Le fortune del cancro
Questo titolo può apparire brutale, ma non lo è. Finanziariamente, è solo realistico e conveniente
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Questo titolo può apparire brutale, ma non lo è. Finanziariamente, è solo realistico e conveniente
• – Silvano Toppi
Domani il tema discusso alla commissione del Consiglio degli Stati: un appello firmato da diverse personalità del mondo politico, diplomatico, scientifico svizzero chiede ai senatori di non togliere il sostegno all'unica agenzia organizzata per aiutare ai palestinesi e che Israele accusa senza prove di aver avuto impiegati al servizio di Hamas e partecipi alla strage del 7 ottobre. Tra i firmatari i ticinesi Carla del Ponte e Franco Cavalli
• – Aldo Sofia
Il testo dell'appello che chiede di annullare la decisione del Consiglio nazionale e di reintrodurre il contributo finanziario della Svizzera
• – Redazione
Di Salvatore Settis, La Stampa Due guerre mondiali non sono bastate all’Europa. Di fronte agli scenari di guerra che ci assediano, uno in piena Europa e l’altro alle sue porte, i...
• – Redazione
Ecco le tre mosse con cui l’ex presidente tenta di consolidare questo “momento” per rendere arduo un recupero di Kamala Harris nell’ultimo miglio della sfida per la Casa Bianca
• – Redazione
La pratica vecchia di secoli, è stata usata in passato anche da Israele. Ma i palestinesi usati come scudi indossavano sempre abiti civili: vestendoli con le uniformi, l’esercito israeliano altera la logica stessa dello scudo umano, tramutandolo in "foraggio". È il razzismo applicato alla guerra
• – Redazione
Una riflessione sullo stato della salute mentale in Israele dopo che anche Shirel Golan, una delle sopravvissute al massacro del Nova Festival il 7 ottobre 2023, si è tolta la vita nel giorno del suo ventiduesimo compleanno
• – Sarah Parenzo
Di Antonella Sinopoli, valigia blu Una crisi a strati o meglio stratificata. Alex de Waal, uno dei principali studiosi del Sudan e direttore esecutivo della World Peace...
• – Redazione
Si riunisce oggi, sotto la presidenza russa, l’organismo del Sud del mondo. Mentre G20 e G7 perdono peso, il progetto di liberarsi dalla “signoria” del dollaro avanza
• – Redazione
Passa il referendum costituzionale con il 50,4%, la presidente Sandu va al ballottaggio. Bruxelles: interferenze russe senza precedenti. Mosca: elezioni antidemocratiche
• – Redazione
Questo titolo può apparire brutale, ma non lo è. Finanziariamente, è solo realistico e conveniente
No, la questione dei costi della salute non è riducibile a un problema di torta da distribuire, come sostiene qualcuno. Sarebbe troppo semplice, oltre che banale. Fosse solo per il fatto che quella torta, se di torta si vuol parlare, non ha niente di statico, si fa via via auto-crescendo o moltiplicando all’infinito sé stessa. E uno se la piglia non per distribuzione (da parte di chi?), ma solo per continuo sistematico accaparramento del più forte, sempre più libero di agire. Esemplifichiamo.
Si presenta come “una società di gestione patrimoniale multispecializzata globale, pioniere e leader riconosciuto nel settore degli investimenti sostenibili” (149 miliardi di euro il patrimonio gestito). Mi invia i suoi dispacci finanziari. Mi espone cinque buone ragioni affinché investa nel mercato dell’oncologia. Quindi, per dirla ancora brutalmente, nel mercato del cancro.
La premessa è già monomaniaca: abbiamo un “ambiente finanziario” dove prosperano le incertezze economiche, le tensioni geopolitiche, le sorprese delle prossime elezioni (quelle americane), gli atteggiamenti che vogliono essere solo (anche finanziariamente) difensivi. Ora, se c’è quindi un settore certo, in piena espansione, che può difenderti dagli inconvenienti, quello è il “mercato dell’oncologia” (sic, letteralmente). Insomma, senza pudori, e tradotto: ben venga il cancro, ce n’è per tutti! Ecco cinque ragioni per esaltarlo.
Primo, permette di prosperare in un mercato difensivo. Si vuole dire che, storicamente, il settore della salute ha sempre dimostrato la sua capacità di generare crescita stabile e grossi utili. Settore che… scoppia sempre di salute, oltretutto poco sensibile a ciò che capita attorno, alle fluttuazioni macroeconomiche.
Secondo, l’innovazione stimola la crescita. L’oncologia è un pilastro centrale del mercato delle cure, né è il principale fattore terapeutico, con una proiezione di crescita annua valutata del 15 per cento. Tanto da raggiungere i 440 miliardi di dollari entro il 2028. Questa espansione è sostenuta da una “corrente” (pipeline, si dice in gergo, come per il petrolio) di arrivo di nuovi medicamenti, ritenuti promettenti, forse decisivi, e da una richiesta crescente di soluzioni per cure personalizzate.
Terzo, la frenesia di fusioni-acquisizioni in questo settore sta diffondendosi e crea guadagni enormi. Ci sono vari esempi in cui si rileva ch’esse sono opportunità finanziarie eccelse; il guadagno ottenuto dopo ogni operazione (in concreto: la percentuale di maggior prezzo ottenuto con la fusione rispetto al prezzo di chiusura già all’annuncio della fusione) è strabiliante: Novartis con MorphoSys +61%; Pfizer con AbbVie + 95%; Pfizercon Trillium +200%; Gilead con Immunomedics +108% e via elencando.
Quarto, le valorizzazioni attraenti ci sono in tutti i campi, tanto che anche le imprese specializzate in dispositivi medici o le piccole società di biotecnologia sono quasi sempre opportunità particolarmente interessanti.
Quinto, le tendenze a media lunga scadenza rimangono “robuste”, le principali dinamiche che sottostanno al mercato dell’oncologia sono solidissime. Infatti, l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie dovute all’evoluzione dei nostri modi di vita, sono fattori essenziali per tenere sempre più alta e in aumento la domanda di cure contro il cancro. Ciò che “offre agli investitori una base solida per le loro decisioni di investimento…permettendo loro di posizionarsi su un mercato contemporaneamente dinamico e vitale”.
A questo punto… non solo da economista ortodosso, si potrebbe dire: è comunque grazie a quegli investitori – anche se attratti certamente più dalla rendita sicura e stabile che permette quel settore, che non dall’idea di mettere in atto tutto quanto è possibile per sconfiggere il cancro – che si può operare in quel settore, il quale, come avviene per qualsiasi mercato, non può disgiungersi dal condizionamento finanziario. Ed è vero. Non si può negarlo. È però anche un prelevamento sistematico di profitti dalla salute o da una sua parte vitalmente e drammaticamente specifica, l’oncologia, ridotta a mercato. E quindi di maggiori costi per la salute. E chi riesce allora a credere o illudersi che quei costi potranno diminuire, o anche solo stabilizzarsi, in un sistema che li vuole e li alimenta?
Nell’immagine: pubblicità per gli investimenti nelle radioterapie
Pochi sanno che grazie ai vaccini la mortalità infantile è passata dal 20% dell'inizio del secolo scorso allo 0,2% d'oggi, e molte malattie sono state sconfitte