Di Antonello Guerrera, La Repubblica
Il Labour di Sir Keir Starmer si prepara a tassare – pesantemente – i ricchi. E i milionari preparano la fuga dal Regno Unito. Secondo le agenzie del settore, sarebbero circa 10mila i paperoni che hanno già espatriato o chiesto ai loro consulenti di valutare il trasferimento all’estero, in un altro Paese che offra garanzie alle loro ricchezze e asset.
Anche perché il 30 ottobre incombe. Quel giorno, la nuova ministra delle Finanze e prima cancelliera dello Scacchiere donna dalla storia britannica, Rachel Reeves, presenterà la nuova legge di bilancio del governo. Che si annuncia lacrime e sangue per i più benestanti. O, come ha detto lo stesso Starmer in un discorso nel giardino di Downing Street due settimane fa, sarà “dolorosa, e il maggior peso graverà su coloro con le spalle più larghe”. Ossia, i più ricchi.
Che cosa faranno Starmer e il suo esecutivo non è ancora chiaro. Di certo, a meno che il primo ministro non si rimangi clamorosamente le promesse della campagna elettorale, non cambieranno le imposte sulle persone fisiche e nemmeno l’Iva, in linea generale. Ma il governo laburista conta di fare cassa in altri modi, soprattutto dopo aver annunciato alla nazione di “aver scovato un buco nelle finanze da 22 miliardi di sterline, ereditato dai conservatori”.
Innanzitutto, oltre alla lotta all’evasione e all’elusione fiscale, sono quasi certe maggiori tasse sui “capital gains”, ossia sui profitti da fondi e altri asset finanziari e proprietà immobiliari che, alla vendita, hanno un valore superiore rispetto a quello dell’acquisto. Imposte che attualmente oscillano tra il 20 e il 28%, ma che potrebbero presto salire.
Uno scenario che spaventa i paperoni residenti sul suolo britannico, anche perché il precedente governo Sunak aveva rimosso parzialmente un altro loro privilegio: lo status di “non dom”, ossia la possibilità di pagare meno tasse nel proprio Paese di origine, anche se si risiedeva ufficialmente nel Regno Unito. Questa mossa però, che sarà confermata e forse inasprita da Starmer, secondo diversi studi riportati dal Times, al netto dei milionari e delle loro ricchezze in fuga, porterebbe nelle casse del Regno al massimo 1,3 miliardi di sterline all’anno, nella migliore delle ipotesi, e nella peggiore una perdita addirittura di 900 milioni.
La compagnia di consulenza finanziaria e fiscale Rsm Uk ha già registrato un aumento del 69%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, di richieste di espatrio da parte dei suoi ricchissimi clienti. Dall’agenzia legale Clarke Willmott, invece, i dipendenti parlano di telefonate sempre più ossessive da parte dei loro assistiti per preparare la fuga prima del fatidico 30 ottobre.
Insomma, potrebbe esserci un vero e proprio esodo. Secondo uno studio dell’agenzia finanziaria Henley & Partners, il Regno Unito potrebbe perdere 9.500 milionari entro la fine dell’anno. Circa 4.200 hanno già fatto le valigie nei primi cinque mesi del 2024, ma entro il 31 dicembre se ne prospettano altri 5.300. In questo modo, il Regno Unito sarebbe il Paese che perderebbe più ricchi quest’anno, dopo la Cina (15.200), al momento afflitta da una grave crisi immobiliare.
E dove andranno tutti questi signori? Le destinazioni più popolari potrebbero essere Svizzera, Portogallo, Cipro, Dubai e anche l’Italia, già casa per circa 290mila milionari grazie alla “flat tax” per neo-residenti (contro gli attuali 690mila del Regno Unito, oltre a 75 miliardari). Secondo Leslie Macleod Miller, chief executive di Foreign Investors for Britain che ha commissionato il report “Oxford Economics”, il Regno Unito così “rischia di minare severamente la sua abilità di attrarre talenti e investimenti stranieri”.
Non solo. In un programma in buona parte di sinistra, Starmer ha promesso lo stop agli sgravi dell’iva alle scuole private, oltre alla nazionalizzazione delle ferrovie. Dall’altra parte il governo ha escluso il ritorno di un tetto ai bonus per gli investitori e manager della City, ma potrebbero essere inasprite anche le già salate tasse di successione, un incubo per molti britannici, anche della classe media.
Ma soprattutto, è probabile che salgano anche le imposte sulle pensioni più ricche. Starmer ha già annunciato di voler revocare diversi benefit ai pensionati ed è pronto a sfidare la rivolta nel suo partito. Politico l’ha definita una “sfida ai boomer”. Gli ultra 60enni di norma votano in massa per il partito conservatore — non a caso i tory gli hanno concesso di tutto negli ultimi anni — ma, secondo uno studio del Times, un anziano su sei morirà entro le prossime elezioni.