Transizione e condivisione: le scelte verdi per le prossime elezioni
Accolte all’unanimità dall’Assemblea dei Verdi Ticino le due candidature femminili per il Consiglio di Stato e la piattaforma comune con il PS
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Accolte all’unanimità dall’Assemblea dei Verdi Ticino le due candidature femminili per il Consiglio di Stato e la piattaforma comune con il PS
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Accolte all’unanimità dall’Assemblea dei Verdi Ticino le due candidature femminili per il Consiglio di Stato e la piattaforma comune con il PS
Due candidature femminili che, con quella di Marina Carobbio Guscetti in casa socialista, portano la cinquina progressista ad assumere decisamente una connotazione a maggioranza femminile, come ulteriore e significativo suggello ad un progetto comune di alleanza strategica rosso-verde che intende presentarsi come la vera e importante novità nel panorama cantonale in vista delle prossime elezioni di aprile.
Un segnale incoraggiante, senza dubbio, in un contesto, quello dell’Assemblea di questa domenica, che, pur in presenza, come ospiti, dei due co-presidenti PS, ha badato bene a non evocare quanto avvenuto due settimane fa a Bellinzona se non con un’ironica allusione del presidente del giorno, Rolando Bardelli, ad un ordine del giorno che non avrebbe certo protratto i lavori come avvenuto in altri recenti consessi.
E se proprio si volesse fare l’esercizio di mettere ancora solo per un momento a confronto le due occasioni assembleari, pare abbastanza scontato ed evidente che fra i verdi tirasse un’aria un po’ più “distesa” (seppur più inquinata dai dolenti miasmi autostradali del Mendrisiotto) di quanto sia stata a Bellinzona quindici giorni fa; e pour cause, visto che il partito compatto ha accolto le scelte di fondo di Comitato e Gruppo operativo, sia per quanto concerne la creazione di una piattaforma progressista che per la prima volta si propone come tale per l’esecutivo cantonale, sia per i nomi scelti a rappresentare i Verdi e la “società civile”.
Su quest’ultimo aspetto, a differenza di quindici giorni fa in casa socialista, i Verdi hanno potuto prendere atto anche con cognizione di causa della candidatura di Boas Erez, presentato in particolare da Marco Noi come personaggio dalla significativa biografia personale e culturale e dall’indiscutibile sensibilità sia per gli aspetti sociali (vedi il suo schieramento a favore dei molinari a Lugano) che per quelli ambientali (si pensi alla Casa della sostenibilità di Airolo).
Lo stesso Noi, nel suo intervento, ha poi sottolineato come la scelta di allearsi elettoralmente con il PS sia stata frutto di un lungo lavoro di analisi delle possibilità di dar forma a collaborazioni d’area con altri partiti e schieramenti, che ha portato progressivamente ad escludere ipotetici partner (della sinistra, vien da pensare) e restringere il campo dell’accordo al solo PS e solo per la corsa al Consiglio di Stato. Infatti, per il Gran Consiglio Verdi e PS correranno separatamente, come separatamente, si potrebbe aggiungere, si muovono ancora in diversi contesti comunali (si pensi, per esempio, a Bellinzona, dove i Verdi sono ben più vicini a Mps e Forum).
La strada dell’alleanza rosso-verde resta comunque una scelta che conferma quella fatta nel ’19 per le elezioni federali e viene intesa qui, molto chiaramente ed esplicitamente, come una strategia cui si dovrà dare continuità anche per l’appuntamento dell’autunno ’23, in cui, a detta di Marco Noi, l’obiettivo (comune) sarà la conferma dei seggi alle Camere, anche quello degli Stati.
Una dichiarazione impegnativa che non nasconde ambizioni di crescita del partito dentro la coalizione, e in fondo potrebbe anche preludere ad un’ipotesi neanche poi tanto remota, che possa profilare, dopo l’affermazione di Marina Carobbio alla corsa per il Governo ticinese, quella di Greta Gysin per la Camera alta a Berna, a quel posto (che ancora scotta come questione inevasa al Congresso di Bellinzona) lasciato libero dalla stessa Carobbio. E forse così, aggiungiamo, l’alleanza rossoverde avrebbe un significato strategico di maggior portata, estesa, appunto, anche a livello nazionale.
Del resto, al di là delle speculazioni elettoralistiche, i temi di fondo che accomunano la coalizione non possono certo restare confinati localmente, ed a livello nazionale ben sappiamo che la battaglia dell’area progressista ed ecologista avrà bisogno di essere rinvigorita, di fronte ai dati sempre più inquietanti che ci vengono dagli esiti nefasti della crisi climatica così come dalla maniera alquanto discutibile in cui diventano oggetto di parole d’ordine e di slogan da parte del fronte borghese o della destra che parla di eco-isterismo.
Certo, non sarà evidente, né a livello cantonale né a quello federale, comporre esigenze e proposte di due schieramenti affini, sì, progressisti, anche, ma che potrebbero trovarsi pure su posizioni diverse soprattutto quando dovranno affrontare questioni che mettono in discussione le priorità, il primato del sociale rispetto a quello dell’ambiente o viceversa. Perché è vero che la scommessa che si gioca qui (e non solo qui) nella sinistra, è quella di affermare l’inestricabilità dei due piani, di affermare e ribadire che non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale e viceversa. Ma poi, quando si tratterà di salvare posti di lavoro in aziende poco virtuose ecologicamente, che si farà? Stando a Claudia Crivelli Barella, che ha aperto i lavori dell’Assemblea (e che ha annunciato che non si ripresenterà per il Gran Consiglio) la risposta è chiara: “le tematiche ecologiche vengono molto prima di quelle sociali” (forse, ma non l’ha detto, perché le determineranno).
Ma saranno tutti d’accordo, anche in casa socialista? Sarà tema di campagna, probabilmente, ed argomento da affidare a due candidate, Samantha Bourgoin e Nara Valsangiacomo, che oggi hanno esposto le ragioni del loro impegno in modo chiaro e convincente, parlando l’una di transizione e l’altra di condivisione, mostrando in particolare, un “affiatamento” ed una “complementarietà”, nella maniera di toccare pragmaticamente i temi caldi, che certamente spiega più di tanti slogan perché la scelta verde sia caduta su di loro.
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