La riscoperta di Grytzko Mascioni
Una nuova raccolta di poesie dell’intellettuale troppo trascurato nella Svizzera italiana
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Una nuova raccolta di poesie dell’intellettuale troppo trascurato nella Svizzera italiana
• – Sergio Roic
Contraddittoria, anti-etica e inaccettabile la congiunzione con i comunisti per le federali: nessuna spiegazione, solo silenzio
• – Sergio Roic
Di tifosi e calciatori che si proteggono ed esibiscono in nome della propria storia
• – Sergio Roic
A trent'anni dall'inizio dell'assedio che martirizzò la capitale della Bosnia, diventata simbolo della tragedia balcanica
• – Sergio Roic
Ipotesi di scenari a confronto sull’esito della guerra in Ucraina
• – Sergio Roic
Dibattito sulle prospettive della sinistra disunita
• – Sergio Roic
Cosa pensano del megalomane e costoso PSE i quartieri aggregati – la vera periferia della città – già insofferenti e che spesso si sentono trascurati?
• – Sergio Roic
Fortemente divisi sul 'Polo Sportivo e degli Eventi', i socialisti luganesi decidono di 'lasciare' libertà di voto per il prossimo referendum: approccio democratico, ma anche utile? E a chi?
• – Sergio Roic
In continuo arretramento nell’Europa dell’Est
• – Sergio Roic
Difendere perché donna, ma non tutto è difendibile 'a prescindere'
• – Sergio Roic
Una nuova raccolta di poesie dell’intellettuale troppo trascurato nella Svizzera italiana
Di Grytzko Mascioni, intellettuale, poeta, narratore, mediatore culturale e quant’altro, si parla di nuovo e con cognizione di causa. Nel ventennio della scomparsa, infatti, dopo alcuni volumi che parlano delle sue opere apparsi di recente in Svizzera, ma anche in Croazia, ecco che la casa editrice zurighese Edition Mevina Puorger propone una cinquantina di poesie scelte di Mascioni nella traduzione tedesca di Christoph Ferber. Il libro, “Diaspora des Herzens – Diaspora del cuore”, prevede anche il testo a fronte in italiano, per la gioia del pubblico italofono.
Il poschiavino, a lungo dirigente della RSI e presidente del PEN club della Svizzera italiana e retoromancia, visse anche un’intensa stagione cultural-diplomatica in Croazia negli anni della guerra civile jugoslava essendosi affermato in precedenza sia come poeta, che come saggista e narratore. Amante ed esperto del Mediterraneo e dell’arte e della filosofia dell’antica Grecia, Mascioni seppe riproporre con efficacia e originalità un modello di democrazia desunto dalle esperienze dell’Atene socratica.
Scelte con cura sempre da Christoph Ferber, le cinquanta e più poesie di “Diaspora des Herzens – Diaspora del cuore” coprono un arco temporale quasi cinquantennale e testimoniano della modernità di questo autore che seppe adeguare il rito e il ritmo poetico alla nuova espressione, anche grafica, del poetare contemporaneo. Numerose dediche a personaggi più che riconoscibili, l’inserimento di parentesi e discorsi interni, un ritmo/rima a tratti sincopato e che altre volte si distende in descrizioni che consentono di spaziare sulla natura e sulle sorti umane caratterizzano lo stile mascioniano.
Il libro assume quindi una doppia valenza: quella di proporre uno dei più importanti autori italofoni svizzeri anche nella lingua maggioritaria in Svizzera, il tedesco, e quella di ricordare a noi italofoni il valore e la profondità di un autore che, forse, nella Svizzera italiana è stato dimenticato troppo in fretta, per non parlare di un ritegno di stampo pressoché ideologico attuato da una certa parte dell’intellettualità nei confronti di un personaggio a cui si può rimproverare solo (ma una cosa simile è davvero degna di rimprovero?) di aver saputo operare con successo sulla scena culturale europea.
Nell’immagine: Grytzko Mascioni con Salvatore Quasimodo nel 1964 (da grytzkomascioni.it)
È uscito da poco il nuovo disco dei “Rolling Stones": si intitola “Hackney Diamonds" ed entra di diritto fra gli album più significativi del mitico gruppo
A partire dal 9 ottobre le prime due stagioni della serie “The White Lotus”, in prima visione su RSI LA1