lasciato la funzione di membro ricoperta nella società madre nonché quella in un’altra azienda attiva nell’ambito sanitario, la MHS Medical Hospital System di Cimo.
A questo punto, sorge un primo interrogativo. Un posto di membro nel CDA dell’EOC porta ad un guadagno tutto sommato modesto, 14.400 franchi più le indennità di seduta. Per questa posizione, Alberti non solo rinuncia al mandato di granconsigliere, ma sia lui che la moglie devono lasciare l’impiego e le cariche delle società della galassia Hospita. Da un punto di vista finanziario, la scelta non sembra pagante. Insomma, chi gliel’ha fatto fare? O, detta altrimenti: che cosa aveva da guadagnarci?
Un affare immobiliare
In primavera, in concomitanza con la sua rielezione a sindaco, alcune voci sul ruolo di Alberti in seno alla Hospita hanno iniziato a girare a Bioggio e dintorni. C’è chi afferma che, in qualche modo, Alberti avrebbe ancora un ruolo di peso nella società. La cosa è difficile da provare anche se la presenza della moglie del sindaco nei locali della Hospita non è passata inosservata. Ciò non basterebbe però a giustificare i sospetti di reato di amministrazione infedele e appropriazione indebita indicati dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli. I dettagli non sono noti, anche se sulla stampa si è parlato in questi giorni di travasi di denaro tra alcune società. Una tesi che sembra essere compatibile con una vicenda correlata di cui nelle scorse settimane si è discusso nel Basso Malcantone.
A Bioggio, in zona rotonda delle Cinque Vie, laddove c’era una carrozzeria si sta costruendo un capannone dove si insedierà una nuova Migros, il sindacato OCST e altre attività commerciali. La società che ha portato avanti il progetto, e che possiede il fondo, è l’Immobiliare 5 Vie SAGL, di Cimo. I suoi rappresentanti e proprietari erano un residente nella stessa frazione di Bioggio, vicino di casa di Alberti nonché unico membro della società in cui era operativa la moglie del sindaco (la MHS Medical Hospital System) e… il dottor Claudio Camponovo. A Bioggio e dintorni c’è chi dice però che a tirare le fila possa essere stato lo stesso sindaco, in sostanza socio o ex socio di entrambi. Un’interpellanza su questo progetto immobiliare è stata depositata a fine aprile dall’ex sindaco e consigliere comunale del Centro, Mauro Bernasconi.
Il progetto immobiliare, però, avrebbe generato dei costi suplementari, dovuti alla bonifica dei terreni inquinati. Ed è qui che ci potrebbe essere stato un flusso di denaro illecito dalla Hospita verso l’immobiliare con conseguenti debiti per la società medica. Come detto, si tratta di un’ipotesi. Certo è invece che a fine maggio, Claudio Camponovo ha lasciato questa immobiliare e che la totalità delle azioni della società è stata acquisita da un’altra azienda facente capo alla famiglia Quadroni. Quest’ultima controlla già buona parte degli stabili industriali della piana di Bioggio e adiacenti al progetto Cinque Vie. Nel frattempo il cantiere continua, sotto la supervisione di un architetto che altri non è che un nuovo municipale UDC* di Bioggio, responsabile dell’edilizia privata.
L’inciucio dei procuratorie una nuova misteriosa società
Nelle ultime settimane, le voci su possibili attività illecite di Alberti, oltre che alla magistratura, sono giunte anche alla Lega. Il profilo affaristico del sindaco di Bioggio non piaceva a tutti, tanto che lo stesso presidente del CDA dell’EOC, il leghista Paolo Sanvido, ha affermato in questi giorni di non avere appoggiato la sua nomina per ragioni d’incompatibilità e di conflitto d’interesse. Resta da capire perché il Consiglio di Stato ha invece proposto e avallato una scelta che appariva di per sé già controversa. Ma questo è un altro discorso che il Governo dovrà affrontare in risposta all’interpellanza presentata dall’MPS, partito che in occasione della nomina del cda dell’EOC aveva chiesto il rinvio della trattanda per la candidatura giudicata “improponibile” di Alberti.
Un ruolo nella strada che ha portato all’apertura dell’inchiesta penale potrebbe averlo avuto anche la granconsigliera Sabrina Aldi, ossia colei che per qualche mese ha preso il posto di Alberti in seno alla Hospita dopo la partenza del sindaco di Bioggio per l’EOC. In primavera, la Aldi era finita al centro dei riflettori proprio per una vicenda riguardante la Hospita, anche se slegata dal contesto medico. Al centro della vicenda vi era l’elezione a procuratore pubblico di Alvaro Camponovo, avvocato con poca esperienza ma proposto come candidato di punta da parte della Lega. Alvaro Camponovo non è altri che il figlio del dottor Claudio Camponovo, ossia del superiore diretto della Aldi, deputata leghista in Gran Consiglio e vicepresidente nella Commissione giustizia e diritti. Quella cioè che è chiamata ad avallare le proposte di nomina dei pp e indirizzarle al parlamento.
Il conflitto d’interesse, rilevato da laRegione, suscitò un polverone. Per Sabrina Aldi, i giorni che hanno portato alla nomina di Alvaro Camponovo sono stati carichi di tensione. Sul Mattino della Domenica, in un corsivo dal titolo “Basta inciuci!” si è scritto: “Spiace dover costatare che negli ultimi tempi anche alcuni – per fortuna pochi – esponenti leghisti si sono prestati alle pratiche inciuciose”. Sabrina Aldi si è poi dimessa da capogruppo. Possibile che non abbia accettato però di passare per la sola inciuciona di un partito, la Lega, sempre più incline agli affari anziché a risolveri i problemi della cittadinanza. Poco dopo, il 17 di aprile, Claudio Camponovo lascia la Hospita Suisse Anesthesia Care SA e, un mese più tardi, la società del progetto immobiliare alle 5 Vie.
Da sottolineare, infine, che il 30 aprile scorso, negli uffici della fiduciaria e deputata PLR Cristina Maderni viene costituita una nuova società, la Swiss Anesthesia Solutions SA. Quest’ultima propone servizi di anestesia, simili insomma a quelli proposti dalla Hospita. Chi si cela dietro a questa nuova azienda pronta a conquistare fette di mercato? Sabrina Aldi e Claudio Camponovo….**
È così che in quei giorni a cavallo tra aprile e maggio i dubbi sul ruolo di Eolo Alberti, appena rieletto sindaco, cominciano a circolare. Da re del vento a nano da giardino sacrificabile sugli altari delle poltrone e degli affari, il passo è breve.
*Inizialmente abbiamo scritto che si trattava di un rappresentante della Lega. Ci scusiamo per l’errore.
** Il testo è stato modificato dopo avere ricevuto conferma documentata che dietro la Swiss Anesthesia Solutions SA c’è davvero Sabina Aldi e Claudio Camponovo
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