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Cos’è 'st'idea che Mélenchon è pari al diavolo? L’NFP ha prodotto l’unico ragionevole antidoto alle destre: un programma di legislatura serio e realizzabile
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Cos’è 'st'idea che Mélenchon è pari al diavolo? L’NFP ha prodotto l’unico ragionevole antidoto alle destre: un programma di legislatura serio e realizzabile
• – Boas Erez
Una delegazione di rappresentanti di popoli indigeni in viaggio dalla Colombia alla Svizzera per parlare dei propri diritti umani calpestati
• – Redazione
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• – Franco Cavani
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• – Redazione
Non significa, sebbene si tratti di una posizione scomoda, che la componente più «nazionaleuropeista» dell’estrema destra non possa rendersi assai utile in un gioco di sponda con il governo dell’Unione sugli aspetti più discriminatori o aggressivi della sua politica
• – Redazione
All’Asilo Ciani di Lugano, fino a domenica, una mostra apre le porte alle iniziative della Casa dos Curumins, creata da una coppia ticinese per sostenere bambini e adolescenti della favela brasiliana di Pedreira a sud di São Paulo
• – Michele Ferrario
Una ricerca universitaria indica che l'opinione degli abitanti dell'UE è più aperta a soluzioni concrete di quanto si vuole far credere
• – Redazione
Le ondate migratorie sono guidate da criminali che prosperano grazie al clima politico nei loro Paesi.
• – Redazione
Il saggista e scrittore americano sull’uomo scelto da Trump come candidato alla vicepresidenza: “Servirà per intercettare i voti di quelli che Hillary Clinton definì con elitismo ‘deplorevoli’. Ma bisogna ricordare che JD oggi è un venture capitalist ricchissimo. C’è qualcosa di ipocrita”
• – Redazione
Ottenuta la sconfitta dell'estrema destra, il presidente francese lascia per ora al parlamento la ricerca di una maggioranza: nulla di più estraneo alla cultura politica della Quinta Repubblica, soprattutto con una sinistra divisa e litigiosa
• – Mario Conforti
Quando ero bambino giocavamo anche così: uno doveva riuscire a prenderne un altro, poi questi due per mano ne prendevano un terzo, e in tre formando un catena dovevano prenderne un quarto; a quel momento la catena si divideva in due, e le due catene di due ricominciavano, e così via finché tutti erano presi. Allora non avrei immaginato che anche i partiti di sinistra funzionano secondo questa logica: appena si è in quattro, si formano due fazioni (o addirittura un nuovo partito), e così via. È chiaramente un’esagerazione, ma contiene del vero. Non che a destra le cose siano molto diverse, però le differenze personali vi sono gestite diversamente, e spesso sotto una falsa unità di facciata. Non dovrebbe quindi sorprendere che vi siano difficoltà in seno al Nouveau Front Populaire (NFP), creatosi in occasione delle recenti elezioni legislative francesi, per accordarsi sul nome di un o di una capo di governo. Ma io dico: fasctidi grass! Ragazzi, l’NFP ha avuto il più alto numero di eletti in seno all’Assemblée nationale! Con 182 deputati è lontana dalla maggioranza assoluta di 289 seggi, ma è di certo l’unica forza credibile per contrastare l’avanzata considerevole del Rassemblement national (RN) di Bardella e Le Pen (143 deputati). Oltretutto ha raggiunto questo risultato con una partecipazione da record di 67% degli elettori (la più importante dal 1997). Di fatto, l’NFP ha prodotto un antidoto al quattro diviso due, l’unico ragionevole: un programma di legislatura, che ha certamente contribuito al suo successo elettorale.
Il programma dell’NFP è basato su quello che la Nouvelle union populaire écologique et sociale (NUPES) aveva varato per le legislative del 2022. È stato prodotto in “quattro giorni e quattro notti” dopo l’annuncio del Presidente Macron della dissoluzione dell’Assemblée. Consiste in 150 misure raccolte in 24 pagine, che prevedono tre tempi d’azione: le prime due settimane, dette di rottura; i 100 primi giorni, che inizieranno con l’“estate delle biforcazioni”; i mesi a seguire, che porteranno alle trasformazioni volute. Il programma prevede un aumento della spesa pubblica di 150 miliardi di euro entro il 2027, il che rappresenta circa il 22% del budget dello Stato. È una cifra considerevole, ma da un lato non è incommensurabile con quella realizzata per esempio dal governo di destra di Nicolas Sarkozy (+15%), o quello che prevedeva Joe Biden (+27%), e dall’altro sarebbe compensata da un aumento delle entrate, soprattutto sotto forma di un aumento delle imposte.
Il programma è ambizioso, ma non rivoluzionario. Promette per esempio un aumento di 200 euro del salario minimo (SMIC) portandolo a 1600 euro, un blocco dei prezzi, la rivalutazione del 10% degli aiuti alla locazione, l’abrogazione della riforma delle pensioni, il reclutamento di funzionari, un investimento nelle energie rinnovabili e la ristrutturazione termica degli edifici. Non prevede però nazionalizzazioni del sistema bancario, come aveva fatto il programma che aveva portato al potere Mitterand nel 1981, e anche se mette l’ecologia al centro non mira a ridurre la crescita economica, che vorrebbe al contrario mantenere intorno al 3% nel 2025 e nel 2026.
Per quello che riguarda le entrate volte a coprire le spese addizionali, si tratterebbe per esempio di reintrodurre delle tasse soppresse da Macron, come l’imposta sulla fortuna, che da sola porterebbe già 15 miliardi. Vi sarebbero anche tasse di un tipo ancora inedito, benché da tempo discusse, e che hanno anche il sostegno di certi economisti liberali, come la tassa sulle transazioni finanziarie, o un’imposta sui super-profitti, ecc. Vi sarebbe poi una più controversa riforma dell’imposta sulle rendite in 14 tranches invece delle 5 attuali. Anche l’imposta sulle successioni sarebbe rivista, per – come dice l’economista Thomas Picketty – “andare a cercare i soldi lì dove sono, e sono attualmente utilizzati male”. Di fatto, basterebbe tassare le 500 persone più ricche in Francia al 12% per finanziare l’integralità del programma dell’NFP. Bernard Arnault potrebbe addirittura finanziare il programma da solo, e gli resterebbero ancora 53 miliardi che lo porterebbero a retrocedere da primo a… secondo più ricco miliardario dell’Esagono.
Oltre alle misure economiche, l’NFP difende anche posizioni chiare e in rottura con la politica internazionale di Macron. Intende promuovere una politica diplomatica al servizio della pace, che per esempio difenda l’Ucraina e la pace sul continente europeo, e che agisca per un cessate-il-fuoco immediato a Gaza seguito da una pace giusta e duratura.
Anche le altre due alleanze hanno prodotto dei programmi. Ensemble, di cui Renaissance di Macron, ha proposto 52 misure, raccolte in 7 pagine, e l’RN appena 8 misure, che non sono neppure state valutate in termini economici. Ensemble non devia dalla via tracciata dall’attuale Presidente, e quindi più che il suo programma fa stato il bilancio degli ultimi anni. Si può quindi dire che il programma dell’NFP è di gran lunga il più sviluppato e credibile. Di fatto, neanche un economista (serio) ha speso una parola per il programma dell’RN, mentre vi sono state centinaia di economisti, e pure qualche alto funzionario, che hanno elogiato il lavoro del Nouveau Front Populaire. Indipendentemente da queste considerazioni, il programma dell’NFP è il solo a prendere sul serio la questione ecologica, e questo ha certamente avuto un ruolo nel determinare il voto di molti (giovani) elettori.
È così che il ministro dell’economia Bruno Le Maire ha qualificato il programma dell’NFP, appena è stato pubblicato. Si può dire che sia assurdo e ingiusto proporre, come lo fa RN, che un trader di 29 anni smetta di pagare le tasse mentre un operaio di 31 continui a pagarle, ma le misure previste dall’NFP sono ben più serie. Inoltre, come già detto, il programma è di stampo riformista e d’ispirazione keynesiana, visto che la maggior parte delle proposte sviluppano dei dispositivi già esistenti. Riprendendo un’espressione di Jean Jaurès, il giovane economista Timothée Parrique propone di definirlo “riformista rivoluzionario”. Il suo obiettivo è chiaramente una migliore distribuzione delle ricchezze, e forse basta questo per renderlo indigesto ad alcuni.
Di fatto, una settimana dopo l’annuncio della dissoluzione dell’Assemblée la borsa di Parigi ha perso 6,7%, il che corrisponde a circa 240 miliardi di capitalizzazione di mercato. È pure probabile che gli investitori “puniranno” la Francia, imponendo dei tassi più alti sui prestiti finanziari, il che potrebbe portare a una crisi del debito (già molto elevato). L’NFP ne è però cosciente, e sembra muoversi con cautela.
Riassumendo, gli elettori ci hanno visto giusto, e chiunque prenda le redini del governo francese e si impegni a rispettare l’essenziale del programma dell’NFP porterà la Francia a essere un paese migliore.
Ecco il Preambolo al Contrat de législature del Nouveau Front Populaire:
Le Nouveau Front Populaire rassemble des femmes et des hommes issus d’organisations politiques, syndicales, associatives et citoyennes qui s’unissent pour construire un programme de rupture avec la politique d’Emmanuel Macron, répondant aux urgences sociales, écologiques, démocratiques et pour la paix.
Nous combattons le projet raciste et de casse sociale de l’extrême droite et voulons l’empêcher d’arriver au pouvoir.
Nous refusons les attaques contre nos libertés démocratiques et la répression vis à vis des forces sociales et associatives, particulièrement bafouées ces dernières années.
Nous luttons contre la multiplication des discours de haine et contre la prolifération des menaces et des violences qui abîment notre démocratie.
C’est pourquoi notre majorité et nos parlementaires s’engagent à porter ces principes éthiques tout au long de la mandature en refusant la diffusion de fausses informations, la calomnie, le cyberharcèlement, et les incitations à la haine, y compris sur internet.
En donnant une majorité de députés au Nouveau Front Populaire, les Françaises et les Français écriront une nouvelle page de l’histoire de France.
Les 30 juin et 7 juillet, votez pour le Nouveau Front Populaire !
Traduzione
Il Nouveau Front Populaire riunisce donne e uomini di organizzazioni politiche, sindacali, comunitarie e civiche che sono uniti nel costruire un programma di rottura con le politiche di Emmanuel Macron, rispondendo a urgenti questioni sociali, ecologiche, democratiche e di pace.
Combattiamo il progetto razzista e socialmente distruttivo dell’estrema destra e vogliamo impedirle di salire al potere.
Respingiamo gli attacchi alle nostre libertà democratiche e la repressione delle forze sociali e associative, che sono state particolarmente calpestate negli ultimi anni.
Ci battiamo contro l’aumento dei discorsi d’odio e la proliferazione di minacce e violenze che danneggiano la nostra democrazia.
Per questo la nostra maggioranza e i nostri parlamentari si impegnano a sostenere questi principi etici per tutta la durata del mandato, rifiutando la diffusione di informazioni false, calunnie, cyber-bullismo e incitamento all’odio, anche su internet.
Consegnando la maggioranza dei deputati al Nouveau Front Populaire, il popolo francese scriverà una nuova pagina della storia della Francia.
Il 30 giugno e il 7 luglio votate per il Nouveau Front Populaire!
Nell’immagine: una pagina del Daily Mail che definisce Mélenchon “il clown più pericoloso della Francia”
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Fabio Pusterla lascia l’Associazione delle scrittrici e degli scrittori svizzeri. Ritiene sbagliato e insopportabile che non prenda posizione sulle tragedie del nostro tempo....