NAUFRAGHI/E

Navigazione
  • Chi siamo
  • Sostegno
  • Contatto
  • Tutti i messaggi
  • Archivio per data

Rubriche



  • #SwissCovidFail 48
  • Balla coi lupi 21
  • Festival Diritti Umani 10
  • Il meglio letto/visto per voi 485
  • La matita nell'occhio 271
  • L’immaginario in viaggio 22
  • Macerie - Idee di democrazia 25
  • Naufragi 1136
  • Onda su onda 108
  • Ospiti e opinioni 167
  • Piazza... federale 57
  • Ricordando il Signor G 11
  • Testi e testimonianze per Giorgio Orelli 10
  • Tre domande a... 147
  • Vento dell'Est 12
  • Visti dal largo 15

Seguici con


Copyright © NAUFRAGHI/E. 2023 • All rights reserved.

Hydra WordPress Theme by EckoThemes.

Published with WordPress.

Dal nostro archivio

Filtra per categoria

  • Naufragi(1136)
  • Il meglio letto/visto per voi(485)
  • La matita nell'occhio(271)
  • Ospiti e opinioni(167)
  • Tre domande a...(147)
  • Onda su onda(108)
  • Piazza... federale(57)
  • #SwissCovidFail(48)
  • Macerie - Idee di democrazia(25)
  • L’immaginario in viaggio(22)
  • Balla coi lupi(21)
  • Visti dal largo(15)
  • Vento dell'Est(12)
  • Ricordando il Signor G(11)
  • Festival Diritti Umani(10)
  • Testi e testimonianze per Giorgio Orelli(10)

Filtra per autore/trice

  • Adolfo Tomasini Adolfo Tomasini (4)
  • Aldo Sofia Aldo Sofia (303)
  • Alessandra Bonzi Alessandra Bonzi (1)
  • Andrea Vosti Andrea Vosti (5)
  • Andrea Moser Andrea Moser (1)
  • Andrea Ghiringhelli Andrea Ghiringhelli (6)
  • Antonio Ferrari Antonio Ferrari (1)
  • Antonio Prata Antonio Prata (1)
  • Aurelio Sargenti Aurelio Sargenti (2)
  • Benedetto Antonini Benedetto Antonini (2)
  • Boas Erez Boas Erez (2)
  • Bruno Giussani Bruno Giussani (2)
  • Bruno Balestra Bruno Balestra (1)
  • Bruno Storni Bruno Storni (1)
  • Carlo Lepori Carlo Lepori (1)
  • Cesare Bernasconi Cesare Bernasconi (2)
  • Christian Marazzi Christian Marazzi (21)
  • Cristian Ferretti Cristian Ferretti (1)
  • Cristina Kopreinig Guzzi Cristina Kopreinig Guzzi (2)
  • Cristina Foglia Cristina Foglia (3)
  • Daniele Piazza Daniele Piazza (56)
  • Daniele Finzi Pasca Daniele Finzi Pasca (1)
  • Delta Geiler Caroli Delta Geiler Caroli (6)
  • Donato Sani Donato Sani (4)
  • Eleonora Giubilei Eleonora Giubilei (10)
  • Elvira Dones Elvira Dones (1)
  • Enrico Lombardi Enrico Lombardi (182)
  • Fabio Dozio Fabio Dozio (13)
  • Fabio Merlini Fabio Merlini (3)
  • Fabio Pusterla Fabio Pusterla (2)
  • Fabio Fumagalli Fabio Fumagalli (1)
  • Fabrizio Triulzi Fabrizio Triulzi (5)
  • Fabrizio Quadranti Fabrizio Quadranti (3)
  • Federica Alziati Federica Alziati (3)
  • Federico Franchini Federico Franchini (28)
  • Filippo Rossi Filippo Rossi (3)
  • Francesco Bonsaver Francesco Bonsaver (1)
  • Françoise Gehring Françoise Gehring (3)
  • Fulvio Poletti Fulvio Poletti (3)
  • Gabriela Giuria Tasville Gabriela Giuria Tasville (2)
  • Gabriele Nissim Gabriele Nissim (4)
  • Gianni Beretta Gianni Beretta (23)
  • Gino Driussi Gino Driussi (4)
  • Gino Ceschina Gino Ceschina (1)
  • Giulia Petralli Giulia Petralli (2)
  • Giusfin Giusfin (10)
  • Giorgio Noseda Giorgio Noseda (3)
  • Gianluca Verga Gianluca Verga (6)
  • Ivo Silvestro Ivo Silvestro (1)
  • Jacques Pilet Jacques Pilet (4)
  • Katia Accossato Katia Accossato (1)
  • Lelio Demichelis Lelio Demichelis (41)
  • Libano Zanolari Libano Zanolari (45)
  • Lisa Boscolo Lisa Boscolo (1)
  • Loretta Dalpozzo Loretta Dalpozzo (24)
  • Lucia Greco Lucia Greco (5)
  • Marcello Lorrai Marcello Lorrai (7)
  • marcosteiner_marcodanna marcosteiner_marcodanna (22)
  • Marco Züblin Marco Züblin (94)
  • Marco Marcacci Marco Marcacci (1)
  • Redazione Redazione (858)
  • Mario Casella Mario Casella (1)
  • Mario Conforti Mario Conforti (5)
  • Markus Krienke Markus Krienke (1)
  • Martino Rossi Martino Rossi (5)
  • Martino Giovanettina Martino Giovanettina (1)
  • Mattia Pelli Mattia Pelli (2)
  • Maurizio Corti e Enrico Lombardi Maurizio Corti e Enrico Lombardi (2)
  • Maurizio Chiaruttini Maurizio Chiaruttini (2)
  • Maurizio Corti Maurizio Corti (1)
  • Maurizio Solari Maurizio Solari (3)
  • Michele Ferrario Michele Ferrario (4)
  • Michel Venturelli Michel Venturelli (2)
  • Nadav Tamir Nadav Tamir (1)
  • Natasha Fioretti Natasha Fioretti (2)
  • Nelly Valsangiacomo Nelly Valsangiacomo (4)
  • Nicoletta Vallorani Nicoletta Vallorani (4)
  • Olmo Cerri Olmo Cerri (13)
  • Orazio Martinetti Orazio Martinetti (8)
  • Paola Pronini Medici Paola Pronini Medici (1)
  • Paolo Storelli Paolo Storelli (1)
  • Paolo Rossi Paolo Rossi (1)
  • Paolo Favilli Paolo Favilli (10)
  • Paolo Tognina Paolo Tognina (1)
  • Patrizio Broggi Patrizio Broggi (16)
  • Pepita Vera Conforti Pepita Vera Conforti (9)
  • Pietro De Marchi Pietro De Marchi (1)
  • Pietro Montorfani Pietro Montorfani (26)
  • Raffaele Morgantini Raffaele Morgantini (1)
  • Raffaella Carobbio Raffaella Carobbio (3)
  • Renato Delorenzi Renato Delorenzi (1)
  • Riccardo Fanciola Riccardo Fanciola (52)
  • Riccardo Bagnato Riccardo Bagnato (11)
  • Roberta Bernasconi Roberta Bernasconi (1)
  • Roberto Antonini Roberto Antonini (21)
  • Roberto Porta Roberto Porta (1)
  • Rocco Bianchi Rocco Bianchi (41)
  • Ruben Rossello Ruben Rossello (2)
  • Sarah Parenzo Sarah Parenzo (5)
  • Sergio Roic Sergio Roic (13)
  • Silvano Toppi Silvano Toppi (90)
  • Simona Sala Simona Sala (31)
  • Spartaco Greppi Spartaco Greppi (2)
  • Spartaco Greppi e Christian Marazzi Spartaco Greppi e Christian Marazzi (2)
  • Tommaso Soldini Tommaso Soldini (2)
  • Tullio Togni Tullio Togni (1)
  • Franco Cavani Franco Cavani (273)
  • Virginio Pedroni Virginio Pedroni (6)
  • Willy Baggi Willy Baggi (1)
  • Yurii Colombo (da Mosca) Yurii Colombo (da Mosca) (2)
Mostra tutti i messaggi
“Succession” – HBO torna ai fasti dell’epoca d’oro
Onda su onda

“Succession” – HBO torna ai fasti dell’epoca d’oro

A partire dal 13 marzo, su RSI LA1, le prime due stagioni di una serie imperdibile, ispirata alla storia della famiglia Murdoch e al suo impero mediatico

• 11 Marzo 2023 – Redazione

Javier Cercas, lo scrittore come romanziere, lo scrittore come intellettuale
Onda su onda

Javier Cercas, lo scrittore come romanziere, lo scrittore come intellettuale

L'autore spagnolo pubblica in Italia la sua raccolta di saggi, Colpi alla cieca, cronache a tutto campo sul nostro presente

• 11 Marzo 2023 – Redazione

Sergio Rossi – Far la spesa in Italia (perché conviene)
Tre domande a...

Sergio Rossi – Far la spesa in Italia (perché conviene)

Dal Ticino mezzo miliardo di franchi all’anno va in acquisti fatti oltreconfine: perché il franco è forte

• 10 Marzo 2023 – Enrico Lombardi

Chi si salva in Salvador
Naufragi

Chi si salva in Salvador

Nel paese con cui Lugano ha siglato un accordo sui bitcoin, alla radicata e diffusa criminalità organizzata l’autarca Nayib Bukele risponde con la creazione del più grande carcere delle Americhe (e forse del mondo)

• 10 Marzo 2023 – Gianni Beretta

Mobilità: cambio di paradigma per una migliore qualità di vita
Ospiti e opinioni

Mobilità: cambio di paradigma per una migliore qualità di vita

Potenziare la mobilità collettiva contrastando al contempo il precariato si può - Di Rocco Vitale

• 10 Marzo 2023 – Redazione

La pace? Che orrore!
Il meglio letto/visto per voi

La pace? Che orrore!

La difficoltà di affrontare il tema della guerra senza finire in uno scontro fra schieramenti, senza poter provare ad immaginare, ragionevolmente, che si debba arrivare alla pace

• 10 Marzo 2023 – Redazione

Annegati due volte
La matita nell'occhio

Annegati due volte

A Cutro la squallida sceneggiata del tetro governo Meloni

• 10 Marzo 2023 – Franco Cavani

Piovono i santini, ma è democrazia?
Naufragi

Piovono i santini, ma è democrazia?

Navigando fra egoismo, indifferenza, solipsismo, astensionismo, ovvero la "democrazia del narcisismo"

• 9 Marzo 2023 – Silvano Toppi

Ringier, lotta dura (e un po’ di paura)
Naufragi

Ringier, lotta dura (e un po’ di paura)

Dopo l’“affaire Berset” alla Ringier si passa alla resa dei conti. Non un bel segnale per il secondo gruppo editoriale svizzero

• 9 Marzo 2023 – Rocco Bianchi

La neo-migrazione ticinese non tocca solo i “giovani cervelli”
Ospiti e opinioni

La neo-migrazione ticinese non tocca solo i “giovani cervelli”

Negare l’evidenza dei dati statistici e che la crisi salariale sia alla base della crisi sociale del nostro cantone significa garantire che questa continui ad approfondirsi - Di Matteo Poretti

• 9 Marzo 2023 – Redazione

Vai ai messaggi più recenti
“Succession” – HBO torna ai fasti dell’epoca d’oro
Onda su onda

“Succession” – HBO torna ai fasti dell’epoca d’oro

A partire dal 13 marzo, su RSI LA1, le prime due stagioni di una serie imperdibile, ispirata alla storia della famiglia Murdoch e al suo impero mediatico


Redazione
Redazione
“Succession” – HBO torna ai fasti dell’epoca...
• 11 Marzo 2023 – Redazione

Nel periodo elettorale i contributi di candidate e candidati sono benvenuti sulla nostra zattera secondo queste regole

Di Davide Staffiero

L’anno scorso HBO ha spento 50 candeline. Un acronimo che per ogni appassionato di serie tv è da almeno un quarto di secolo sinonimo d’incontrastata qualità, rifugio ideale per sottrarsi al piattume di certo intrattenimento di massa, quando non vero e proprio vivaio sperimentale, luogo deputato dove assistere in diretta all’evoluzione del prodotto seriale.

L’emittente via cavo americana è infatti stata la prima a scommettere con continuità su un tipo di serialità adulta, capace di affrontare a viso aperto temi ritenuti scomodi, di sfidare i limiti del rappresentabile e spalancare gli orizzonti del piccolo schermo con una libertà espressiva altrove impensabile. Tra gli alfieri della narrazione orizzontale, la rete ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo del medium televisivo, stabilendo un nuovo standard ed elevando il mezzo al livello del fratello maggiore, quel grande schermo storicamente ritenuto più nobile, con cui arriverà a contendersi il ruolo di cartina tornasole della contemporaneità (fino a sconfessare, anche tra gli addetti ai lavori, il vecchio assioma secondo cui il coinvolgimento in un serial segnerebbe la fine di un’altrimenti rispettabile carriera cinematografica).

Tutto ha inizio nel 1997, quando “Oz”, primo one-hour drama della rete, cambia per sempre la percezione di ciò che una volta era chiamato “telefilm”. Benché ancora acerbo dal punto di vista formale, “Oz” rimane uno spartiacque fondamentale: un dramma carcerario crudo e senza sconti, che segnerà un autentico punto di rottura rispetto alla tradizione. Al felice debutto faranno seguito, in rapida successione, titoli entrati ormai di diritto nell’olimpo del piccolo schermo: da “Sex & the City” (1998) ai “Soprano” (1999), da “Six Feet Under” (2001) fino a quella che – a ragione – è tutt’ora considerata da molti il “Quarto potere” delle serie tv, ovvero quel capolavoro irripetibile di “The Wire” (2002). 

All’avanguardia sotto tutti i punti di vista (compresa la tanto decantata diversità, che HBO ha praticato con spontanea disinvoltura sin dal principio, ben prima che il termine diventasse un imperativo morale), tra alti e un po’ meno alti, senza mai scivolare davvero in basso, quelle tre lettere maiuscole hanno traghettando il gusto dello spettatore nel terzo millennio, facendo da apripista all’intero ecosistema dei canali a pagamento, che prontamente ne hanno seguito l’esempio con risultati spesso e volentieri eccellenti: FX con “The Shield” (2002), “Nip/Tuck” (2003) e l’ancora troppo sottovalutata “Rescue Me” (2004); AMC con “Mad Men” (2007) e “Breaking Bad” (2008); Showtime con “The L Word” (2004) e “Dexter” (2006). 

Complici le leggi della concorrenza, nella prima decade del nuovo millennio si è assistito a un rinascimento della serialità televisiva. Poi nel 2013 è arrivato Netflix con “House of Cards” ed è cambiato tutto un’altra volta. Il panorama è stato stravolto (in termini distributivi, produttivi e di fruizione) e l’epoca d’oro delle emittenti via cavo ha imboccato lentamente il viale del tramonto (tanto che oggi si parla di cord-cutting). Il mondo si è adeguato al nuovo trend e nel giro di qualche anno sono spuntati come funghi i servizi streaming: CBS All Access (poi diventato Paramount+), Apple TV+, Disney+, Peacock e via accumulando (Amazon Prime Video fa discorso a sé). 

La stessa HBO ha subito una radicale riorganizzazione in seno al neonato colosso Warner Bros. Discovery (frutto della fusione tra WarnerMedia e il gruppo Discovery) e ha generato una propria costola digitale – HBO Max – che oltre all’ampio catalogo, offre oggi un ventaglio di prodotti originali. Il marchio HBO, un tempo boutique di eccellenza, si è piegato alle leggi del mercato e a sua volta ha cominciato a privilegiare la quantità a scapito della qualità. Nel moltiplicarsi dell’offerta, non sono mancate le perle (“Game of Thrones” colpo di coda dell’era pre-streaming, “True Detective”, le miniserie “Mare of Easttown” e “Chernobyl”, o il recente “White Lotus”), accompagnate però da promesse non mantenute (“Westworld”, “Tokyo Vice”) e qualche raro obbrobrio indegno del marchio che porta (“Rap Shit”). 

In un contesto bulimico come quello attuale, dove la battaglia per accaparrarsi abbonati obbliga a sfornare prodotti a getto continuo, è ancora possibile trovare la serie premium che spicca di una spanna sopra alla massa? La risposta è sì, naturalmente. A differenza del recente passato però, occorre andarla a pescare in un mare esageratamente vasto, in cui è fin troppo facile perdere l’orientamento; perché appunto, un’etichetta sulla quale fare affidamento a colpo sicuro, non esiste più. Tra i casi eclatanti degli ultimi anni, c’è senza dubbio “Succession”: il gioiello di cui tutti – HBO, critica e telespettatori – sentivano la mancanza.

Ispirata alla famiglia Murdoch (oltre ad aver lavorato a “The Thick of It”, il creatore Jesse Armstrong ha firmato la sceneggiatura di un film sul celebre tycoon mai andato in porto) la serie racconta le vicissitudini di una famiglia di multimiliardari a capo di un impero mediatico e le lotte di successione scatenate nel momento in cui il patriarca, vecchio squalo del business, inizia a dare segni di cedimento. Le più classiche premesse da soap opera, verrebbe da dire – lusso sfrenato e shakespeariane faide dinastiche – e invece no, perché la qualità della scrittura trascende ogni aspettativa. 

Mai prima di “Succession” si era visto un branco di personaggi così triste e meschino, così drammaticamente egoista e nel medesimo tempo specchio verosimile di un mondo in cui potere e denaro sono gli unici metri di misura. Caratterizzazione psicologica e performance attoriale vanno a braccetto con una precisione e una raffinatezza tali che nel giro di poche puntate ci si ritrova intrappolati nel vortice dei Roy, famiglia tanto abbiente quanto disfunzionale, composta da individui spregevoli senza eccezione, al punto che fare il tifo per qualcuno in particolare risulta impossibile. 

La rosa d’interpreti non sfugge a una certa tipizzazione, in grado tuttavia di riservare sorprese. C’è il Re – temuto, rispettato ma prossimo al capolinea (un irresistibile Brian Cox) – e ci sono gli eredi al trono: il predestinato debole di carattere, l’astuta calcolatrice, il primogenito inetto e la pecora nera (Kieran Culkin, fratello del più noto Macaulay). Attorno alla corte, gravita poi un serraglio di personaggi altrettanto corrotto e ambizioso; uno stuolo di leccapiedi e avvoltoi, pronti ad azzuffarsi per raccattare le briciole del potere (menzione d’onore al genero idiota, interpretato con sublime efficacia da Matthew Macfadyen). Il tutto per comporre un impietoso affresco di miseria morale intriso di humour nero, che ha sì i feroci tratti della satira, ma affonda salde radici nella realtà del panorama mediatico odierno (oltre ai Murdoch, l’autore si è ispirato ai Redstone di Paramount e ai Sulzberger del New York Times).

Costituisce infine valore aggiunto il fatto che “Succession” sia un prodotto originale al cento per cento, non basato su IP preesistenti. Niente nomi celebri su cui costruire una campagna marketing, niente franchise, cicli di romanzi o videogiochi per beneficiare di popolarità riflessa. “Solo” un sano e solido lavoro di scrittura: quel dramma audace e character driven un tempo tratto distintivo del listino HBO e oggi merce in via di estinzione. Con tre stagioni all’attivo e una quarta ai blocchi di partenza, con una collezione di riconoscimenti tra i più prestigiosi del settore, “Succession” è la prova che in casa HBO non hanno perso il tocco. Come spesso accade in questi casi, allo spettatore non resta che far fronte a un’unica controindicazione: la visione crea dipendenza.






Resta informata/o, iscriviti alla newsletter

P.f. controlla la tua casella di posta o la cartella spam e conferma la tua iscrizione

Se ti piace quello che facciamo dacci una mano a continuare – Clicca qui per sapere come

Redazione
Redazione
  • Share Article:

Dal nostro archivio

Il senso di Sanremo (se ce l’ha)
Onda su onda

Il senso di Sanremo (se ce l’ha)

Un festival liquido, fra like e follower, in un mare di contraddizioni da cui pare uscire vincente la statista del futuro: Chiara Ferragni

Pubblicato il 11 Febbraio 2023 – Redazione
Basilea: il Museo d’arte fa l’esame di coscienza
Onda su onda

Basilea: il Museo d’arte fa l’esame di coscienza

Le opere rubate dai nazisti oggi fiore all’occhiello dei musei svizzeri - Di Michele Andreoli

Pubblicato il 26 Novembre 2022 – Redazione