Lugano, il Senato USA e gli affaristi di Tortola
Il “Plan B” e la cieca fiducia nel radioso futuro delle criptomonete cominciano a lasciare interrogativi importanti anche a Lugano - Di Raoul Ghisletta
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Il “Plan B” e la cieca fiducia nel radioso futuro delle criptomonete cominciano a lasciare interrogativi importanti anche a Lugano - Di Raoul Ghisletta
• – Redazione
La maggior parte delle diocesi svizzere non applica più, o solo parzialmente, le disposizioni sulla soppressione dei documenti relativi agli abusi. Il vescovo Felix Gmür, ha chiesto a Papa Francesco di rendere più flessibili queste disposizioni
• – Boas Erez
Quando le iniziative per l’attivazioni di fonti di energia alternativa si scontrano con le leggi della natura ed il rispetto del paesaggio - Di Giovanna Ceccarelli
• – Redazione
Dopo aver annunciato di lasciare la carica di Presidente nazionale UDC a fine mandato, Marco Chiesa si ribattezza luganese doc in vista delle comunali in cui quasi certamente sarà il più votato
• – Enrico Lombardi
Deceduti nelle stesse ore due protagonisti della storia continentale, rappresentanti di diversi concetti e progetti sull’ll’unità europea
• – Aldo Sofia
La piccola fava di soia è collegata alla deforestazione su larga scala in Sud America. Incriminati gli animali da reddito e l’alimentazione vegana. Ma chi e in che termini contribuisce maggiormente a questa produzione di massa?
• – Roberta Bernasconi
Kiev afferma di aver verificato i nomi di oltre 19.000 minori portati via dal Paese. Negli ultimi mesi solo 387 di loro sono stati rintracciati dai parenti e riportati a casa
• – Redazione
Ripensando alla figura di Toni Negri, alla sinistra italiana ed europea degli anni ‘60/’70, ad un’idea di rivoluzione che portò anche alle estreme conseguenze di stragi e attentati
• – Orazio Martinetti
Sgomberati gli Autogestiti dallo stabile di Capo San Martino in nome della “legalità”, ma di nuovo lasciando senza risposta la questione di spazi di socialità e di cultura alternativi - Di Bruno Brughera
• – Redazione
Esecuzioni sommarie e raid sui campi
• – Redazione
Il “Plan B” e la cieca fiducia nel radioso futuro delle criptomonete cominciano a lasciare interrogativi importanti anche a Lugano - Di Raoul Ghisletta
Tether Operations Limited, che si definisce anche come l’azienda che gestisce la prima e più utilizzata stablecoin (USDt), ha sede c/o SHRM Trustees (BVI) Limited Trinity Chambers, PO Box, 4301 VG1110, Road Town, Tortola, British Virgin Islands. L’indirizzo della società di Tortola si desume dalla interessante lettera di quattro pagine (pubblicata sul sito di Tether), che il 16 novembre 2023 il CEO Paolo Ardoino ha scritto al Senato americano, per discolparsi dai sospetti di utilizzo della cripto Tether per riciclaggio e transazioni ad opera di criminali di ogni tipo e di terroristi (Ardoino cita segnatamente Hamas, Hezbollah e Jihad islamica palestinese). Il Senato americano aveva interpellato il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Brian Garland con lettera del 26 ottobre 2023. Le cose serie avvengono non certo a Lugano, in El Salvador o a Tbilisi, ma negli Stati Uniti, dove le autorità americane stanno mettendo alle strette gli affaristi delle cripto. Ovviamente è nel mirino americano anche Tether, che si appoggia al dollaro americano: e che ricordiamo è stata bandita dallo Stato di New York, dove Devasini (a nome di iFinex Inc., BFXNA Inc., BFXWW Inc) e van der Velde (a nome di 3 società Tether) il 17 febbraio 2021 hanno patteggiato il pagamento di una multa di 18,5 milioni di dollari: ma soprattutto Tether e Bitfinex hanno incassato il divieto di operare nello Stato di New York.
A Lugano intanto il Sindaco e il Municipio, che ogni volta che si esprimono pendono dalla bocca di Tether, rifiutano di dire la loro opinione su fatti rilevanti che inficiano sempre più la credibilità del mondo cripto, come la stratosferica multa di 4 miliardi di dollari data dalle autorità americane a Bifinance (la più grande piattaforma di scambi di cripto, diretta dal CEO Changpeng Zhao) oppure le dichiarazioni di Scotland Yard in merito al carattere endemico delle cripto nel crimine organizzato (vedi interrogazione no.1376). Nella seduta del Consiglio comunale di Lugano dello scorso 18 dicembre una maggioranza di 30 consiglieri comunali ha respinto la proposta di tagliare i viveri al Lugano’s Plan ₿ nel preventivo 2024: a favore del taglio si sono espressi 14 consiglieri comunali dell’area progressista e si sono astenuti ben 10 consiglieri comunali di destra. Un voto interessante perché, di fronte a tutti gli enormi guadagni di pochi affaristi e agli enormi scandali del mondo delle cripto, inizia a scricchiolare il consenso politico sul Lugano’s Plan ₿.
Raoul Ghisletta è consigliere comunale a Lugano (PS)
Nell’immagine: Michele Foletti, Paolo Ardoino e le ombre di Hamas (fotomontaggio della redazione)
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