Paesi Bassi, un monumento per ricordare le streghe: “Vittime di femminicidio”
La campagna di una fondazione femminista: “La misoginia odierna nasce da quel passato”
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
La campagna di una fondazione femminista: “La misoginia odierna nasce da quel passato”
• – Redazione
Colm Kelleher spiega chiaramente per la prima volta come l'organo di sorveglianza sia stato fin troppo indulgente con i dirigenti del Credit Suisse. Fino all'inevitabile caduta
• – Redazione
Il bilancio militare russo indica le vere intenzioni di Putin sulla guerra contro l’Ucraina
• – Yurii Colombo
Lo choc per l’attacco di Hamas, il lutto per l’uccisione di 1.200 persone e il rapimento di 250. Poi i massacri senza fine di Gaza. Di soluzione politica non parla nessuno, la società israeliana si è assuefatta all’uso della forza come unico linguaggio. Quello di Benyamin Netanyahu
• – Redazione
Dentro Israele subiscono gli effetti peggiori dell’offensiva: meno lavoro, più abusi, poca rappresentanza. Eppure sono loro ad alzare con più forza la voce per il cessate il fuoco
• – Sarah Parenzo
Italia, in cassa non c'è più un euro e Giorgetti dice l'impensabile : più tasse par tutti
• – Redazione
Di Mattia Marasti, Valigia blu Nel 1970, il futuro Premio Nobel per l’Economia Milton Friedman scrisse un editoriale sul The New York Times. Nel suo pezzo, Friedman sostiene che...
• – Redazione
Né di qua né di là, cioè nel luogo ideale per pronunciare la dissoluzione della politica
• – Silvano Toppi
I lavoratori e le lavoratrici delle industrie creative svizzere sono sotto pressione in un’economia che si prepara a trarre un enorme vantaggio dalle tecnologie basate sull'intelligenza artificiale. Si tratta di una tendenza globale che sta trasformando il mercato del lavoro e dove emergono i guadagni, ma anche le perdite dovuti a questa tecnologia
• – Redazione
Colpito un edificio vicino al Parlamento e un centro medico nella capitale: nove morti. Hezbollah accusa Gerusalemme: viola tutte le regole. Ormai non ci sono più aree sicure
• – Redazione
La campagna di una fondazione femminista: “La misoginia odierna nasce da quel passato”
Le streghe son tornate, e vogliono vendicare le loro colleghe di 400 anni fa. In Olanda delle attiviste femministe hanno lanciato una campagna, con raccolta fondi, perché venga eretto un monumento alle vittime della caccia alla streghe che insanguinò il Paese tra il 15esimo e il 17esimo secolo: donne, perlopiù fragili, accusate di complottare con il diavolo per seminare il caos nel mondo cristiano.
Le tre principali protagoniste di questa battaglia si chiamano Susan Smit, Bregje Hofstede e Manja Bedner, e guidano la fondazione Nationaal Heksen Monument. Sull’homepage del loro sito campeggiano i nomi di tutte le circa 250 donne che morirono per quella tragica pagina di storia, da Lijse van den Rave, appesa e bruciata a Maastricht nel 1413, fino all’ultima, Sietse Hendriks, uccisa a Workum fuori tempo massimo, nel 1804. Una storia olandese ma non solo, visto che tra Europa e Americhe furono oltre 50mila le “heksen” giustiziate.
“Vogliamo diffondere più consapevolezza intorno a questa storia, che di base è una storia di femminicidi”, ha dichiarato al Guardian Bregje Hofstede: “Oggi le streghe sono ancora figure comiche. Ogni anno a carnevale, nei Paesi Bassi, la gente brucia le loro effigi, ma si conosce poco di quante finirono al rogo”.
La loro fondazione ha già raccolto 35mila euro ed è in trattative con tre comuni che vogliono ospitare il monumento. Uno è Roermond, nel profondo Sud, dove almeno in 75 furono bruciate vive nel processo del 1613-1614. Poi ci sono Montferland, nel Sud-Est, e Oudewater, vicino a Utrecht, che è famosa per la “bilancia delle streghe”, che si può trovare ancora al Museum de Heksenwaag: se la donna accusata risultava avere un peso compatibile con la massa corporea – e dunque era troppo pesante per volare su un manico di scopa – veniva scagionata e riceveva un certificato di innocenza.
Così i Paesi Bassi cercano ancora una volta di fare i conti con il loro passato, come già succede con il colonialismo (anche in quel caso incrociando e sfidando le tradizioni del folklore, rappresentate dal blackface di Zwarte Piet, il servo nero di San Nicola). È una battaglia che ha anche un risvolto linguistico, perché – un po’ come nello slogan degli anni 70 “Tremate, tremate, le streghe son tornate!” – le femministe olandesi rivendicano l’appellativo in questione, ne capovolgono in positivo il senso, in polemica con chi lo usa come un insulto, e tra questi, immancabile, c’è ovviamente il leader dell’estrema destra Geert Wilders, oggi dominus del governo di centrodestra, che un anno fa ha dato della heks all’allora vicepremier Sigrid Kaag, la quale ha poi lasciato la politica anche a causa delle manifestazioni in cui veniva inseguita con minacciose fiaccole (Wilders, ovviamente, è anche un difensore della tradizione di Zwarte Piet).
I Paesi Bassi, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono ancora lontani dai record dei Paesi del Nord Europa, quando si parla di uguaglianza di genere. Nella classifica della parità salariale sono al 28esimo posto, in parlamento c’è solo un 38% di deputate, un terzo delle donne non sono economicamente indipendenti e c’è un piano nazionale per combattere i femminicidi e le molestie di strada. Per questo, spiegano le attiviste, un monumento alle “streghe” non solo renderebbe giustizia a quelle vittime, ma farebbe riflettere sulla paura che si ha da sempre del potere delle donne: “Incoraggerebbe i giovani a studiare le origini del femminicidio, promuoverebbe la guarigione dal trauma collettivo e intergenerazionale di quella persecuzione, e renderebbe più facile individuare e affrontare la misoginia della società di oggi”.
Nell’immagine: streghe la rogo, da una stampa del XVI° secolo
Le Comunità ebraiche: “Lottiamo insieme affinché le violenze siano tutte superate”. Non una di meno: “Corteo aperto anche alle israeliane”
L’uso improprio del digitale, che porta all’isolamento, non è solo un problema di salute mentale per i giovani: è un problema di salute fisica per tutti