Signor Gobbi, una famiglia non ce l’ha solo lei
Comprensibile che il ministro dica di aver deciso pensando ai suoi cari, ma ci sono anche i diritti di chi è attaccato ogni domenica
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Comprensibile che il ministro dica di aver deciso pensando ai suoi cari, ma ci sono anche i diritti di chi è attaccato ogni domenica
• – Alberto Cotti
Il potere ed i potenti, nella storia, hanno sempre trovato chi se ne prendesse gioco, li smascherasse con una risata. Succede per resistenza o per disperazione. Ma ci sono anche casi su cui per ridere non si riesce proprio a trovare lo spunto ed il motivo
• – Alberto Cotti
Un interrogativo, un episodio raccontato da un premio Pulitzer, una questione che non dovremmo smettere di porre e di porci, cercando anzitutto di saper guardare e ascoltare
• – Alberto Cotti
Quando una manifestazione contro i tagli alla spesa pubblica viene definita come espressione irrazionale, da stadio, di una sinistra autolesionista, dogmatica e sognatrice
• – Alberto Cotti
Le destre e la costruzione di una realtà fatta di senso di appartenenza ad una pretesa comunità maggioritaria che esclude, contrappone, combatte tutto ciò che è diverso
• – Alberto Cotti
Considerazioni intorno ad un recente annuncio propagandistico elettorale dell’Udc. È questo il partito che ha stravinto le elezioni di domenica?
• – Alberto Cotti
Uno slogan elettorale che tradotto in italiano suonerebbe “resto attaccato allo scranno”
• – Alberto Cotti
Una lettera aperta all’ineffabile motore della raccolta delle firme in Ticino
• – Alberto Cotti
Il mantra populista e la Costituzione federale svizzera del 1848
• – Alberto Cotti
Lettera a due politici liberali preoccupati per la diminuzione di globalisti in Ticino
• – Alberto Cotti
Comprensibile che il ministro dica di aver deciso pensando ai suoi cari, ma ci sono anche i diritti di chi è attaccato ogni domenica
Signor Consigliere di Stato N. G.,
ammetto che, per quanto possa valere la mia parola, apprezzo la sua decisione di autosospendersi dalla responsabilità politica della polizia cantonale. Mi consenta però, da semplice cittadino, di esortarla, nella sua veste di coordinatore della lega dei ticinesi, a riflettere su una delle sue motivazioni a fare un passo indietro: la tutela dei suoi affetti familiari che subirebbero degli attacchi.
Vede da trent’anni a questa parte il settimanale del suo movimento attacca duramente uomini e donne che, spesso e volentieri, si sono limitati ad esprimere semplicemente un’opinione diversa dalla vostra. E gli attacchi sferrati dal Mattino quasi sempre prendono di mira la persona, non le sue idee.
Ecco, mi spiace veramente per i suoi familiari, ma non sarebbe male se, con lo spirito di servizio e il senso dello Stato che la contraddistinguono, facesse tesoro della sua brutta esperienza familiare, per evitare in futuro un trattamento simile agli avversari della lega. Anche loro hanno degli affetti personali da difendere.
Ci rifletta per favore.
Nell’immagine: uno dei molti omaggi floreali della domenica
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