Piccola ma esaustiva descrizione dell’Agenda scolastica ticinese 2023-24
Sembra non volersi spegnere il “dibattito” intorno ai presunti indottrinamenti dell’agenda scolastica da oggi nelle aule (ma non tutte): e se prima di parlarne la si leggesse?
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Sembra non volersi spegnere il “dibattito” intorno ai presunti indottrinamenti dell’agenda scolastica da oggi nelle aule (ma non tutte): e se prima di parlarne la si leggesse?
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Sembra non volersi spegnere il “dibattito” intorno ai presunti indottrinamenti dell’agenda scolastica da oggi nelle aule (ma non tutte): e se prima di parlarne la si leggesse?
Come ogni anno, da tanti anni, il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) il primo giorno di scuola ha distribuito agli allievi delle scuole medie, a quelli del primo anno delle superiori e a quelli di quinta elementare l’agenda per l’anno scolastico 2023-24, pensata, scritta e pubblicata in collaborazione con il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) e l’associazione Radix; come ogni anno, da non molti anni, la sua pubblicazione ha dato il la ad alcune polemiche in salsa prettamente cantonticinese, con corollario di interrogazioni al Consiglio di Stato e Municipi vari così come di altri atti politici in Gran Consiglio e Consigli comunali (per non parlare delle petizioni online).
Dopo averne letto e sentito parlare da più parti senza peraltro averla mai potuta leggere nella sua interezza, siamo finalmente in grado di descrivervi cosa i nostri giovani virgulti si troveranno davanti. Ossia il contesto in cui sono inserite le due pagine tanto contestate.
Il tema dell’agenda di quest’anno, ossia il suo filo conduttore, è “quello dello sguardo e della relazione con le altre persone”, come scrivono gli autori nella loro prefazione. Dunque “come imparare a rispettarsi a vicenda? Come aiutare chi ci circonda ad essere migliore?”.
Ne consegue che – vale per l’agenda così come per qualsiasi altro testo – l’interpretazione critica dello scritto per essere corretta e non tendenziosa o addirittura capziosa (che poi per evitare qualsiasi uso ideologico dei temi ivi espressi i polemisti nostrani abbiano pensato bene di rivolgersi in varie forme alle autorità e alle formazioni politiche, luoghi dove l’ideologia appunto dovrebbe farla da sovrana, è un simpatico paradosso che meriterebbe un ulteriore approfondimento), non può esimersi dal continuamente riferirsi a questo assunto.
Così dopo una trentina di pagine “normali” per comunicazioni, materie, impegni scolastici, compiti eccetera, gli studenti si trovano di fronte le prime vignette: da una parte (pagina dispari) una ragazza con i capelli blu che ha difficoltà ad accettarsi e guarda con invidia le altre proprio perché “mi piacerebbe essere qualcun’altra (…) magari quella ragazza bionda che gioca a frisbee”, dall’altra (pagina pari), proprio la ragazza bionda che pensa invece che l’altra sia “unica”, che abbia ”qualcosa di speciale” e che la vorrebbe “come amica”. Lo sguardo appunto, quello di sé e quello degli altri, che non sempre coincidono. Non a caso, si gira pagina e se ne trovano altre due sotto il titolo “Come posso valorizzarmi”, con una serie di test e rimandi per scoprire i propri punti di forza.
Si continua per un’altra decina di pagine e dopo una informativa sul Consiglio cantonale dei giovani, troviamo la seconda vignetta: pagina dispari un ragazzo di colore che sogna “un mondo dove il colore della pelle non conta”, dall’altra un ragazzo bianco che lo vede uguale a sé (stesso taglio di capelli, stessa felpa e “ascoltiamo la stessa musica”), che proverà a parlargli perché così, chissà, magari diventeranno amici.
Un’altra decina di pagine e troviamo un ragazzo vestito di nero “pronto ad esplodere” dalla rabbia che sente dentro, dall’altra una ragazza che proverà a trasmettergli “un pizzico del mio inossidabile ottimismo”). Stesso intervallo, ed ecco due ragazzi incapaci di entrare in contatto, “perché sicuramente una/o come me manco se la/lo fila”. Dopo una pagina dedicata a “Come costruire un progetto”, ecco un ragazzo che “studiare proprio non mi riesce” a fianco della supposta secchiona della classe, “sicura che se studiassimo assieme saremmo un coppia imbattibile: lui con le sue idee originali, io con la mia tenacia da bulldozer”.
Ed ecco che finalmente arriviamo alle due paginette incriminate, il cui dialogo quindi riportiamo per intero: pagina dispari, una ragazza che “nessuno sembra capirmi, io per prima. A volte mi sento ragazza, a volte invece mi sempre di riconoscermi in un maschio. Non si tratta di una cosa superficiale o momentanea, ma di qualcosa che mi sconvolge nel profondo e che mi interroga costantemente. Al contempo è qualcosa che sento fare parte di me e che mi appartiene”; pagina pari una ragazza che “guarda quella tipa come è… fluida. Io non giudico le persone per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere. Trovo che ognuno abbia il diritto di cercare di essere la persona che sente. Non è facile per nessuno, perché allora non aiutarsi a vicenda? Ora le chiedo se le va di uscire”. Seguono due pagine sulla “Autoconsapevolezza”, ossia risorse e qualità ma anche paure e insicurezze, in modo da imparare a credere in se stessi.
L’agenda prosegue poi sullo stesso schema: una ragazza “come se avessi una vipera nel cuore” e la sua contraltare che spera che un giorno possa riuscire a colmare questo suo “buco nel cuore”; una pagina dedicata ai corsi per studiare meglio; il ragazzo “elefante in un negozio di cristalleria” e quello che invece vorrebbe aiutarlo “a sentirsi bene nella sua pelle”; quella che si sente “un’aliena” e ne soffre di fianco all’ottimista che “il mio superpotere è avere fiducia nella vita e nelle altre persone”; due pagine dedicate alla “Insicurezza” ; due pagine intitolate “la Legge giovani ti sostiene”; due pagine sul “Rispetto”; tre al progetto “Dillo!” dell’Associazione Radix; due in cui si trova il gioco da tavolo “Play4respect” ideato dall’Associazione per l’aiuto, il sostegno e la protezione dell’infanzia, due vignette finali in cui un ragazzo si interroga su “che persona sto diventando”, la sua controparte che si dice che “l’importante è che alla fine ti guardi allo specchio e ti dici che hai cercato di fare del tuo meglio per essere una persona migliore in un modo migliore”. Seguono info utili su Ticino e Grigioni italiano (aiuto in caso di difficoltà, formazione, dipendenze, sessualità, salute, tempo libero e discriminazione). Ecco qui, in estrema sintesi, la descrizione completa dell’agenda che “indottrina i nostri studenti e propaganda l’ideologia gender” (il virgolettato è preso dallo scritto di un contrario).
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