Medjugorje, business da 11 miliardi in quarant’anni
Le perplessità della commissione d’inchiesta che indagò sugli affari. Dal 1981 a oggi l’indotto complessivo è stato stimato in 11 miliardi
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Le perplessità della commissione d’inchiesta che indagò sugli affari. Dal 1981 a oggi l’indotto complessivo è stato stimato in 11 miliardi
• – Redazione
Salvatore Shillaci, il ragazzo del sud che salì in vetta senza abbandonare una marginalità che lo aveva condotto al centro del mondo
• – Redazione
Non solo: c'è anche una crescente chiusura della politica nei confronti dei media. Intervista al presidente dell'Associazione ticinese dei giornalisti
• – Redazione
La scandalosa decisione del Consiglio nazionale tradisce la vocazione umanitaria del paese depositario della Convenzione di Ginevra
• – Redazione
Undici morti e 4000 feriti in Libano e Siria. Moltissimi sono militanti del gruppo filo-Iran. I dispositivi per i messaggi criptati sono diventati mini-bombe. Rischio guerra con Israele
• – Redazione
Di Stefano Stefanini, La Stampa Il Libano si infiamma di nuovo con un’offensiva contro Hezbollah tanto chirurgica quanto letale. L’esplosione dei cercapersone del movimento sciita...
• – Redazione
L’ultimo affare di famiglia del candidato repubblicano, la «finanza decentralizzata». Il tycoon aveva detto del settore: «Una truffa», ora si definisce «cripto-presidente»
• – Aldo Sofia
Un sistema troppo complesso, le disparità da risolvere, la sfida dell’inclusione degli indipendenti
• – Spartaco Greppi
Il bizzarro caso del consigliere di Stato Zali, il quale non vuole che laRegione (ma non altri giornali) scriva della sua vicenda giudiziaria
• – Redazione
West Bank in declino allarmante tra violenze dei coloni e distruzione delle infrastrutture. L’Onu: «Economia palestinese in ginocchio dopo undici mesi di guerra. Gaza è in rovina»
• – Redazione
Le perplessità della commissione d’inchiesta che indagò sugli affari. Dal 1981 a oggi l’indotto complessivo è stato stimato in 11 miliardi
CITTÀ DEL VATICANO. Si espresse con una posizione equilibrata la Commissione internazionale di inchiesta presieduta dal cardinale Camillo Ruini, incaricata di studiare e approfondire il caso Medjugorje. Lavorò dal 2010 al 2014, sotto gli ultimi due papi, Benedetto XVI e Francesco. Diede parere favorevole al valore della prima fase delle presunte apparizioni della Madonna, sollevando però dubbi sullo sviluppo successivo.
Il piccolo villaggio nel sud-ovest della Bosnia Erzegovina è diventato celebre in tutto il pianeta a partire dal 1981, quando sei giovani dichiararono di avere avuto delle visioni della Vergine Maria. Da quel momento, il luogo è divenuto meta di pellegrinaggio per milioni di fedeli cattolici, attratti dalla spiritualità e dalla speranza di un’esperienza mistica. Ogni giorno migliaia di persone raggiungono il santuario che santuario non è: per la Chiesa e il Diritto canonico è semplicemente una parrocchia. Attorno a cui ruota un giro d’affari gigantesco, basato sul turismo religioso. Il villaggio, prima poco sviluppato e povero, è oggi un’area vivace, con hotel, ristoranti, negozi di souvenir e articoli religiosi e servizi per i pellegrini. Medjugorje conta oltre 200 strutture alberghiere, che spaziano dai resort di lusso alle pensioni a gestione familiare.
Lo scrittore David Murgia, autore di «Processo a Medjugorje» (Rubbettino editore), afferma che «fede e business mai vanno d’accordo. Eppure il binomio è sempre più consolidato. I pellegrini non hanno solo bisogno di preghiere e candele, ma anche di hotel, ristoranti, bar». E Medjugorje «non fa eccezione. Il business certo qui è presente anche se – come spiegato dalla Commissione Ruini – con moderazione. Certo non mancano hotel lussuosi o locali a cinque stelle, ma il tutto è giustificato dal fatto che il pellegrino è diventato sempre più esigente. Va bene camminare a piedi scalzi sul Podbro (la collina rocciosa delle presunte apparizioni, ndr), ma poi ci si vuole rilassare in una spa».
E così, l’indotto del «fenomeno Medjugorje» oggi vale più di 100 milioni di euro l’anno, come confermano gli studi di Murgia. E una tesi di laurea «conteggiava 11 miliardi di euro in 32 anni. Ma questo non mi scandalizza più di tanto. Certo se questa mattina il Vaticano riconoscesse il fenomeno o ne autorizzasse ufficialmente il culto allora le cifre sarebbero da capogiro. Si dovrebbe costruire un vero e proprio santuario, parcheggi, case per ritiri, conventi, monasteri. Un mucchio di soldi».
Ma chi va a pregare la Gospa (il nome in croato con cui viene chiamata la Madonna a Medjugorje)? Lo spiega il sociologo dell’Università Cattolica di Milano Luca Pesenti. La sua ricerca è pubblicata nel volume «La mia vita è cambiata a Medjugorje», curato da Gerolamo Fazzini (Edizioni Ares). Il campione è di 1.049 questionari: il 77,4% dalla Lombardia, quasi il 13,3% dal Piemonte. Prevalgono le donne, 68,8%. L’età media è alta: meno del 28% è under 50, mentre il 34% ha più di 65 anni. Il 44% è in pensione. Due su cinque tra chi lavora è imprenditore, dirigente, libero professionista o docente universitario. Con proporzione simile, insegnante, impiegato e artigiano. Perché ci vanno? Il 38% per un conforto spirituale; quasi un quarto per chiedere una grazie per sé o per altri; l’11,7% desidera ringraziare per grazie ricevute; il 17,7% per la volontà di un “contatto” con il sacro. E soltanto il 5% è rientrato a casa con un giudizio deludente, mentre la maggioranza dichiara un cambiamento di vita in meglio. E si modifica in positivo l’opinione sulle apparizioni: la certezza assoluta della partenza, espressa dal 41%, dopo il viaggio è manifestata dal 59%.
L’esperienza spirituale è senza dubbi straordinaria e coinvolgente. Perciò «quello che mi disgusta – commenta Murgia – è il malaffare che inquina questo fenomeno. Inchieste giudiziarie ancora in corso, purtroppo, indicano Medjugorje come meta anche di traffico di droga e soprattutto come destinazione spirituale di mogli e compagne di camorristi e mafiosi che pensano di lavarsi la coscienza pregando davanti la Gospa». Mentre altre inchieste hanno accusato alcuni veggenti di avere lucrato sulle presunte apparizioni. Ma la fede e la devozione possono superare queste derive.
Il presidente di Greenpeace Italia: “L’accusa di ambientalismo ideologico significa rovesciare la realtà”
Il missile russo era puntato direttamente sull’ospedale pediatrico di Kyiv. Tutte le prove nei video e nelle foto