Oggi al Festival – Midnight Traveler
di Hassan Fazili, 2019, 87 minuti, USA, Qatar, GB
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di Hassan Fazili, 2019, 87 minuti, USA, Qatar, GB
Ogni giorno Naufraghi/e segnala un film del ricco programma del Film Festival Diritti Umani Lugano
Guerre e conflitti, povertà e persecuzioni, catastrofi naturali: di migrazione e delle sue numerose cause si parla ormai quotidianamente. Dimenticando spesso che, al di là dei numeri, della propaganda urlata e delle analisi geopolitiche, ci sono dei volti: sono quelli di tutte le persone senza più un posto a cui tornare, costrette a fuggire dalla propria casa, respinte alle frontiere di paesi ostili, in cerca di una salvezza che sembra quasi un miraggio.
Anche il regista afghano Hassan Fazili è un’anima senza terra, così come sua moglie e le loro due figlie. Le opere di Fazili, distintesi in numerosi festival internazionali, raccontano di donne, bambini e disabili e della lotta per i diritti dei più vulnerabili.
Nel 2015 i talebani mettono una taglia sulla sua testa: scappare è l’unica scelta possibile, strappando sé stesso e la propria famiglia a un Afghanistan senza più luce. È l’inizio di un’odissea che durerà tre anni, un calvario lungo migliaia di chilometri. I quattro protagonisti di questo viaggio clandestino documentano il loro peregrinare con i telefoni cellulari, catturando tutta la fragilità dell’essere umano, ma anche e soprattutto un’inarrestabile forza d’animo. Un racconto di un’intimità disarmante, più che mai attuale dopo la caduta di Kabul e il ritorno al potere del fondamentalismo islamico.
Sono migliaia le famiglie come quella di Fazili, imprigionate in una vita di pericoli e miseria, attanagliate dalle difficoltà e dalla paura. Dare un volto alla migrazione significa restituire a coloro che la vivono parte di una storia, che è sì dell’individuo ma comune alle tante persone in cerca di giustizia.
Trama
Nel 2015 una minaccia di morte da parte dei Talebani ha costretto il regista afghano Hassan Fazili e sua moglie Fatima Hussaini, anch’essa cineasta, a fuggire dal paese insieme alle loro due figlie Nargis (11) e Zahra (6), verso la distante Europa in cerca di sicurezza. Sono gli smartphone e non le telecamere a filmare il loro viaggio, prima sulla rotta dei Balcani, poi in vari campi profughi: durante questo lungo e incerto viaggio la famiglia trae forza dal documentare la propria difficile situazione. Nonostante le avversità e gli intoppi, i genitori non perdono mai umanità e dignità: il loro sguardo si volge sempre verso le figlie e verso un futuro che si augurano migliore.
Mercoledì, 13 Ottobre 2021, Aula Magna USI, Lugano, ore 18:00
Intervengono al dibattito
Relatori: Ghide Estifanos, rifugiato – Jamileh Amini, rifugiata e mediatrice culturale – Jolanta Drzewiecka, Professoressa di comunicazione interculturale e politiche pubbliche – Mario Amato, Avvocato e Direttore SOS Ticino – Moderatore: Luca M. Visconti, Decano della Facoltà di comunicazione, cultura e società
“Eskape”, Il racconto della sopravvivenza al genocidio ad opera dei Kmeri Rossi in Cambogia
di Milo Rau, 2020, 107 minuti, Svizzera