Accettare il massimo ottenuto (che non è poco)
La legge sull’elettricità in votazione il 9 giugno indispensabile per l’approvvigionamento energetico svizzero e la protezione del clima - Di Matteo Buzzi
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La legge sull’elettricità in votazione il 9 giugno indispensabile per l’approvvigionamento energetico svizzero e la protezione del clima - Di Matteo Buzzi
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La legge sull’elettricità in votazione il 9 giugno indispensabile per l’approvvigionamento energetico svizzero e la protezione del clima - Di Matteo Buzzi
Il pacchetto legislativo si muove su 3 assi principali.
Innanzitutto definisce degli obiettivi di produzione per il nuovo rinnovabile (solare, eolico, biomassa…) e l’idroelettrico (per tutto l’anno e per i mesi invernali). Per raggiungerli vengono ampliati gli strumenti di promozione del solare fotovoltaico, che ha dimostrato negli ultimi anni tutto il suo concreto potenziale. Inoltre si definiscono 16 progetti idroelettrici prioritari e condivisi anche con le associazioni ambientaliste per ampliare lo stoccaggio invernale. Infine si facilitano le procedure per l’installazione di impianti solari ed eolici.
L’ampliamento del nuovo rinnovabile avverrà nel massimo rispetto possibile della natura: si stima che l’80% degli impianti avverrà su edifici o infrastrutture esistenti. Le zone idonee per solare ed eolico saranno definite dai cantoni. In questo processo saranno garantiti tutti gli strumenti democratici e di ricorso attualmente in vigore. I biotopi di importanza nazionale saranno in ogni caso esclusi e gli aspetti naturalistici, paesaggistici e agricoli dovranno essere adeguatamente considerati nella pianificazione. Come tutte le maggiori associazioni ambientaliste svizzere (WWF, Pro Natura, Greenpeace, Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio, ATA, …) anche io ritengo questo un accettabile compromesso da mettere in relazione con l’obiettivo superiore da raggiungere che non possiamo mancare: uscita dal fossile e dal pericoloso nucleare. Grazie al lavoro dei e delle Verdi e delle associazioni ambientaliste, a livello nazionale si sono evitati importanti peggioramenti della legislazione della protezione dell’ambiente: ad esempio il diritto di ricorso e gli altri diritti democratici sono stati mantenuti, i deflussi minimi nei fiumi previsti dalla legge dovranno essere applicati al momento della scadenza delle concessioni idroelettriche. Per ridurre al minimo la pressione su superfici naturali I Verdi lanceranno prossimamente una iniziativa solare per introdurre l’obbligo di installazione del solare fotovoltaico o termico sugli edifici e infrastrutture esistenti, e quindi sfruttare al massimo il potenziale disponibile. Per quest’obbligo purtroppo non c’erano le maggioranze in Parlamento.
Il secondo pilastro importante è l’efficienza energetica. Il passaggio dal fossile all’elettrico implica già un uso più parsimonioso dell’energia. Ma la corrente elettrica meno cara è e rimane quella non consumata. È quindi importante ridurne il più possibile il consumo. La legge introduce importanti obiettivi di risparmio. Tra le misure proposte, alcune riguardano i distributori finali di corrente che saranno tenuti a promuovere strumenti e campagne di sensibilizzazione e consulenza per ridurre lo spreco energetico.
Il terzo fondamentale elemento è l’uso più efficiente della corrente elettrica rinnovabile, tramite delle reti elettriche più intelligenti e la possibilità di creare delle comunità di autoconsumo. Questo permetterà ai produttori decentrati di vendere corrente ai propri vicini o ai propri inquilini, permettendo di ottimizzare l’autoconsumo e di offrire loro corrente a prezzi più vantaggiosi. Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma che da tempo aspettavamo.
Per un futuro energetico svizzero più indipendente, economico ed ecologico il 9 giugno voterò un chiaro sì alla legge elettricità.
Matteo Buzzi è deputato in Gran Consiglio (I Verdi)
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