Di Antonello Guerrera, La Repubblica
Dal giugno 2025, il Regno Unito vieterà le sigarette elettroniche usa e getta. Lo ha confermato il governo del primo ministro laburista Keir Starmer, già bollato da tabloid e giornali di destra come un altro fanatico del “nanny state”, dello “Stato balia” che, secondo i suoi critici, “limita fortemente le libertà personali”. Invece, per l’esecutivo Starmer si tratta di un’altra mossa necessaria per la salute della popolazione e soprattutto per proteggere i conti della sanità pubblica Nhs, da tempo in crisi a causa dei tagli dei recenti governi conservatori, burocrazia, scarsi fondi e lunghissime liste di attesa. Al momento, il fardello delle patologie che possono essere prevenute con uno stile di vita sano e meno grasso costituiscono il 40% dei casi clinici di cui si occupa la sanità nazionale. E secondo una stima governativa, questi potrebbero sfondare quota 60% entro il 2040.
Il fumo rientra in questa casistica. E così Starmer e il suo ministro della Salute Wes Streeting hanno confermato due provvedimenti chiave decisi dai tories prima delle elezioni dello scorso luglio e che ora saranno tramutati in legge. In primis, il bando totale al fumo per le generazioni nate dopo il 2009, con le “bionde” che diventeranno praticamente illegali per i neo maggiorenni e dunque, a lungo andare, per l’intera popolazione. E ora, anche il bando alle coloratissime sigarette elettroniche monouso, amate da molti adolescenti sebbene per legge siano ammesse solo agli over 18, che andrà in vigore dal prossimo giugno in Inghilterra e Galles (Scozia e Irlanda del Nord hanno poteri devolutivi sulla sanità).
Uno studio di qualche settimana fa notava come, nel Regno Unito, uno su sette nella fascia tra 18 e 24 anni avesse ceduto alle “pipe” usa e getta senza aver mai avuto esperienze precedenti con il tabacco e le sigarette convenzionali. Mentre per quelle di plastica monouso è boom. Secondo il ministero dell’Ambiente britannico, l’uso del cosiddetto “vaping” è esploso di recente in Inghilterra, del 400% dal 2012 al 2023, con il 9% della popolazione britannica che al momento compra o fa uso di questi prodotti.
Come ricorda la Bbc, non è ancora chiaro se le sigarette elettroniche siano dannose come quelle convenzionali. Ma di certo sono più economiche (spesso costano la metà) e molto più inquinanti, a causa di acido delle batterie, litio e mercurio contenuti. Secondo il Ministero dell’Ambiente, l’anno scorso sono state buttate nella spazzatura circa cinque milioni di sigarette elettroniche monouso alla settimana nel Regno Unito. Un numero quadruplicato rispetto al 2022. Nuova Zelanda, Corea del Sud, India, Brasile e Australia hanno già approvato numerose restrizioni contro l’uso di sigarette usa e getta e lo stesso stanno valutando di fare Irlanda e Belgio.
Ma il Labour non si ferma, e, come annunciato la settimana scorsa, vuole fare sul serio anche per prosciugare il grasso dalla popolazione. “Ridurre il girovita dei britannici può avere un impatto monumentale sul nostro Paese”, secondo Streeting. E il primo ministro Starmer: “Perdere peso avrà conseguenze benefiche sia per la nostra sanità che per l’economia”. Dunque il governo laburista offrierà, tramite la Nhs, punture anti-obesità a circa due milioni di britannici, soprattutto a coloro disoccupati, in modo da alleggerire il peso sulla sanità e rendere queste persone più produttive. I prodotti farmaceutici potrebbero essere l’Ozempic o il Zepbound. Secondo Starmer e i suoi, bisogna fare di tutto per salvare la sanità pubblica. “Nanny state” o meno.
Nell’immagine: uno dei tanti modelli di “E-cig”