A volte tornano: PLR e Centro
La sorpresa la fanno loro, soprattutto l’ex ppd; a Lugano la Lega si conferma con Michele Foletti nella sfida voluta da Marco Chiesa; la sinistra in ulteriore calo, urge una riflessione
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La sorpresa la fanno loro, soprattutto l’ex ppd; a Lugano la Lega si conferma con Michele Foletti nella sfida voluta da Marco Chiesa; la sinistra in ulteriore calo, urge una riflessione
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Dato per spossato ed arrancante, l’ex “partitone” ha rialzato la testa. Certo le elezioni Comunali sono una cosa particolare, dove liste civiche, dinamiche locali e soprattutto le persone fanno la differenza (in questo senso brucia, e non poco, la perdita di un seggio a Mendrisio a favore dell’ex Massimo Cerutti), certo conquistare o perdere un seggio in un piccolo o medio comune o in una grande città non è la stessa cosa, ma il segnale c’è. Bisognerà inoltre vedere se il dato verrà confermato, e se sì in che misura, anche nell’elezione dei Consigli comunali, il luogo dove si conta davvero la forza dei partiti: ma è comunque certo che il presidente Alessandro Speziali può tirare un gran sospiro di sollievo. A lui e alla dirigenza liberale sempre meno radicale cercare di non disperdere la positività acquisita questo fine settimana, analizzandone le cause (solo un rigurgito di orgoglio della base o c`è dell’altro?) e cercando di perpetuarle e ampliarle.
Che è proprio quello che non ha fatto la sinistra, uscita trionfante tre anni fa e oggi ridiscesa ai piedi della scala. E questo malgrado tutto sommato il momento non le fosse particolarmente sfavorevole, con la popolazione scesa in piazza per contestare i tagli, lo sciopero dei dipendenti pubblici, la crisi climatica sempre più evidente (chi si ricorda 27 gradi a metà aprile alzi la mano) e la vittoria storica per la tredicesima AVS che avrebbero dovuto fare da traino se non per un buon risultato per lo meno per mantenere lo status quo. E invece nulla.
La dirigenza PS si può consolare con il mantenimento di tutti i seggi nei grandi centri, Lugano compresa, ma è certo che le strategie adottate negli ultimi anni non hanno dato i frutti sperati, anzi. Un minimo di seria autocritica a questo punto si impone, perché lasciare sul campo ben 13 seggi sulla settantina che aveva non è cosa che può essere minimizzata. I Verdi invece hanno perso il loro seggio a Locarno a favore del Centro.
Centro che da parte sua ha continuato il suo lento ma costante consolidamento – 7 seggi in più, il top della giornata, conquistati però tutti i centri medio-piccoli come tradizione del partito vuole (ad eccezione di Mendrisio, in Ticino le grandi città sono storicamente feudo PLR) – a dimostrazione che la strada intrapresa è quella giusta. I risultati dei Consiglio comunali diranno qualcosa in più, perché appunto è nelle grandi città che il partito fatica.
Discorso a parte meritano Lega e UDC, i due separati in casa di queste elezioni. A numeri infatti dovrebbero essere annoverati tra i vincitori di giornata, ma le condizioni con cui queste due formazioni si sono presentate al voto rende l’analisi alquanto complicata. Anche perché la loro avanzata è spesso dovuta, come a Mendrisio, Morbio Inferiore, Bissone o Cureglia, al riciclo dell’usato sicuro (Cerutti, Colombo, Grosa e Moor) più che a vera e propria strategia politica. Anche in questo caso i risultati dei CC diranno qualcosa in più; in particolare se la Lega continuerà la sua discesa e al contrario l’UDC la sua crescita. E poi aspetteremo per capire se e semmai quando il divorzio verrà consumato.
Al momento prendiamo atto che per lo meno a Lugano si eviterà lo psicodramma, con Foletti che ha superato Chiesa e quindi manterrà la carica di sindaco (un ballottaggio sarebbe ridicolo a questo punto, e segnerebbe definitivamente lo strappo tra i due partiti). Volontà popolare o inciucio partitico sottobanco, solo i diretti interessati lo sanno.
Altra curiosità da segnalare, il primo seggio in un Municipio per Avanti Ticino & Lavoro (non a Lugano, dove la Mirante ha mancato l’obiettivo, ma con Matteo Muschietti a Coldrerio) e per i Verdi Liberali, formazione questa che, per lo meno in Ticino, sarebbe ora che decidesse se correre da sola o in compagnia e, in questo caso, con chi stare.
Piccolo appunto finale per il PS e alleati vari: a Lugano la lista di sinistra è arrivata terza, superando anche piuttosto nettamente quella del Centro. Si fosse unita con Avanti sarebbe arrivata seconda e avrebbe conquistato un seggio in più ai danni del PLR. A Locarno idem (si fosse unita anche con i Verdi avrebbe addirittura insidiato il primato al PLR), e non è escluso che altre situazioni simili si siano verificate in altri centri medio-piccoli (a Taverne-Torricella è stata proprio la presenza di Avanti a far uscire dal Municipio la sinistra, senza per di più che Avanti vi sia entrato). Altro su cui riflettere.
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