Attento a te, Ps!
“Attento a te Ps, ti stai scavando la fossa!”. In termini coloriti ed esagerati, è questo il messaggio che l’editorialista de laRegione (Scarinci, 13.6.24) lancia al partito...
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“Attento a te Ps, ti stai scavando la fossa!”. In termini coloriti ed esagerati, è questo il messaggio che l’editorialista de laRegione (Scarinci, 13.6.24) lancia al partito...
• – Martino Rossi
Il Madagascar è oggi il principale fornitore di zaffiri per le marche svizzere di gioielli e orologi, come Cartier o Gübelin. Ma lo Stato malgascio e le decine di migliaia di piccoli minatori che li estraggono difficilmente beneficiano di questa preziosa risorsa
• – Roberta Bernasconi
Ieri manifestazioni in tutta Israele per un accordo sugli ostaggi e contro il governo. E lo scrittore avverte: “Ora o mai più”
• – Redazione
I sindacati denunciano da anni, la politica non raccoglie
• – Redazione
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
Tutto capita come se gli avvenimenti caotici, anche del nostro tempo, si moltiplicassero e si rafforzassero reciprocamente, fino a una forma di destabilizzazione generale del nostro sistema
• – Silvano Toppi
Il vescovo Viganò - anticonciliare e grande contestatore di papa Bergoglio - è accusato dal Sant'Uffizio di essere scismatico. Perché il pontefice ha deciso di riportare in primo piano un caso quasi dimenticato
• – Aldo Sofia
Bisogna reagire contro il progressivo smantellamento di un servizio pubblico essenziale - Di Graziano Pestoni
• – Redazione
Non ci sono solo sessismo e razzismo da combattere. La società moderna penalizza anche le persone più avanti con gli anni. E secondo gli studiosi sta diventando una vera emergenza sociale
• – Redazione
Di Stefano Stefanini, La Stampa La Russia non è sola. Questo è quanto Vladimir Putin voleva dimostrare in Corea del Nord e, ancor più, in Vietnam. Una rondine o due non fanno...
• – Redazione
Non esistono “il popolo” e “i ticinesi” come blocchi omogenei: questi sono concetti di comodo dei populisti etnocentrici. La metà dei “ticinesi” va a votare e l’altra no: è già una bella differenza. Guardando a chi vota sui temi fiscali, osserviamo negli ultimi anni pochi casi in cui “i ticinesi” sono apparsi compatti nel volere più o meno imposte: il più delle volte le quote di sì e di no sono entrambe consistenti. L’ultima riduzione dell’imposta sul reddito è stata accolta dal 57% e avversata dal 43%; l’aumento dell’Iva per l’Avs, accolta dal 51% contro il 49%; la deducibilità dei premi LaMal dei figli accolta dal 53% contro il 47%; l’aumento della deduzione per i figli nell’Imposta federale, dal 52% contro il 48%; la cosiddetta riforma “fisco-sociale”, dal 50,1% contro il 49,9%.
Ma hanno torto anche i socialisti quando, un po’ da neofiti, pretendono di rappresentare non più i “lavoratori” (che dal manager al magazziniere sono l’85% della popolazione attiva) bensì il mitico “ceto medio” ritenendolo danneggiato dagli “sgravi ai ricchi”. Poi, voto dopo voto, vedono che almeno per metà i membri del “ceto medio” sono favorevoli agli sgravi: o perché sono già ricchi, o perché sperano di diventarlo. Ricordiamo che il concetto un po’ vago e vacuo di “ceto medio”, per l’Ufficio di statistica comprende soggetti che arrivano fino a 8’500 franchi al mese di reddito per una persona sola, molto di più per coppie e ancora di più se ci sono figli. Giusto quindi evitare il “riflesso di Pavlov” del referendum a ogni sconfitta in parlamento. Meglio riservare l’appello agli elettori per battaglie molto importanti, semplici da spiegare, non viziate dalla coesistenza di “perdite e profitti” nel medesimo oggetto, che rende difficile scegliere per il sì o per il no.
Anche Scarinci deve però ammettere che la maggioranza di chi vota è sovente d’accordo con il Ps quando si tratta di aumentare le prestazioni sociali: in Ticino, 67% per l’assicurazione paternità, 71% per la tredicesima Avs, 58% per i sussidi che limitano i premi LaMal al 10% del reddito, 51% per le pensioni dei dipendenti pubblici…
Attenuare le disuguaglianze tramite fiscalità e prestazioni (oltre che con la lotta salariale) è una battaglia sacrosanta della sinistra ed è efficace: il benessere dei meno favoriti aumenta di molto. In Svizzera, grazie alla fiscalità progressiva e alle prestazioni sociali l’indice di disuguaglianza dei redditi si riduce di un terzo. Nell’ultimo ventennio, però, la disuguaglianza dei redditi primari (quelli di mercato) è aumentata del 15% e, nella stessa misura, anche quella dei redditi disponibili: non si è saputo/voluto frenarla.
Il Ps deve quindi scegliere su cosa concentrarsi e come, in tutti gli ambiti (economico, sociale, ambientale): quali sono gli interessi da difendere e con quali strumenti; quali sono i valori fondamentali che orientano la sua politica; come rivolgersi alla testa e ai sentimenti delle persone (di ogni ceto e funzione sociale) affinché vedano nella società una comunità di cooperazione per il mutuo vantaggio e non un assieme di individui isolati in competizione fra loro. È questo il lavoro da fare per costruire un “progetto rosso-verde” (progetto eco-socialista) necessario e vincente per il Ticino e per la Svizzera.
Articolo scritto per laRegione
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