Eppure, è passato così poco tempo da quando, parafrasando un noto filosofo, pensavamo che finalmente la Terra fosse diventata la nostra unica Patria oggettiva, che l’empatia avesse avuto il sopravvento su una società malata, rivendicando un Mondo finalmente conscio di essere Unico e Collettivo. Eravamo tutti sui balconi di casa, per chi li aveva, ad inneggiare infermieri, ausiliari, medici, operai, raider. Esaltavamo i volontari che si occupavano dei più deboli per la spesa, per pagare le bollette o semplicemente per scambiare due parole e farli sentire meno soli.

Tutti, come bravi scolaretti, gridavamo di avere capito la lezione, gridavamo di un Domani, di un Mondo migliore. Tutti rivendicavamo solidarietà, soluzioni, Stato. 

Tutti rivendicavamo diritti. 

Anche la natura, per un attimo, ci ha creduto ridandoci aria pulita, specchi d’acqua limpidi, Speranza.

E poi?  E poi è semplicemente successo l’ineluttabile: pragmatismi alla giornata (E. Morin), senza una visione non di un domani, bensì del Domani, il mito del dio denaro, del profitto, degli sciovinismi senza senso, o semplici odii, figli di chi non vuole più sapere, conoscere (Cultura), ci hanno semplicemente fatto ricadere nel mondo di ieri, nelle credenze in falsi valori, nelle violenze, nelle guerre, nelle menzogne dipinte come fossero verità assolute, nell’ingordigia del “liberi tutti” da responsabilità oggi inequivocabilmente soggettive ed individuali.  

In un Mondo che esige soluzioni non solo nazionali, bensì e soprattutto internazionali, trans-nazionali e globali, non possiamo più accettare soluzioni “à la carte”, come alcuni vorrebbero, di cortile. Dobbiamo smettere di credere a chi, promettendoci quei tre miserabili copechi, li ha intanto già rubati e forse anche già impegnati.

Oggi, più che mai, è imperativo sognare il coraggio di tornare innocentemente e aprioristicamente sulle barricate delle idee nel nome della giustizia, della solidarietà, di quell’umanesimo che abbiamo perso, di quegli ideali da tempo solo enunciati, ma al contempo sempre rinnegati. 

Oggi, più che mai, dobbiamo avere il coraggio di ricusare, di denunciare TUTTI gli abomini che ci circondano, inorridendoci di fronte a qualsiasi forma di sopruso, di barbarie, che ci stanno portando diritti e definitivamente alla semplice autodistruzione.

Guido Tognola è il primo proponente della lista ‘Costituzione Radicale’ per il Consiglio degli Stati
Nell’immagine: la recente eclissi anulare