Lugano, città oggi in mano ai populisti in guerra tra loro

Lugano, città oggi in mano ai populisti in guerra tra loro

La lotta per la poltrona di sindaco è dura, ma le cittadine e i cittadini progressisti devono evitare di farsi invischiare - Di Raoul Ghisletta


Redazione
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Lugano, città oggi in mano ai populisti in...

Fortunatamente la cittadinanza di Lugano può contare sul buon lavoro di tante impiegate ed impiegati dell’Amministrazione comunale, delle e dei docenti delle scuole comunali, nonché delle/dei dipendenti degli enti autonomi cittadini: e questo in tanti ambiti.

Tuttavia in una campagna elettorale occorre evidenziare anche i problemi politici della Città, per poter cercare di migliorarla, compito che spetta anche e soprattutto alla sinistra.

Sul piano strutturale Lugano è ancora troppo piccola. Fatica a finanziare i grandi progetti a causa della latitanza dei Comuni vicini, le cui finanze sono spesso molto solide. Istituzioni di indubbio valore come il Polo sportivo, il LAC, il Museo d’arte, l’Orchestra della Svizzera italiana, la Compagnia Finzi Pasca ed altre, per quanto riguarda i finanziamenti comunali, sono a carico in massima parte della Città, anche se producono attività che vanno a beneficio di tutto il Luganese (ed oltre).

La medesima situazione si riscontra nel settore sociale: ad esempio, la lotta alle dipendenze nella regione (retta dalla convenzione con la Fondazione Ingrado) è perlopiù a carico della Città. Dato che manca una legge cantonale che regoli questi aspetti, il Municipio dovrebbe proporre modifiche legislative al riguardo, concertandosi con gli altri Comuni-polo del Cantone.

L’esecutivo cittadino, inoltre, dovrebbe prestare attenzione ai cambiamenti delle leggi fiscali cantonali, che hanno ripercussioni negative su Lugano. Sinora non lo ha mai fatto. In particolare il Municipio ha taciuto sulla modifica della legge tributaria, che permette di differenziare il moltiplicatore d’imposta comunale per le persone giuridiche, e non si è pronunciato sulle perdite fiscali causate dalla modifica di legge in votazione il 9 giugno, che va a favorire le persone più facoltose.

Sul piano “interno” il Municipio guidato da Lega-UDC ha mostrato una serie di gravi debolezze. Tra queste si annoverano atti illegali come la demolizione dello stabile all’ex Macello o la negazione della compensazione integrale del carovita alle/agli 800 dipendenti di Lugano Istituti Sociali (LIS), che vengono discriminati rispetto agli altri dipendenti della Città.

Vi è poi la carenza di dialogo del Municipio con le commissioni di quartiere, ad esempio in relazione alla tutela del Parco di Cortivallo (Besso), alla costruzione della strada e dell’autosilo nel nucleo di Biogno / Breganzona (che hanno suscitato ben 43 opposizioni) o al progetto di asilo-nido a Pregassona (abortito lo scorso 25 marzo).

Deprecabile è anche l’accordo dell’esecutivo cittadino con gli speculatori di criptovalute di Tether, società sita a Tortola nelle Isole Vergini, noto paradiso fiscale.

Infine vanno deplorate la scarsa tutela degli immobili di pregio, ma anche la debole attenzione alla sostenibilità ambientale e alla cultura dal basso.

Simili scelte profondamente errate meritano senz’altro di essere sanate, rispettivamente cambiate, con un voto della cittadinanza per la sinistra alle elezioni del 14 aprile.

Per concludere: in queste elezioni cittadine assistiamo anche alla lotta interna ai populisti di destra per la poltrona di Sindaco, tappa nella lotta politica tra Lega e UDC concreta pure su scala cantonale: una lotta nella quale le cittadine e i cittadini progressisti devono assolutamente evitare di farsi invischiare.

Raoul Ghisletta è candidato al Municipio di Lugano (La Sinistra)
Nell’immagine: quando la lotta diventa dura, i duri le sparano grosse. In uno dei suoi tanti video elettorali il sindaco uscente afferma: “Da fieri luganesi siamo assolutamente consapevoli dei pregi della nostra città e della sua evoluzione. Purtroppo non possiamo dire lo stesso del resto del Paese, dell’Europa e del mondo“. 

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