Gli occhi del Gambia a Bellinzona

Gli occhi del Gambia a Bellinzona

Un audio racconto e una serata per conoscere, attraverso gli occhi di due giornalisti gambiani, il difficile percorso verso la giustizia di questo Stato dell’Africa occidentale. Un percorso che passa anche dal Ticino e dal processo nei confronti dell’ex Ministro dell’interno, Ousman Sonko.


Federico Franchini
Federico Franchini
Gli occhi del Gambia a Bellinzona

Attraverso varie testimonianze, tra le quali quelle di due giornalisti gambiani e di due vittime, abbiamo cercato di raccontare l’importanza di questo processo svizzero per il Gambia, un paese ancora in cerca di giustizia

«Per noi non è un semplice processo. Abbiamo vissuto queste vicende, conosciamo le persone e i luoghi e sappiamo cosa vogliono sapere i nostri connazionali. È importante essere qui perché altrimenti le notizie non arriverebbero alla gente del Gambia e questo non avrebbe senso». 

Mariam Sankanu è una giovane giornalista gambiana. Ha 24 anni e scrive per il sito investigativo Malagen.org e per il portale internazionale Justice.info che si occupa di giustizia di transizione nei Paesi che escono da una dittatura. In questo inizio 2024, Mariam è venuta due volte in Ticino per seguire il processo in corso al Tribunale penale federale di Bellinzona nei confronti dell’ex Ministro dell’interno del suo paese, Ousman Sonko. L’uomo è accusato di crimini contro l’umanità commessi durante il sanguinario regime del dittatore Yahya Jammeh, di cui Sonko era un fedelissimo. La scorsa settimana Ministero pubblico della Confederazione ha chiesto nei sui confronti una condanna all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Da parte sua l’avvocato della difesa, Philippe Currat, ha chiesto l’assoluzione e un rimborso milionario. La data del verdetto non è ancora stata annunciata.

La presenza di Mariam e di altri colleghi gambiani ha permesso di riportare in Gambia, giorno per giorno, quanto è avvenuto qui a Bellinzona. In Gambia il processo ha fatto più volte le prime pagine dei giornali ed è stato diffuso dalle radio nelle lingue locali. Il caso è infatti molto sentito nel piccolo paese dell’Africa occidentale dove la possibile condanna di Sonko potrebbe avere un’enorme implicazione politica. Un buon numero di persone che hanno partecipato agli stessi crimini di cui l’ex ministro è accusato ricoprono tuttora cariche pubbliche. Dalla caduta del regime, nel 2017 solo due casi relativi a crimini commessi sotto il governo Jammeh sono stati perseguiti in Gambia. Molto di più è stato fatto all’estero. Un processo come quello di Sonko potrebbe quindi costringere il governo gambiano ad agire a casa propria. 

Per questo la presenza della stampa locale, sostenuta da alcune persone e associazioni svizzere, è molto importante, come ci spiega il giornalista Sanna Camara: «In Gambia molte persone hanno perso la speranza che venga fatta giustizia. Grazie al processo Sonko in Svizzera e al fatto che noi siamo presenti per raccontarlo la gente in Gambia non ha perso la speranza affinché un giorno sia fatta giustizia». In Gambia vi è oggi uno spazio civile aperto e in generale i media possono fare il loro lavoro. Durante il regime non era così. Prova ne è che due dei dieci accusatori privati nella procedura contro Sonko in Svizzera sono degli ex giornalisti torturati dalle forze governative. Tra chi ha vissuto sulla propria pelle cosa significava fare questo lavoro sotto la dittatura di Jammeh vi è lo stesso Sanna Camara. Il giornalista è stato arrestato tre volte e ha vissuto in esilio in Senegal gli ultimi tre anni del regime.

Ho avuto la possibilità di passare diverso tempo con Mariam e Sanna e conoscere le loro storie durante il loro soggiorno in Ticino. Ho così raccolto le loro testimonianze che, assieme a quelle di due vittime – il giornalista Musa Saidykhan e Fatoumata Sandeng Darboe, figlia di un leader politico dell’opposizione assassinato nel 2016 – e ad una specialista dell’ONG TRIAL International (all’origine della denuncia contro Ousman Sonko) costituiscono le voci di un audio racconto pubblicato sul sito di “area” e che si può ascoltare qui. 

  • Martedì 12 marzo alle 18.30 si terrà un incontro pubblico con Mariam e Sanna, presso lo spazio REC di Lugano (Via Ronchetto 7). Sarà un’occasione per conoscere una realtà umana e giornalistica diversa

Nell’immagine: una seduta della Commissione verità in Gambia (foto Jason Florio / Fondation Hirondelle)

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