Anti-europeisti, i sovranisti ungheresi? Ma assolutamente no. Anzi, sono dei super-europeisti. Ma solo quando si tratta di inghiottire, come una gigantesca idrovora, la montagna di aiuti europei garantiti da Bruxelles. In totale, ben il 4% del pil magiaro. Ma non basta. Il premier Viktor Orban, autoproclamatosi – a ragione – l’evangelista dell’ “antiliberalismo” – distribuisce a piene mani i fondi europei. A chi? Spesso a famigliari, sodali e compari. Così, babbo Orban é oggi uno dei più grandi imprenditori della nazione, con cantieri edili in parte finanziati dall’UE. Ma il primato spetta a un ex compagno di classe del premier, tale Lorinc Meszatos, già tecnico di impianti di riscaldamento, e in pochi anni diventato l’uomo più ricco d’Ungheria (banche e alberghi).

Come? Le sue imprese hanno ottenuto 828 milioni di euro di appalti pubblici, il 93 per cento dei quali provenienti dai fondi europei. Intanto, a Felcsut, mezz’ora d’auto da Budapet, 1.800 anime, comune d’origine dell’ “illiberale” premier, hanno costruito uno stadio da 4.500 posti, un’accademia di calcio, un lago artificiale, e una ferrovia di 6 km destinata ai turisti, ma con vagoni sempre desolatamente vuoti. A proposito: per recarsi allo stadio – il football é sua grande passione sportiva – Orban non deve faticare molto. Glielo hanno tirato su proprio a due passi dalla casa natale.