Un tribunale di periferia sempre più internazionale
Criticato da molti per la sua posizione lontana dai centri, il Tribunale penale federale di Bellinzona compie 20 anni
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Criticato da molti per la sua posizione lontana dai centri, il Tribunale penale federale di Bellinzona compie 20 anni
• – Federico Franchini
Dopo la condanna della società BSI SA e quelle dei due banchieri responsabili dei conti 1MDB, i soli attori a non essere stati indagati sono i dirigenti bancari dell’epoca. Ossia coloro che hanno portato nel baratro la banca
• – Federico Franchini
Un audio racconto e una serata per conoscere, attraverso gli occhi di due giornalisti gambiani, il difficile percorso verso la giustizia di questo Stato dell’Africa occidentale. Un percorso che passa anche dal Ticino e dal processo nei confronti dell’ex Ministro dell’interno, Ousman Sonko.
• – Federico Franchini
La DXT Commodities di Lugano ha visto esplodere i propri utili grazie al boom di questa controversa fonte energetica
• – Federico Franchini
A meno di sorprese, il Consiglio degli Stati respingerà la proposta governativa di introdurre un regime fiscale favorevole ai grandi armatori, che già realizzano profitti elevatissimi
• – Federico Franchini
Il mondo agricolo svizzero è presente in parlamento con diversi rappresentanti dell’UDC e fautori di una politica liberista contraria agli stessi interessi del settore primario
• – Federico Franchini
Gestore del ricco fondo Libya Africa Investment Portfolio (LAP), Bashir Saleh Bashir era uno degli uomini più vicini al dittatore libico. Dopo oltre dieci anni di indagini l'uomo – latitante – è stato condannato dalla Procura federale per riciclaggio e partecipazione ad organizzazione criminale
• – Federico Franchini
La misteriosa Fondazione per una politica liberal-conservatrice ha versato oltre 100 mila franchi alla campagna elettorale del presidente dell’UDC. Nessuno sa però chi finanzia la fondazione. Un modo per aggirare la legge?
• – Federico Franchini
Da domani alla sbarra del Tribunale penale federale di Bellinzona l’ex ministro dell’interno del Gambia Ousman Sonko – Un evento che sarà seguito anche in Africa
• – Federico Franchini
L’operato delle multinazionali, messo a dura prova da una votazione del 2020, continuerà ad essere un tema molto acceso nell’agenda politica svizzera e internazionale, grazie anche alle denunce di Dick Marty
• – Federico Franchini
Criticato da molti per la sua posizione lontana dai centri, il Tribunale penale federale di Bellinzona compie 20 anni
Per il suo ventesimo compleanno il Tribunale penale federale (TPF) si è offerto un processo di grande richiamo. A Bellinzona compariranno per le prossime quattro settimane due dirigenti svizzeri della società petrolifera Petrosaudi: sono accusati di vari reati, tra i quali truffa, riciclaggio e corruzione nell’ambito di uno dei più grossi scandali politico-finanziari degli ultimi anni, quello legato al fondo sovrano malese 1MDB. La Procura federale accusa i due uomini di avere sottratto un totale di 1,83 miliardi di dollari dalle casse del fondo in collaborazione con Joh Low, consigliere dell’allora primo ministro malese Najib Razak.
Il TPF ha preso ufficialmente vita il primo aprile del 2004, con l’idea di meglio definire le responsabilità tra Cantoni e Confederazione e di rendere più efficace il perseguimento della criminalità organizzata e dei grandi crimini finanziari. Non è uno scherzo: il tribunale a cui compete il giudizio sugli affari criminali svizzeri di respiro internazionale ha preso sede nella piccola, periferica e italofona Bellinzona. Opposta alla più centrale Aarau, la candidatura ticinese fu preferita nel 2002 dal Parlamento federale in un’ottica di distribuzione regionalista della giustizia. Una scelta che fece storcere il naso a diversi addetti ai lavori confederati: per molti non è tuttora concepibile il fatto che le tre corti del tribunale (Corte penale, Corte dei reclami penali e Corte d’Appello) si trovino lontane dai centri finanziari e dai luoghi in cui operano procuratori, giudici e avvocati esperti in casi transnazionali. La prospettiva di una carriera a Bellinzona, inoltre, avrebbe fatto sì che il posto di giudice presso una di queste corti non fosse particolarmente attrattivo per molti candidati validi della Svizzera tedesca e romanda.
Viaggi e soggiorni in Ticino sono scomodi anche per i giornalisti. Fatta eccezione per casi di grande impatto mediatico, come ad esempio quelli legati alla FIFA, è vero che gran parte dei dibattimenti passa piuttosto inosservata. Se non ci fosse l’encomiabile presenza dei colleghi dell’ATS poco si saprebbe di casi che, pur senza essere glamour, hanno un evidente interesse pubblico. Il principio fondamentale della pubblicità della giustizia rischia così di venir meno. Di recente la giornalista romanda Fati Mansour, storica penna di giudiziaria per il giornale “Le Temps”, ha ribadito come “installare il TPF a Bellinzona non è stata una buona idea”. Una critica che dovrebbe fare riflettere molto anche la stampa ticinese che, nonostante abbia un’istituzione di questa importanza a chilometro zero, diserta spesso i casi che non toccano l’orticello nostrano. Ne è un esempio il processo per crimini contro l’umanità nei confronti dell’ex ministro dell’interno del Gambia, Ousman Sonko. Durante i primi giorni, lo scorso gennaio, il dibattimento è stato seguito da vari giornalisti provenienti da tutta la Svizzera e da varie testate internazionali. Nessun collega ticinese era però presente, ciò che non ha mancato di suscitare qualche comprensibile battuta da parte dei colleghi confederati.
Il TPF si è distinto come un luogo importante della giustizia elvetica, con codici a volte formali ma sicuramente professionali. I casi d’interesse non sono certo mancati: in questi vent’anni da Viale Franscini sono passati terroristi, mafiosi, corrotti, corruttori, dirigenti d’impresa, miliardari, funzionari, banchieri, criminali di guerra e truffatori d’alto rango. Certo, non sono mancate le figuracce (si veda il filone tedesco dello scandalo FIFA evaporato dalla prescrizione), i problemi interni o le tensioni con il Ministero pubblico della Confederazione. Rispetto ai primi tempi dove si attendevano le cause, i dossier oggi non mancano. Nei prossimi mesi saranno giudicati Dinara Karimova, figlia dell’ex presidente uzbeco, un ex dipendente del gigante ginevrino delle materie prime Gunvor, la società di trading petrolifero Trafigura e alcuni suoi dirigenti e il presunto criminale di guerra siriano Rifaat al-Assad.
Per evitare di dare l’impressione – descritta da le Temps – di essere un’istituzione un po’ fuori dal mondo e in cui i giudici si dimostrano poco sensibili alle sfide di alcuni casi fuori dall’ordinario, va però detto che anche lo stesso TPF potrebbe fare qualche sforzo in più. Ad esempio, nel già citato processo contro Ousman Sonko, condotto in tedesco, il tribunale non ha previsto la traduzione integrale per l’accusato, le vittime e i giornalisti gambiani venuti a Bellinzona.
Se si vuole essere un’istituzione capace di affrontare questioni che oltrepassano le frontiere nazionali e che hanno un impatto importante in altri paesi e nella giurisprudenza internazionale, Bellinzona potrebbe investire in qualche piccolo accorgimento tecnico. In altri Paesi europei, nell’ambito di processi legati alla giurisdizione universale, sono infatti previste non solo delle traduzioni integrali ma anche delle ritrasmissioni in streaming. Per i suoi vent’anni, il TPF potrebbe insomma farsi un bel regalo: diventare un poco più moderno.
Nell’immagine: il NYT a Bellinzona c’è. I giornalisti ticinesi no
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Intervista a Roberto Antonini, il collega della RSI che con Philippe Blanc è all’origine della serata speciale RSI