Ma l’Italia merita davvero una persona così?
Sulle ennesime, volgari esternazioni di Vittorio Sgarbi, sulla carta sottosegretario al Ministero della Cultura, di fatto incontenibile e squallido chiacchierone televisivo
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Sulle ennesime, volgari esternazioni di Vittorio Sgarbi, sulla carta sottosegretario al Ministero della Cultura, di fatto incontenibile e squallido chiacchierone televisivo
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Sulle ennesime, volgari esternazioni di Vittorio Sgarbi, sulla carta sottosegretario al Ministero della Cultura, di fatto incontenibile e squallido chiacchierone televisivo
L’ascesa e la notorietà del personaggio la dobbiamo a Maurizio Costanzo, che lo ha fatto conoscere nel proprio show nella seconda metà degli anni Ottanta, quando già si distingue per il gusto della polemica e dell’insulto; è però nel decennio successivo, contrassegnato, guarda caso, dall’arrivo in politica di Berlusconi (con cui Sgarbi ha alternato grandi intese a rapporti conflittuali) che diventa veramente famoso, pure politicamente. Innumerevoli le casacche cambiate opportunisticamente, da sinistra a destra (soprattutto in quest’area). Con incarichi di consigliere comunale, sindaco, assessore, deputato, europarlamentare. Fino a quella attuale di Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura. Senza contare l’appartenenza o ruoli di primo piano in fondazioni, commissioni, eccetera.
Esistono due Sgarbi, come ben si sa. Da una parte il divulgatore, finissimo critico e storico dell’arte che incanta quando descrive i quadri e gli artisti. Dall’altra c’è invece il politico e il “divo” televisivo, ospite dei talk show dove dà il peggio di sé. Colpevoli sono naturalmente i conduttori che gli danno visibilità, sapendo bene che le polemiche e le contumelie del nostro sono un balsamo per gli indici d’ascolto. A volte capita che l’esponente della migliore cultura e l’arrogante e volgare uomo del trash siano riuniti nella stessa occasione, come è capitato qualche giorno fa a Roma al Maxxi. Dal palco, insieme a Morgan, si è distinto per uno show verbale con sessismo e volgarità varie.
Ora in Italia montano prese di posizione e critiche anche aspre, a cominciare ancora dallo stesso Scanzi. Abbiamo un nuovo “caso Sgarbi”, che probabilmente finirà in nulla come spesso accade, dandoci appuntamento alla prossima performance. Io non so se in altri paesi qualcuno come lui possa godere di tanta legittimazione e di un atteggiamento di grande benevolenza, malgrado tutto, da parte dei media. Non credo neppure che possa avere strade troppo aperte in campo politico. In Italia, però, sì.
Ogni paese ha protagonisti scomodi o che fanno vergognare, non è però accettabile che qualcuno come lui abbia un riconoscimento del genere. E non c’entra col perbenismo né col moralismo. L’Italia è un paese dalla vastissima storia e cultura, non esistono altre terre con un’analoga concentrazione di tradizioni, arte, monumenti e centri storici di inestimabile valore. Quando penso ai grandi pittori, poeti, scrittori, compositori e registi italiani credo che ciò che hanno prodotto sia in grado davvero di arricchire la vita di ognuno.
Quando però vedo il cattivo gusto come quello esibito da Sgarbi penso ad un’Italia mediocre e provinciale, che non ha nulla di colto. Nonostante la formazione e la sapienza del soggetto. Bisogna dire le cose come stanno: a Sgarbi è stata garantita una specie di immunità che gli permette di fare ciò che vuole quando vuole, anche rappresentando cariche istituzionali. Lui lo sa e ne abusa. E avere un atteggiamento così violento e autoritario, sfruttando la propria cultura per schiacciare gli altri e non per fare del bene, beh, giudicate un po’ voi cosa sia.
È ora che il sole tramonti definitivamente su questo tipo di personaggi.
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