Mosca non può dare lezioni di democrazia
Putin dice di non riconoscere il governo di Kiev con una motivazione surreale
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Putin dice di non riconoscere il governo di Kiev con una motivazione surreale
• – Redazione
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• – Franco Cavani
Il più grave sisma degli ultimi 25 anni sull'isola asiatica ci ricorda che Formosa copre il 60 per cento dei semiconduttori; di cui, a nostra insaputa, facciamo largo uso anche come consumatori: per auto, computer, televisori, aspirapolvere, e molto altro. L'importanza economico-strategica e il monopolio di Taiwan
• – Aldo Sofia
La paura è diventata lo strumento di un nuovo disordine mondiale dove a contare sono i sentimenti esasperati, le contrapposizioni violente, le aspirazioni egemoniche. La politica come strumento di inclusione e di dialogo fra i popoli, come servizio alla comunità, è diventata il suo contrario: strumento di odio, di prevaricazioni e di esclusione
• – Andrea Ghiringhelli
Nel 2006 a Marjayoun otto bombe israeliane uccisero 7 persone e ne ferirono 36. Da 40 anni Israele persegue la “insicurezza alimentare” nei Territori occupati
• – Redazione
È tempo che Israele mostri la sua parte migliore. Non si può vincere questa guerra affamando un popolo intero
• – Redazione
Dopo le sortite di Macron, unico detentore dell’atomica tra i 27, e sotto l’incognita delle crescenti tensioni internazionali, nelle capitali UE torna il dibattito sulla difesa comune. Un complicato rebus
• – Cecilia Cacciotto
Una scelta anti-Unrwa e poi una decisione in sede Onu segnalano quanto sia contraddittoria la politica estera elvetica
• – Aldo Sofia
Criticato da molti per la sua posizione lontana dai centri, il Tribunale penale federale di Bellinzona compie 20 anni
• – Federico Franchini
Occorre fare qualcosa per rianimare (e aiutare) la nostra magistratura: per esempio domani…. - Di Michel Venturelli
• – Redazione
Putin dice di non riconoscere il governo di Kiev con una motivazione surreale
Dallo sfregio palese al concetto stesso di elezioni alla farsa del regime russo e dei suoi sostenitori che si erigono a modelli e giudici della democrazia ucraina. Non ci sono limiti alla faccia tosta di Putin e della sua propaganda. Dopo avere messo in carcere e assassinato le opposizioni, dopo avere zittito la stampa interna e squalificato con l’imbroglio ogni concorrente, Putin è stato eletto con un risultato, non confermato da alcun osservatore indipendente, che è la negazione del voto libero. Ma adesso Mosca insiste nel ricordare al mondo che, secondo le leggi ucraine, Zelensky avrebbe dovuto tenere le elezioni parlamentari entro l’ottobre 2023 e indire quelle presidenziali prima di fine maggio. Conseguenze? La Russia «democratica» tra poche settimane non riconoscerà più Zelensky come presidente legittimo.
In risposta basti sottolineare che Zelensky, al contrario di Putin, ottenne il 75 per cento delle preferenze nel 2019 con un voto libero e verificato. Dal giorno dell’invasione russa il presidente ucraino ha promulgato la legge marziale per facilitare la difesa militare: la Costituzione prevede che le elezioni s’indicano solo al termine della guerra. Come votare, del resto, con circa 8 milioni di cittadini all’estero? E come evitare che il non voto nei territori occupati divenga il riconoscimento dell’abuso russo? L’ottobre scorso i sondaggi riportavano che l’81 per cento degli ucraini è contrario ad andare alle urne adesso: almeno Zelensky rappresenta la volontà popolare.
Nell’immagine: Kiev, statua che invita “Putler” a suicidarsi (2022)
Il settore militare incide in modo devastante sull’ambiente, sia per quanto concerne l’inquinamento diretto sia per le emissioni in atmosfera, ma anche nei protocolli...
Il politologo francese: «Contro Mosca una falange di musulmani dell’ex Unione sovietica. Lo zar si è comportato come Stalin, che nel 1941 non aveva previsto l’attacco di Hitler»