“Senza l’UNRWA non è possibile distribuire aiuti alla popolazione di Gaza”
Il testo dell'appello che chiede di annullare la decisione del Consiglio nazionale e di reintrodurre il contributo finanziario della Svizzera
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Il testo dell'appello che chiede di annullare la decisione del Consiglio nazionale e di reintrodurre il contributo finanziario della Svizzera
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Nella seduta del 9 settembre 2024, la maggioranza del Consiglio nazionale ha deciso di sospendere gli aiuti all’UNRWA, già dimezzati alcuni mesi fa. Questa decisione è stata presa per motivi politici, alimentati da voci basate su interpretazioni infondate piuttosto che sui fatti e sulla realtà delle sofferenze umane di una popolazione martoriata. In particolare, si è basata sull’erronea argomentazione che l’UNRWA fosse alleata di Hamas, responsabile delle atrocità commesse contro i civili israeliani il 7 ottobre 2023, e quindi, seguendo questa logica, si è giunti alla conclusione che questa agenzia delle Nazioni Unite, diretta da un cittadino svizzero, finanziasse un’organizzazione terroristica.
In seguito alle accuse da parte del governo israeliano di coinvolgimento di dipendenti dell’Agenzia negli attacchi mortali del 7 ottobre, l’ONU ha chiesto un’inchiesta sulla neutralità dell’Agenzia, affidata a una commissione indipendente presieduta da Catherine Colonna, ex ministro francese degli Affari esteri. Il rapporto presentato al Segretario generale nell’aprile2024 concludeva che non vi erano prove di complicità con Hamas: ″Ad oggi, Israele non ha fornito alcuna prova del coinvolgimento di dipendenti delle Nazioni Unite in questi attacchi″ e il rapporto concludeva: ″L’UNRWA ha un approccio alla neutralità più sviluppato rispetto ad altre entità o ONG simili″.
In seguito a questo rapporto, Giappone, Germania, Italia, Australia, Canada e Gran Bretagna hanno ripreso i loro finanziamenti.
Il nostro approccio non è politico nel senso partitico del termine, ma semplicemente basato sulla difesa dei diritti umani. Ci preoccupiamo anche di preservare la tradizione umanitaria del nostro Paese e la sua influenza nel mondo.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) è stata ufficialmente istituita il 27 dicembre 1949 per assistere i rifugiati fuggiti o espulsi al momento della creazione dello Stato di Israele e in seguito ai conflitti successivi. La fondazione di questa agenzia è la conseguenza del voto della risoluzione 302(IV) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dell’8 dicembre 1949. Di conseguenza, solo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha il potere di modificare o abolire il suo mandato. L’UNRWA impiega attualmente circa 30’000 persone, la maggior parte delle quali sono palestinesi, e il suo mandato copre l’istruzione, l’assistenza sociale e la salute. L’agenzia fornisce assistenza e protezione ai 5,9 milioni di rifugiati palestinesi in Giordania, Siria, Libano, Gaza e Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Questo chiarimento è importante perché se ratificate la fine dell’aiuto finanziario della Confederazione all’UNRWA, punirete non solo la popolazione di Gaza ma tutti i rifugiati palestinesi in Medio Oriente.
Per compensare gli effetti catastrofici di questa decisione sulla popolazione di Gaza, la maggioranza dei consiglieri nazionali sostiene che gli aiuti saranno convogliati attraverso ONG umanitarie svizzere finanziate dalla Confederazione. Tuttavia, nessuna ONG svizzera ha i mezzi o le competenze per sostituire l’UNRWA. Anche la Mezzaluna Rossa, l’UNHCR e il CICR, secondo le loro stesse dichiarazioni, non possono sostituire l’UNRWA. Lo stesso Consigliere federale Ignazio Cassis ha dichiarato che senza l’UNRWA non è possibile distribuire aiuti alla popolazione di Gaza.
Attualmente, la disastrosa situazione sanitaria e alimentare di 2,2 milioni di persone, che sono in situazione di sopravvivenza, richiede aiuti urgenti che solo l’UNRWA è in grado di fornire.
Un tempo la Striscia di Gaza era praticamente autosufficiente dal punto di vista alimentare, producendo verdure, pollame, prodotti caseari e frutta per sfamare la popolazione.
Oggi, secondo la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), il 96% della popolazione di Gaza sta vivendo un alto livello di insicurezza alimentare ed è stato lanciato un allarme per l’elevato rischio di carestia.
Al momento in cui scriviamo, il bilancio delle vittime è salito a 40.972, tra cui 16.756 bambini, e 9.4761 persone sono rimaste ferite, tra cui almeno 6.168 bambini. In un articolo della prestigiosa rivista medica internazionale The Lancet, pubblicato il 9 luglio 2024, gli autori hanno stimato il numero totale di morti in circa 186.000, molti dei quali scomparsi sotto le macerie, ma anche per mancanza di cure, accesso ai farmaci ed al cibo, o inquinamento dell’acqua.
Per questo motivo, su iniziativa dell’Observatoire Ethique et Santé Humanitaire, i sottoscritti esponenti del mondo accademico, diplomatico ed umanitario vi chiedono, con il vostro voto, di annullare la decisione del Consiglio nazionale e di reintrodurre il contributo finanziario della Svizzera all’UNRWA.
Nago Humbert
Responsabile dell’Observatoire Ethique et Santé Humanitaire, ex dipendente della Mezzaluna Rossa e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a Gerusalemme e Gaza, fondatore di Médecins du Monde Svizzera.
Carla del Ponte
Ex procuratore federale svizzero, ex procuratore del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia
Jean-Daniel Ruch
Ex ambasciatore svizzero in Israele, Turchia e Serbia, ex rappresentante speciale svizzero per il Medio Oriente.
Yves Besson
Ex diplomatico svizzero, ex direttore dell’UNRWA in Cisgiordania, dal 1993 al 1996 capo della delegazione delle Nazioni Unite per il processo di pace dopo gli accordi di Oslo.
Jacques de Watteville
Segretario di Stato presso il Dipartimento federale delle finanze (2012-2016) e Segretario di Stato presso il Dipartimento federale degli affari esteri (2015-2017), ex ambasciatore ed ex delegato del CICR in Libano.
Urs Ziswiler
Ex ambasciatore della Confederazione negli Stati Uniti, in Canada e in Spagna. Ex capo della Divisione Politica umanitaria e dei rifugiati del DFAE ed ex delegato del CICR a Gaza e Tel Aviv
Salome Zimmermann
Dottore in legge, avvocato, ex giudice del Tribunale amministrativo federale
Charles Kleiber
Ex Segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione presso il Dipartimento federale dell’economia, dell’istruzione e della ricerca (DEFR) ed ex Direttore generale del CHUV
Yves Daccord
Ex direttore generale del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR)
Viviane Châtel
Sociologa, docente e ricercatrice, cattedra francofona di lavoro sociale e politica sociale, Università di Friburgo, responsabile del Master specialistico in Etica, responsabilità e sviluppo
Didier Pfirter
Ex ambasciatore svizzero in missione speciale in Medio Oriente
Lorenzo Amberg
Ex ambasciatore svizzero in Georgia e Grecia
Jean-Daniel Gerber
Ex segretario di Stato per gli Affari economici (SECO) ed ex direttore dell’Ufficio federale per i rifugiati (ora SEM)
Franco Cavalli
Oncologo, professore, ex presidente dell’Unione internazionale contro il cancro e direttore di progetti umanitari in America centrale
Thomas Bischoff
Medico, ex direttore dell’Istituto Universitario di Medicina Generale (IUMG) di Losanna, membro dell’associazione MASM (Médecins Action Santé Migrants)
Jochi Weil-Goldstein
ex segretario di Medico international Schweiz, responsabile di diversi progetti medici in Israele/Palestina
Ruth Flint
Diplomatico, ex ambasciatore svizzero in Libano, 2010-2014
Janvier de Riedmatten
Ex rappresentante dell’UNHCR in Giordania, Grecia, Angola, Congo, Iraq. Ex delegato del CICR a Gaza e in Libano
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