Ma la purezza permette davvero di sostenere le categorie di persone che si vogliono tutelare?

Ma la purezza permette davvero di sostenere le categorie di persone che si vogliono tutelare?

Domande, e qualche fatto, sulle prospettive della sinistra in risposta a Pino Sergi - Di Manuele Bertoli, Consigliere di Stato


Redazione
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Ma la purezza permette davvero di sostenere...

Ha ragione Pino Sergi (Naufraghi-e del 22 settembre) nel dire che viviamo in un periodo di declino capitalistico nel quale la guerra in Europa (anche se non c’è purtroppo solo quella), ma soprattutto la crisi ambientale dirompente, mettono a nudo una serie di problemi irrisolti, ai quali va naturalmente aggiunto il grande tema dell’ingiusta ridistribuzione della ricchezza. Non concordo invece con la sua visione della sinistra, la quale sarebbe utile solo se pronta a prefigurare un altro ordine economico-politico e sociale che rompa con la logica del sistema attuale, mentre qualsiasi postura diversa non farebbe che sostenere visioni di destra o di estrema destra.

Qual è l’obiettivo?

Cominciamo a dire che se l’obiettivo è il cambiamento verso valori che io e Sergi possiamo condividere, bisogna ragionevolmente anche porsi la domanda “con quali forze ci arriviamo”. Non mi pare che le posizioni di rottura sostenute dall’estrema sinistra, a volte ammiccanti ad un’ipotetica rivoluzione, abbiano la capacità di smuovere grandi masse di persone. Altrimenti i risultati elettorali, per esempio del MPS, sarebbero nettamente più elevati, oppure le battaglie politiche vinte a muso duro sarebbero numerose. I dati degli ultimi tre decenni a questo proposito mi paiono invece indicare altro, a meno di volerli leggere con occhiali deformanti.

Può darsi invece, ma è un’ipotesi, che l’obiettivo sia un altro, più introspettivo, ovvero potersi beare della propria purezza, tale da non concepire alcun tipo di compromesso con nessuno. Posizione del tutto legittima, che però non può non suscitare una domanda diversa, ovvero “ma la purezza permette davvero di far avanzare le cose per le categorie di persone che si vogliono tutelare? Serve davvero a qualcuno?”

In attesa della rivoluzione, nel nostro sistema politico bisogna volenti o nolenti arrivare a delle maggioranze per cambiare qualcosa. Davanti al popolo, in Parlamento o in Governo, il nocciolo rimane questo. E per arrivarci a volte serve risolutezza, quel picchiare i pugni sul tavolo che tra l’altro piace molto alla destra, ma molto più spesso serve pazienza e capacità di convincimento. In ogni caso spesso bisogna sporcarsi le mani, perché da soli al 51% è molto difficile arrivarci.

La tesi di Sergi, oltre a sostenere la bontà di scelte radicali pur di fronte a dati impietosi quanto al loro reale gradimento nella popolazione, parte anche da un altro assunto, ovvero che l’azione della sinistra “impura” si sia concretizzata in risultati praticamente nulli a favore delle classi meno favorite e nell’affermarsi di una politica di controriforme che ci avrebbe riportati indietro di decenni. Non so bene a quali dossier faccia allusione, ma qualche esempio può forse essere utile per mostrare una realtà che a me pare un po’ diversa.

Le teorie e i fatti

Senza scomodare l’AVS e l’AI, la cassa malati obbligatoria, l’assicurazione maternità, la creazione dell’Ente ospedaliero, gli assegni familiari ticinesi, l’armonizzazione delle prestazioni sociali, la legge per le famiglie, la legge sugli aiuti allo studio, l’abbandono del nucleare, la costruzione di Alptransit, il potenziamento del trasporto pubblico nel nostro Cantone, gli investimenti nella riconversione energetica degli alloggi, la tassa sul sacco, il salario minimo, il potenziamento della scuola inclusiva, l’obbligo formativo fino a 18 anni, la legge sul sostegno alla cultura, per fare alcuni esempi, sono tutti dossier sui quali la sinistra “impura” ha lavorato parecchio per concorrere a trovare maggioranze e che a me non paiono banalità da disprezzare con sussiego. Ma probabilmente su questo le visioni divergono.

Divergono anche quanto alle strategie per difendere gli interessi delle classi meno fortunate.

Prendiamo il problema delle pensioni. L’estrema sinistra, assieme alla destra, ha combattuto Previdenza 2020 qualche anno fa ed assieme hanno vinto. Ovviamente il desiderio dell’estrema sinistra era ottenere qualcosa di meglio, ma qual è il risultato finale per quanto riguarda l’AVS? È peggiore, come ha purtroppo decretato il popolo domenica scorsa. Eppure lo si era detto e stradetto, ottenere qualcosa di meglio sarebbe stato molto difficile, mentre molto più probabile sarebbe stato quell’arretramento che poi si è verificato. A chi serve questo risultato? Alle donne che in cambio della parificazione dell’età di pensionamento avranno ricevuto meno compensazioni e non sanno ancora come andrà con la LPP?

Prendiamo un tema più modesto, ma non per questo di poco conto, il superamento dell’anacronistico sistema dei livelli alla scuola media ticinese. In settembre avremmo potuto cominciare con una sperimentazione per finalmente avviarci a cambiare le cose, ma un incomprensibile voto negativo dell’estrema sinistra in Gran Consiglio ha rinviato tutto a non si sa quando. A chi è servito quel NO? Ai ragazzi e alle ragazze provenienti dalle classi sociali meno favorite? Alle loro famiglie?

La partita da giocare, per tornare al titolo del contributo di Sergi, è quella dei miglioramenti sociali e ambientali nel segno di una maggior giustizia per tutti. La si può giocare scendendo in campo ben sapendo di andare incontro anche a sgambetti e falli pesanti, oppure la si può sostanzialmente non giocare, rinnegando il campo, teorizzando e fantasticando sul calcio perfetto mentre la destra vince per forfait. Per me e per il PS la scelta è sempre stata chiara ed è la prima. Senza naturalmente abbandonare visioni più nette, ma con i piedi piantati per terra, avanzando passo per passo quando è possibile.

Le prossime elezioni cantonali, se tutto andrà come previsto, vedranno in campo una lista unitaria per il Consiglio di Stato sostenuta da socialisti e ambientalisti. Anche la lista unitaria servirà a portare in Governo qualcuno che possa pesare e spingere in questa direzione. Il resto è sostanzialmente un dettaglio, indipendentemente dalle lunghe, un po’ curiose elucubrazioni di Sergi, o se si preferisce del banale chiacchiericcio.

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