Ho visto un Re(gazzi)
Per allietare la vostra giornata un testo leggermente adattato del famoso brano musicale di Enzo Jannacci, che amava far ridere senza perder tempo dietro a questioni politiche
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Per allietare la vostra giornata un testo leggermente adattato del famoso brano musicale di Enzo Jannacci, che amava far ridere senza perder tempo dietro a questioni politiche
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• – Redazione
Per allietare la vostra giornata un testo leggermente adattato del famoso brano musicale di Enzo Jannacci, che amava far ridere senza perder tempo dietro a questioni politiche
Questo commento andrà in edicola in formato ridotto per non urtare la sensibilità di chi non accetta contraddittorio. Ci scusiamo per il disagio.
Al suo posto, per allietare la vostra giornata, pubblichiamo il testo del brano “Ho visto un re” di quel bravo canzonettista che era Enzo Jannacci, quello di “Vengo anch’io, no tu no”, “L’importante è esagerare” e “Stasera mi butto… mi butto con te” (come lo presenterebbe il Pertini di Pazienza). Un artista, Jannacci, che amava far ridere e non stava certo a perdere tempo dietro a questioni politiche.
Il testo è pubblicato in versione rigorosamente autarchica e ticinese. Anche perché basta con questi ’talian che ci rubano il lavoro e costringono i nostri ricchi a dare stipendi bassi a loro e ai ticinesi, quando vorrebbero invece riempirli di franchi. Così va a finire che i poveri non pagano le tasse e poi tocca pagarle solo ai ricchi. E, ovviamente, non va bene.
Gli italiani ci rubano il lavoro? E noi veri ticinesi rubiamo le loro canzoni. Musica, maestro.
-Dai dai, conta su…ah beh, sì beh….
– Ho visto un re…
– Sa l’ha vist cus‘è?
– Ha visto un Regazzi!
– Un Regazzi che piangeva seduto sulla sedia di Rsi. Piangeva tante lacrime, ma tante che, bagnava anche la sedia!
– Povero Regazzi!
– E povera anche la sedia!
– È l’esattore che gli voleva portar via un bel castello… di trentadue che lui ne ha.
– Povero Regazzi!
– E povera anche la sedia!
– Ah, beh. Sì, beh
– Ho visto un ma…
– Sa l’ha vist cus’è?
– Ha visto un Marchesi!
– Ah, beh. Sì, beh.
– Anche lui, lui, piangeva, faceva un gran baccano, mordeva anche una mano.
– La mano di chi?
– La mano del giornalista!
– Povero Marchesi!
– E povero anche il giornalista!
– È il Tages Anzeiger che gli voleva portar via una fiduciaria…
– Oh poer crist!
– …di trentadue che lui ne ha.
– Ah, beh. Sì, beh.
– Ho visto un ric…
– Sa l’ha vist cus’e`?
– Ha visto un ricco! Un sciur! Il tapino lacrimava su un calice di vino ed ogni goccia andava…
– Deren’t al vin?
– Sì, che tutto l’annacquava!
– Il vescovo, il re, l’imperatore l’han mezzo rovinato. Gli han portato via tre capannoni e un sindacato, di trentadue che lui ne ha
– Pover tapin!
– E povero anche il vin!
– Ho visto un go…
– Sa l’ha vist cus`è?
– Ha visto un Gobbi!
– Soffiava e risoffiava, si dichiarava parte lesa, ché a sua insaputa i poliziotti lo aiutavan, mentre l’alcol evaporava
– I forcaioli, i benpensanti, gli astemi lo avevan già condannato. Mentre lui si autosospendeva da un incarico… di trentadue che lui ne ha
– Povero Gobbi
– E poveri anche i poliziotti
– Ho vist un villan
– Sa l’ha vist cus’e`?
– Un cittadino qualunque, un elettore ticinese!
– Ah, beh. Sì, beh
– Il vescovo, il re, il ricco, l’imperatore, persino il cardinale, l’han mezzo rovinato. Gli han portato via la casa, la mucca, l’abbonamento dell’Ambrì, la gazzosa, due forme di Piora, la scatola di Zwieback, la copia di Giacometti che teneva in salotto, i dischi di Nemo!
– E po’, cus’e`?
– Gli hanno ammazzato anche il maiale…
– Pover purscel!
– Nel senso del maiale…
– Ah, beh. Sì, beh
– Ma lui no, lui non piangeva, anzi: ridacchiava! Ah! Ah! Ah!
– Ma sa l’è, matt?
– No!
– Il fatto è che noi villan…
– E sempre allegri bisogna stare,
– che il nostro piangere fa male al Regazzi,
– fa male al ricco, al Gobbi e al Marchesi,
– diventan tristi se noi piangiam!
Nell’immagine: Ho visto un re”, illustrazione di Emanuele Luzzati (adattamento della redazione)
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