La democrazia, che noia
Mentre c'è chi a poche ore d'aereo si batte per lo Stato di diritto, da noi si considera la libertà un vuoto a perdere
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Mentre c'è chi a poche ore d'aereo si batte per lo Stato di diritto, da noi si considera la libertà un vuoto a perdere
• – Redazione
Continua la politica di tagli fiscali alle persone più facoltose; stavolta un gran regalo ai ricchi; e le statistiche smentiscono che il Ticino non sia attrattivo, visto che fra l’altro è già il secondo cantone preferito dalle aziende svizzere - Di Ivo Dürisch
• – Redazione
Il più clamoroso quello di Andrei Belousov, un economista che nemmeno ha fatto il servizio militare e che diventa ministro della difesa: così, l’economia di guerra si consolida
• – Yurii Colombo
l senso della manovra è di proteggere economia e società dal conflitto ucraino: perché in Russia impero e regime cadono insieme
• – Redazione
Arresti e violenze della polizia. Dalla Ue minacce di sanzioni ai parlamentari che votano a favore
• – Redazione
Le dichiarazioni del presidente Udc ticinese Pietro Marchesi (insieme alla coppia Vannacci-Salvini) dopo il trionfo del non binario Nemo in Svezia e il nostro “premio di consolazione”
• – Aldo Sofia
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
Diversi rom di origine ucraina vivono in Ticino suscitando paure e preoccupazioni. Tra loro, Roman, un ragazzino che abbiamo frequentato in questi mesi. È davvero di lui che dobbiamo avere paura?
• – Federico Franchini
Problemi sociali ed economici, e un possibile sisma della mappa politica del paese
• – Carla Ferrari
Il neo-eletto presidente Mulino è stato il vice del capo dello Stato condannato per riciclaggio e che sarà liberato; la sinistra ridotta al lumicino
• – Gianni Beretta
Mentre c'è chi a poche ore d'aereo si batte per lo Stato di diritto, da noi si considera la libertà un vuoto a perdere
A meno di pensare che la metà della popolazione georgiana sia al soldo delle potenze occidentali (sui social sicuramente è una rivelazione accreditata), da quelle parti, a quanto pare, moltissima gente vorrebbe sentirsi europea, non è attirata nemmeno un po’ dalle maniere vigenti nella vicina Russia, e manifesta per questo: correndo dei rischi sicuramente imparagonabili a quelli, piuttosto blandi rispetto ai loro, che qualunque cittadino europeo corre opponendosi al proprio governo.
È più o meno quanto accadde e accade in Ucraina — mi scuso per la semplificazione, serve solo per capire che effettivamente, in quella vasta e varia fascia di Eurasia che sta a mezzo tra Est e Ovest, ci si sente in bilico tra due destini, e due maniere di vivere.
Ciò che Putin e il suo cappellano militare, il mai abbastanza citato pope Cirillo, considerano decadenza e vizio, per milioni di persone, a quelle longitudini, profuma di novità e di conquista.
Chissà se noi europei ci sentiamo davvero coinvolti in quella scelta, che riempie le piazze e accende i Parlamenti a tre ore di aereo da casa nostra. È come se considerassimo scontati, una vuota formalità, diritti e conquiste che ancora grondano il sangue dei nostri genitori e nonni che si sono battuti per la democrazia.
Ci sembra vecchio e vuoto ciò che per moltitudini di esseri umani, in giro per il mondo, sarebbe una sconvolgente novità: lo stato di diritto, la fine dell’autocrazia.
È proprio vero che non si apprezza mai ciò che si ha. Se non nel momento, drammatico eppure formativo, nel quale lo stai perdendo. Essere viziati, e annoiati, è la caratteristica fondamentale di ciò che chiamiamo, per convenzione, Occidente.
Nell’immagine: Putin e pope Cirillo festeggiano
Una settimana dopo aver mostrato di controllare il Paese fino all’ultimo seggio, la crisi scoppia all’interno
La vittoria contro il colosso dell’e-commerce ha dato il via a una nuova stagione di lotte per i diritti dei lavoratori. E il 71% degli americani è favorevole