Nazionale
Un esempio positivo di integrazione dalle giovanili della Nazionale svizzera di calcio
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Un esempio positivo di integrazione dalle giovanili della Nazionale svizzera di calcio
• – Simona Sala
Poschiavo le dedica una mostra che ne racconta le storie e prova, con l’aiuto attivo dei visitatori, a perfezionare ulteriormente la conoscenza in materia
• – Michele Ferrario
Il tycoon maneggia la tv come in un reality, snocciola menzogne, è a suo agio. I dem hanno sbagliato a volere il duello, rischiano di perdere anche il Congresso
• – Redazione
Il dibattito di martedì sera ha rivelato che Joe è una brava persona e un bravo presidente, ma non ha alcuna possibilità di essere rieletto. Per il bene del Paese, lo ammetta e consenta ai democratici di trovare un nuovo candidato
• – Redazione
Il Media Pluralism Monitor fotografa una situazione in peggiormento nel continente. E l’Italia, certificano i dati, non fa eccezione
• – Redazione
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
La recente sentenza che obbliga i giovani ultraortodossi a prestare servizio militare è segno di profonde crepe nella società israeliana
• – Sarah Parenzo
Dopo aver saccheggiato Euclide (le geometrie a centrocampo) e Archimede (4-4-2, 3-4-3, 2-3-5), ora tocca alla Bibbia: a quando una cattedra di Scienza del calcio per Spalletti e Co.?
• – Libano Zanolari
l presidente è apparso, sotto gli implacabili riflettori tv, debole e confuso. Incapace di far fronte al torrente di menzogne di Donald Trump. Il partito si spacca fra bidenisti e chi vuole un altro candidato
• – Redazione
Dietro i licenziamenti e la riorganizzazione della struttura aziendale, ci sono ex uomini della società americana ai vertici del gruppo e un attuale mandato plurimilionario di consulenza
• – Redazione
Un esempio positivo di integrazione dalle giovanili della Nazionale svizzera di calcio
Oggi è di nuovo un grande giorno per il calcio svizzero, con una partita importante. Ma se 14 anni or sono l’avversario era una Spagna che allora come nel 2024 fa paura e pressa, oggi lo è un’Italia che oltre ai fasti degli anni passati, capaci di incutere soggezione, e a un pizzico di fortuna, si porta appresso ben poco, sia in termini di fantasia, sia di risultati. Eppure, da questa e dall’altra parte del confine, il nervosismo è palpabile: si interpellano esperti, si specula, si proietta. E la Nazionale di Murat Yakin sente di nuovo gonfiarsi intorno a sé la benevolenza e le speranze delle cittadine e dei cittadini svizzeri. I nomi sono cambiati, e forse ancora di più le proporzioni interne alla squadra, con una maggioranza di giocatori come Embolo, Ndoye, Xhaka, Duah e Akanji (solo per citarne alcuni) dal passato migratorio, ma dal futuro fulgido, come hanno dimostrato due partite su tre.
Ma soprattutto, una coesione interna alla squadra che già da sola basterebbe a giudicare la tenacia e la fiducia dimostrate in campo, e che, fosse ancora lo specchio della società, ci lascerebbe ben sperare.
Proprio ieri, in occasione di un’intervista al Corriere della sera, il giocatore svizzero di origini albanesi Blerim Dzemaili, riconosceva al calcio questo ruolo di potenziale collante sociale, di palestra che da sportiva si fa anche culturale, parlando di “un coraggio dei primi tempi”, di “una generazione (quella dei figli dell’immigrazione, ndr) con una voglia e una fame incredibili”. Il segreto, secondo Dzemaili è da ricercarsi nei settori giovanili dei club, ben strutturati in Svizzera, e forse negli ultimi anni assai negletti in Italia (Paese cui comunque Dzemaili porta gratitudine, già solo per la carriera), e questo sebbene, oltre alla crescita calcistica, rappresentino il primo passo verso l’integrazione.
E a proposito di come nasce, quella coesione che si è vista in campo, soprattutto contro la Spagna, Dzemaili ha raccontato “Per noi le gerarchie non erano importanti, quello che contava era stare bene in gruppo e crescere: chiunque arrivasse a giocare nella Svizzera era subito uno di noi, non contava da dove veniva”. Se un campo da calcio con questo spirito fosse la società, ci verrebbe da dire, in Svizzera, in Italia e ovunque avremmo sicuramente una società migliore, la quale, indipendentemente dal risultato di fine partita, sarà sempre vincente.
Nell’immagine: Blerim Dzemaili
La mortificante scena della presidente della Commissione Von der Leyen relegata su un divanetto
Considerazioni sulle tre votazioni a livello cantonale: sulla riforma tributaria approvata, l’UDC parte subito all’attacco; e il centro-sinistra deve riflettere su come trovare...