Now and Then

Now and Then

Ritrovata dopo anni, mixata, rimasterizzata e pubblicata, anche una sola canzone di John Lennon è capace di diventare un evento musicale


Michele Realini
Michele Realini
Now and Then

Non si può, almeno per quanto mi riguarda, non essere sentimentali quando si parla dei Beatles. La loro “nuova” canzone fa viaggiare sull’onda dei ricordi e delle sensazioni che ognuno prova di fronte ai Fab Four. È un discorso che evidentemente non vale solo per chi li ha vissuti negli anni Sessanta, “in diretta”, ma anche per le generazioni successive (di cui faccio parte pure io) che hanno potuto scoprire la loro musica. Ciascuno ha i “propri” Beatles insomma, legati a momenti precisi, perché con ogni probabilità ci si rammenta di quando li si è sentiti per la prima volta e in quale fase della propria esistenza, della propria storia individuale, magari sentimentale. I Quattro, pur essendosi sciolti come band da decenni, non sono mai andati via dalla musica e dall’immaginario culturale.

“Now And Then”, insieme a “Free As A Bird” e a “Real Love”, faceva parte dei “demo” di canzoni non finite di John Lennon donati nel 1994 da Yoko Ono a Paul McCartney. I primi due pezzi, una volta completati dagli altri “scarafaggi”, sono finiti nelle raccolte “Anthology”; “Now And Then” invece risultava (a metà anni Novanta) troppo difficile da terminare, poiché la voce di Lennon non poteva essere “ripulita” e separata efficacemente dal pianoforte che l’accompagnava.

Oggi la tecnologia per restituire il cantato, singolarmente, esiste : l’ha perfezionata Peter Jackson, il regista de “Il Signore degli Anelli”, del documentario “Get Back” e, inoltre, del video del neo-motivo beatlesiano. Uno “step” che ha permesso di utilizzare quella pista vocale, per poi aggiungerla alla chitarra suonata da George nel 1995, a coretti estrapolati da vecchi album, e al resto della base suonata da Paul e Ringo nel 2022. Il tutto con un nuovo arrangiamento orchestrale curato da Giles Martin.

È una bella canzone. Inizialmente non mi ha colpito molto, ma ora più l’ascolto e più mi piace. È commovente sentire John, nel suo modo inconfondibile di scandire le parole e di seguire la melodia. Il miracolo si ripete: è una musica “semplice” ed emozionante, proprio come il gruppo ha sempre saputo fare. Gli altri tre Fab sono una presenza discreta; come viene sottolineato in diversi articoli di riviste specialistiche pare davvero che McCartney, Harrison e Starr rimangano un passo indietro per non sovrastare il compagno.

Benché questa composizione non aggiunga nulla di eccezionale al repertorio e al mito rappresentato dai nostri, per Macca e Ringo questa pubblicazione ha una gran valenza simbolica. E’ come completare un viaggio, l’esperienza fondamentale della loro vita artistica, onorando John (scomparso nel 1980) e George (deceduto nel 2001).

Per noi, che abbiamo sempre percepito i Beatles come messaggeri di un mondo in qualche modo migliore, l’occasione è perfetta per salire di nuovo sul treno della nostalgia. Al tempo stesso è la riconferma di una Bellezza che non svanisce. Ora come allora. Ora e poi.

Il suggestivo video di “Now and Then” (25 milioni di visualizzazioni in 7 giorni)

Nell’immagine: un giovanissimo John Lennon in uno dei momenti finali del video

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