Ecco dove trovare 300 milioni in più per Lugano
Criptovalute e Plan B: se l’immagine di Lugano è così utile a Tether, perché non chieder loro di ricambiare portando la sede fiscale nella nostra citta? - Di Carola Barchi
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Criptovalute e Plan B: se l’immagine di Lugano è così utile a Tether, perché non chieder loro di ricambiare portando la sede fiscale nella nostra citta? - Di Carola Barchi
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Criptovalute e Plan B: se l’immagine di Lugano è così utile a Tether, perché non chieder loro di ricambiare portando la sede fiscale nella nostra citta? - Di Carola Barchi
Sono stati presentati diversi atti in Consiglio comunale per chiedere delucidazioni su questa collaborazione da consiglieri comunali di diversi schieramenti: da Morena Ferrari Gamba (Plr) a Raoul Ghisletta (Ps) passando anche da Sara Beretta Piccoli (Verdi liberali). Va anche detto che invece alcuni candidati in queste elezioni comunali si sono profilati con scritti prevalentemente a favore di questa partnership.
Come candidata sia al Municipio che al Consiglio comunale di Lugano per il Plr, mi è sembrato doveroso documentarmi su un tema che anche nella prossima legislatura sarà d’attualità per Lugano; non essendo un’esperta del mondo delle criptovalute, occupandomi per lavoro d’architettura e pianificazione del territorio ho cercato di ottenere quelle informazioni necessarie per potersi dotare di una linea politica che vada oltre la diarchia fra sostenitori-progressisti a priori (perché tanto il futuro è roseo per partito preso) e conservatori-oppositori, anche qui un po’ a priori.
Credo che un municipale quanto un consigliere comunale non debba aver paura di qualsiasi innovazione, ma altresì non debba confondere ipotesi e opportunità di sviluppo con chimere da inseguire a tutti i costi. E che prima di tutto debba chiedersi quale siano le ricadute positive per la collettività che, ricordiamocelo, dovrebbe rappresentare.
Ebbene questa è la questione centrale. Alla cittadinanza di Lugano cosa arriva in tasca da questo parternariato fra la città e Tether? Annunci e proclami di un futuro roseo fatto di sviluppo e progresso, tanta tecnologia e start up, bar e negozi in cui si potrà pagare con le criptovalute,… ma intanto per la città ci sono solo costi (si veda i biglietti da mille spesi dalla città per eventi e affini).
Non c’è dubbio: i manager di Tether hanno cercato e voluto questa collaborazione con la città di Lugano perché poteva essere utile a questo stablecoin e al loro prodotto, per immagine e reputazione, fregiarsi della partnership con Lugano che da decenni è una delle Piazze finanziarie più importanti della Svizzera (e la nostra Confederazione è un nome importante nel mondo per quanto concerne la finanza).
Ma Lugano che ci guadagna da questa partnership? Per il momento, in soldoni nulla. Allora se piuttosto che dividersi fra sostenitori-progressisti e conservatori-oppositori, si fosse ragionato come faceva una volta la nostra classe politica, ovvero con sano pragmatismo concentrarsi sui benefici per la cittadinanza?
Stando ai dati apparsi sulla stampa economica internazionale (Forbes, Bloomberg, Reuters) Tether nel 2023 ha “raccolto” in totale grosso modo un centinaio di miliardi di dollari di depositi (possedimenti certificati dalla BDO Italia, che fa parte del network internazionale BDO, una delle più importanti società di revisione al mondo).
Inoltre, stando a quanto certificato dalla stessa Tether sul proprio sito web, il gruppo ha generato 6.5 miliardi di dollari di profitti per l’anno 2023.
Se uno si mette a fare i conti della serva, valuta che se Tether avesse sede fiscale a Lugano, piuttosto che in un paradiso fiscale, la nostra città con l’attuale moltiplicatore avrebbe potuto incassare quest’anno più di 300 milioni di imposte (in realtà 400 milioni, ma prudenzialmente dico 300) dallo stablecoin Tether (e più o meno altrettanto il Cantone, tenendo presente l’aliquota all’8% dell’imposta cantonale e il 77% di moltiplicatore a Lugano).
Diciamocelo, in tre, quattro anni il debito di Lugano sarebbe risanato! Stando alle cifre dichiarate per il 2023, Tether potrebbe essere un contribuente maggiore della vecchia e gloriosa BSI, Banca della Svizzera italiana, degli anni d’oro!
Allora mi permetto di dire che delle fumose promesse che grazie a Tether arriveranno tante start up e progresso tecnologico a go-go, a me interessa poco; più prosaicamente, ma pragmaticamente, io dico che voglio che Tether, visto che vuole tanto questa collaborazione con Lugano, porti al più presto la sede fiscale a Lugano (e probabilmente anche gli scettici di sinistra o meno, diventeranno favorevoli alla partnership, vedendo il beneficio reale che la città può ottenere).
In caso contrario che segnale darebbe il Municipio di Lugano a continuare a portare avanti una collaborazione con degli “elusori” fiscali, che vogliono fare i simposi ed eventi affini a Lugano, ma poi, al momento di ridistribuire i benefici, preferiscono i paradisi fiscali? Questo non è un comportamento equo nei confronti di quelle società e di quei contribuenti che (senza utilizzare il nome di Lugano) pagano le imposte nella nostra città. Cosa si penserebbe se domani importanti società contribuenti di Lugano spostassero il loro domicilio fiscale nei paradisi fiscali?
Ecco, spero proprio che la prossima legislatura a Lugano possa iniziare con l’approvazione di una semplice mozione che chieda che quelle società che vogliono utilizzare il nome e l’immagine di Lugano, e con essa intavolare delle partnership, abbiano il buon gusto di pagare le imposte nella nostra città. E questo deve essere un concetto esteso a qualsiasi partenariato, non solo per i signori di Tether. È un principio etico e di giustizia economica e sociale che sono certa possa essere condiviso da tutte le forze politiche di Lugano. Per quanto invece concerne specificatamente la questione di Tether, possiamo essere certi che con un aumento di più di 300 milioni di gettito fiscale si potranno fare opere ed infrastrutture che migliorino la qualità di vita dei luganesi, dal traffico alla transizione energetica. Ecco che a quel punto, le promesse di un futuro migliore per Lugano e i luganesi, non saranno solo proclami e operazioni di marketing politico, bensì qualcosa che le cittadine e i cittadini potranno toccare con mano.
Carola Barchi è candidata PLR a Municipio e Consiglio comunale di Lugano
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