Con un salto mortale e una capovolta nasce un nuovo partito di sinistra in Germania
L'ha fondato la nota politica Sahra Wagenknecht, e ha idee molto simili a quelle dell'estrema destra su immigrazione, vaccini e altro
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L'ha fondato la nota politica Sahra Wagenknecht, e ha idee molto simili a quelle dell'estrema destra su immigrazione, vaccini e altro
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L'ha fondato la nota politica Sahra Wagenknecht, e ha idee molto simili a quelle dell'estrema destra su immigrazione, vaccini e altro
Lunedì a Berlino Sahra Wagenknecht, una delle politiche più note della sinistra tedesca, ha annunciato in una conferenza stampa che lascerà la Linke, il tradizionale partito della sinistra radicale in Germania, e fonderà una formazione politica nuova: si chiamerà Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) e verrà inaugurato formalmente a gennaio, in tempo perché possa concorrere alle elezioni del Parlamento europeo in programma per il prossimo giugno.
Il nuovo partito però è molto contestato perché Wagenknecht mira piuttosto esplicitamente ad attrarre i voti non tanto dell’elettorato di sinistra, quanto di quello di Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland, AfD), un partito di estrema destra che sta avendo grosso successo negli ultimi anni. Le idee espresse da Wagenknecht, inoltre, sono molto vicine a quelle dell’AfD, a tal punto che non è davvero sicuro che il nuovo partito possa essere definito di sinistra.
Wagenknecht è una politica molto conosciuta in Germania: è spesso presente in programmi televisivi, ha pubblicato saggi molto venduti, diversi dei quali di critica al capitalismo, e ha un grosso seguito e consenso soprattutto tra gli elettori più disillusi provenienti dai partiti tradizionali. Ha posizioni controverse in tema di cambiamento climatico, persone migranti, vaccini e guerra russa in Ucraina, che l’hanno avvicinata agli esponenti dell’AfD, che in diverse occasioni hanno fatto capire di apprezzarla.
Wagenknecht ha trascorso il grosso della sua carriera politica nella Linke, di cui è capogruppo nel Bundestag, il parlamento tedesco. Da anni però si è progressivamente allontanata dal suo partito: ha posizioni molto dure e intransigenti su accoglienza e politiche migratorie, che porta avanti con una retorica molto simile a quella dell’estrema destra; durante la pandemia si è opposta alla campagna vaccinale parlando di «dittatura sanitaria»; si è opposta all’imposizione di sanzioni contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina e ha fatto riferimento al termine Volksgemeinschaft, usato dal regime nazista, per auspicare la cancellazione della divisione per classi della società e la creazione, al suo posto, di una comunità nazionale e popolare.
Che Wagenknecht avesse in mente di fondare un suo partito era già stato ipotizzato, anche sulla base di indiscrezioni pubblicate sulla stampa tedesca: lunedì è arrivata la conferma. Ci si aspetta che il partito di Wagenknecht sia espressione delle posizioni populiste che l’hanno resa nota e conosciuta. Di fatto, le idee di Wagenknecht sono derivate dalla sinistra radicale sulle politiche economiche, le tasse e gli investimenti pubblici, e sono invece molto vicine all’estrema destra per quanto riguarda immigrazione, politica estera (con una forte componente antiatlantista) e politiche ambientali e climatiche.
Wagenknecht ha detto che il suo nuovo partito «si rivolge seriamente» a chi attualmente vota l’estrema destra di AfD «per rabbia e disperazione, ma non perché è di destra». Secondo un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca tedesco INSA, il 27 per cento dei tedeschi attualmente voterebbe per un partito guidato da lei, e diversi analisti ritengono che il suo nuovo partito sarà effettivamente in grado di sottrarre consensi all’AfD.
Wagenknecht ha annunciato la fondazione del suo partito in un momento particolare della politica tedesca, in cui l’estrema destra sta guadagnando consensi anche in aree in cui la sua presenza era piuttosto limitata, e di forti malcontenti nei confronti del governo di centrosinistra di Olaf Scholz, in carica da quasi due anni e piuttosto impopolare. Wagenknecht ha cercato di capitalizzare su questo malcontento: tempo fa ha definito il governo di Scholz «il peggior governo della storia del dopoguerra» e lo ha accusato di essere «disorganizzato, miope e, in parte, incompetente». Ha poi detto che era necessario fondare un nuovo partito perché «altrimenti è probabile che tra 10 anni non riconosceremo il nostro paese».
Per vedere gli effetti che la fondazione del nuovo partito di Wagenknecht avrà sulla politica tedesca bisognerà attendere, ma è probabile che una delle prime conseguenze sarà la perdita di consensi della Linke. Già diversi parlamentari hanno infatti detto di essere intenzionati a trasferirsi al BSW.
Nell’immagine: Sahra Wagenknecht
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