“Mina vagante” nell’area progressista, pacifista e ecologista e femminista, con sporadiche incursioni in altre aree quando presentano proposte e candidati/e validi/e. Definirei così il mio orientamento politico perché mi vanno strette le etichette di partito. La distinzione fra destra e sinistra… è un po’ come cantava Gaber. Ciò non toglie che mi preoccupa molto il preannunciato spostamento a destra del parlamento nazionale perché andrebbe sicuramente a scapito dei diritti dei consumatori e delle consumatrici, della sanità, dell’ambiente e di molti altri servizi pubblici e diritti sociali. Per comprendere la posta in gioco basta guardare come hanno votato finora su questi temi i vari paratiti e deputati al Nazionale. Dati chiari e precisi sono esposti nell’articolo “
Quali partiti e politici difendono gli interessi dei consumatori?” pubblicato sul mensile dell’ACSI (che difende i diritti di consumatori e pazienti) e dall’
Ecorating (varie associazioni ambientaliste).
Ovviamente ognuno è libero di votare secondo le sue personali ragioni… e delusioni, ci mancherebbe! E non c’è dubbio che la pluralità di opinioni, forze politiche e candidature sia una ricchezza per la democrazia. Lo vediamo nelle elezioni cantonali, dove la speranza di guadagnare almeno un seggio è concreta, ed è utile partecipare al dibattito, anche se le congiunzioni di liste non sono più possibili. Ma in queste elezioni nazionali è solo votando per una delle liste congiunte di PS e di Verdi/Forum alternativo, che c’è qualche possibilità di guadagnare, o perlomeno conservare… i seggi delle forze che arginano in qualche modo l’avanzata della destra, sempre più incisiva ed efficace. Meglio dunque ricordarsi che il voto alla miriade di piccoli partiti e movimenti senza congiunzioni utili, i cui candidati, per quanto validi, non saranno eletti, contribuisce a togliere voti all’area progressista. Si condivide così la pesante responsabilità di favorire la destra! Perciò sono grata al MPS che ha avuto l’intelligenza di non rendersi complice di questa deriva pur stigmatizzando senza sconti gli errori della sinistra “ufficiale”, già presente in parlamento da anni.