Sul sistema pensionistico svizzero è in atto un aspro confronto che dura da anni. Nel 1948 è stata introdotta l’Assicurazione vecchiaia e superstiti, più sociale e solidale perché fa pagare in proporzione ai redditi e distribuisce in egual misura a tutti i pensionati. Nel 1972 il popolo ha accettato il sistema dei tre pilastri, bocciando la proposta del Partito del lavoro che voleva ampliare l’AVS. Anche socialisti e sindacati, purtroppo, non hanno sostenuto tale proposta! Il secondo pilastro è gestito dagli assicuratori privati, più di mille in Svizzera, che spendono centinaia di milioni per gli stipendi di direttori e impiegati e incassano miliardi di franchi da investire in speculazioni varie. Il terzo pilastro è un fantasma: è il risparmio privato che solo una minoranza di cittadini può permettersi.
Il fronte menostatista sta cercando di ridurre o smantellare un settore fondamentale dello stato sociale.
AVS: lotta continua per boicottarla
È recente la scoperta dell’errore di previsione sui conti dell’AVS. Ballano 14 miliardi in più nei prossimi anni, ciò che dimostra che tante minacce di fallimento ripetute dai partiti borghesi e dai loro lacché erano infondate. Il Consiglio federale ha immediatamente approfittato dell’errore per annunciare una riduzione del suo sostegno all’assicurazione.
Poi c’è la tredicesima AVS, frutto del successo dell’iniziativa sindacale che abbiamo votato in marzo. Dall’indomani del voto i partiti borghesi hanno cominciato a tramare per boicottare la riforma, cercando di negare il finanziamento necessario. Ora il Consiglio federale propone di finanziare la tredicesima con l’IVA, mentre la consultazione proponeva di aumentare i contributi di lavoratori e datori di lavoro e solo in piccola parte l’IVA. In questo modo si accontentano i padroni e si ricorre all’imposta meno sociale che fa pagare a tutti i consumatori. Per modificare l’IVA bisogna ottenere l’approvazione del popolo, quindi si andrà al voto offrendo un’occasione ai sabotatori dell’AVS di contrastare la riforma.
L’errore di previsione di 14 miliardi di franchi ha però inficiato la campagna in vista della votazione popolare su AVS21, nel settembre del 2022. Consiglio federale e partiti borghesi hanno ripetuto all’infinito che non c’erano soldi, ingannando i votanti. La democrazia semidiretta va maneggiata con cura. Le informazioni del cittadino devono essere corrette per permettere il libero esercizio del voto. Perciò le donne socialiste e i Verdi hanno chiesto di rifare questa votazione, che ha innalzato l’età di pensionamento delle donne a 65 anni.
Riforma LPP, giù le mani dalle nostre pensioni
Il prossimo 22 settembre si voterà sulla Riforma LPP, la legge sulla previdenza professionale. La riforma è complessa ma sostanzialmente propone una riduzione delle rendite, fino a 3200 franchi l’anno, e un aumento dei contributi. Una fregatura, anche se per chi percepisce rendite basse vi è un piccolo miglioramento. I pensionati riceveranno meno ma pagheranno di più e gli assicuratori privati continueranno a incassare miliardi di franchi da investire in speculazioni immobiliari e nel sistema finanziario. La Riforma va quindi bocciata, perché non offre miglioramenti alla grandissima maggioranza dei pensionati.
Il fantasma del terzo pilastro
Il risparmio privato dovrebbe costituire una parte del sistema pensionistico, ma vale per una minoranza della popolazione. Il Consiglio federale propone ora di permettere ulteriori versamenti deducibili fiscalmente sul conto del terzo pilastro. Se una persona non ha versato tutto il capitale deducibile fiscalmente (7056.- franchi annui) potrà farlo in un secondo tempo. Seraficamente, il Consiglio federale spiega che: “Secondo la statistica fiscale relativa all’imposta federale diretta, attualmente la deduzione massima ammessa per la previdenza individuale fiscalmente agevolata è fatta valere da circa il 10% dei contribuenti”. Notizia bomba, che conferma l’inganno del sistema pensionistico elvetico. Il terzo pilastro vale solo per i ricchi o i benestanti. E a questi si concede un ulteriore regalo, la possibilità di incrementare il risparmio fiscalmente deducibile. Quanto costerà il dono ai ricchi? “La diminuzione del gettito d’imposta sul reddito dei Cantoni e dei Comuni può essere stimata a un importo tra 200 e 450 milioni di franchi”. – scrive il Governo – e “una riduzione del gettito dell’imposta federale diretta tra 100 e 150 milioni di franchi all’anno”. La tripartita UDC, liberali e Centro ha approvato in commissione questa proposta.
È una misura vergognosa che fa perdere centinaia di milioni di franchi alle casse pubbliche, in un periodo in cui Confederazione e Cantoni tagliano su servizi sociali, formazione e sanità. I milioni che andranno ai ricchi verranno addebitati ai più bisognosi.
Il sistema dei tre pilastri è zoppo
La gamba più solida, malgrado lo sciacallaggio borghese, è l’AVS. La Riforma del secondo pilastro è una fregatura perché fa pagare di più per ricevere meno e concede miliardi di profitti agli speculatori. Il terzo pilastro è un fantasma che serve solo ai ricchi e la maggioranza borghese si appresta a concedere un ulteriore regalo fatto di sgravi fiscali. La Costituzione è disattesa: ”Le rendite devono coprire adeguatamente il fabbisogno vitale” e “vanno adattate almeno all’evoluzione dei prezzi”. Ma quando mai?
Il confronto sulle pensioni, in atto da anni, è uno scontro fra difensori dello stato sociale e fautori del meno stato. In altre parole, è un capitolo della lotta di classe nel bengodi elvetico.
Nell’immagine: archeologia futura, i Tre pilastri