Cerchiobottismo o la fatica di scegliere
Gli esperti SUPSI condividono le facilitazioni fiscali per le persone più agiate, ma scoprono che ne fanno le spese i meno abbienti. Lorenzo Quadri si barcamena sulla tredicesima AVS
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Gli esperti SUPSI condividono le facilitazioni fiscali per le persone più agiate, ma scoprono che ne fanno le spese i meno abbienti. Lorenzo Quadri si barcamena sulla tredicesima AVS
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Si tratta di scelte politiche che, evidentemente, hanno ripercussioni finanziarie. Sul Corriere del Ticino di qualche giorno fa ci sono due prese di posizione che tentennano, non decidono, lasciano in sospeso: classici esempi di cerchiobottismo.
Tre esperti fiscali di chiara fama della SUPSI intervengono sul tema dello “Scontro tra fisco e preventivo”. Per loro “l’attenuazione” delle aliquote applicabili ai redditi più elevati è benvenuta. L’avevano già proposta nel 2009 e si giustifica, a loro parere, per il fatto che oggi il Ticino, nel confronto fiscale intercantonale, è agli ultimi posti.
Non si accenna al fatto che l’operazione costerebbe milioni di franchi alle casse dello stato (fino a 31 milioni l’anno), mentre il cantone ha la più alta percentuale di anziani, una consistente emigrazione di giovani oltralpe, stipendi fino al 30% inferiori rispetto alla media Svizzera (ma abbiamo il sole, Mauro Baranzini dixit), una struttura economica debole, ecc. Per i luminari conta solo la concorrenza fiscale intercantonale, approvata dal popolo nel 2010, quindi ammantata di sacralità, ed è comprensibile la decisione del Gran Consiglio di facilitare fiscalmente i più benestanti.
Attenzione, però, nelle ultime righe c’è un flebile ripensamento: “la scelta del momento durante il quale si sta procedendo al risanamento delle finanze con tagli nella socialità e nell’amministrazione pubblica suscita perplessità”. Sgravio fiscale “comprensibile” ma che “suscita perplessità”, ovvero “mancanza di risolutezza, di decisione” (Treccani).
Gli esperti danno un colpo al cerchio e uno alla botte e scoprono che il fisco ha ricadute sociali. È troppo pretendere un po’ di coraggio civile e di onestà intellettuale e dire, a chiare lettere, che la misura va combattuta, come il referendum della sinistra propone?
Un’altra opinione illuminante sullo stile “taja e medega” leghista è quella del consigliere nazionale Lorenzo Quadri, a proposito della tredicesima AVS, che così descrive: “L’innaffiatoio e il niente”. Quadri ricorda che nel 2012 i cittadini ticinesi hanno bocciato la proposta della Lega di concedere una tredicesima AVS finanziata dal Cantone: “Era riservata agli anziani di condizione economica modesta e residenti da molto tempo in Ticino”.
Il consigliere nazionale leghista inquadra bene le difficoltà con cui sono confrontati oggi gli anziani: potere d’acquisto, premi di cassa malati, bollette dell’energia, tagli alle prestazioni complementari. Quindi il bisogno di migliorare le rendite è un dato di fatto. Non è giusto, però, secondo Quadri, che la tredicesima AVS in votazione il 3 marzo vada a tutti, compresi i ricchi che non ne hanno necessità.
È bene sottolineare che il Parlamento federale ha bocciato la proposta di elargire la tredicesima solo a chi ha redditi bassi. Inoltre, ricordiamo che i benestanti che ricevono sono quelli che più pagano, perché i contributi dell’AVS versati dai lavoratori sono proporzionali al reddito.
Lorenzo Quadri conclude la sua “opinione” senza decidere: ci ricorda che il 3 marzo o si versa “un aiuto a innaffiatoio” oppure nessun aiuto, con “il risultato che gli anziani in ristrettezze economiche dovranno continuare a far fronte ai rincari senza alcun supporto”. Cerchiobottismo anche qui. Il consigliere nazionale non potrebbe scegliere da che parte stare? Evidentemente, sostenere la proposta sindacale di tredicesima AVS, anche se ricorda quella leghista di anni fa, è troppo sconveniente. Speriamo che gli elettori leghisti capiscano da soli.
Postilla: “Il pensiero, per un essere umano, non è la semplice opinione. Pensare non è opinare. Pensare è dirigere” (Vito Mancuso).
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