Quel mondo storto
Leggi qua e là le notizie dal mondo e finisci per chiederti (ma forse non c’è neppure bisogno) se il mondo non sia un po’ troppo storto, tanto da dubitare dell’uomo che lo abita
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Leggi qua e là le notizie dal mondo e finisci per chiederti (ma forse non c’è neppure bisogno) se il mondo non sia un po’ troppo storto, tanto da dubitare dell’uomo che lo abita
• – Silvano Toppi
Deve finire presto, con un cessate il fuoco permanente, ma i nostri governi qui in Italia e in Europa (e tanto meno gli Usa) non hanno il coraggio di chiederlo
• – Redazione
Un nuovo saggio di Lorenzo Planzi supera qualche stereotipo, allarga i punti di vista e poggia su una grande varietà di fonti orali e scritte, oltre che su una bibliografia vasta e aggiornatissima
• – Michele Ferrario
Cento anni fa, il 2 dicembre 1923, nasceva Maria Callas, non solo cantante lirica ma interprete totale, per tanti appassionati la migliore, un mito - Di Sabrina Faller
• – Redazione
Il Procuratore Generale Andrea Pagani, dopo l’annullamento del decreto d’abbandono sui fatti del centro autogestito, chiede nuovi documenti relativi alla demolizione del 30 maggio 2021, ma dalla polizia cantonale gli arriva un dossier misteriosamente “annerito”
• – Rocco Bianchi
A pochi mesi dall'entrata in vigore del nuovo regime fiscale, che pesa molto di più sui "nuovi" frontalieri, diminuiscono le richieste di lavoro da oltreconfine: se questo trend si confermasse, quali sarebbero i problemi ma anche le opportunità per il mondo del lavoro cantonale?
• – Aldo Sofia
La città di confine non è certo Lampedusa e la presenza dei richiedenti l’asilo non va né demonizzata né ingigantita, ma va adeguatamente gestita, possibilmente con l’uso del buon senso
• – Boas Erez
La competenza è mediata dall’esperienza, anzi è il risultato dell’esperienza, ossia dell’applicazione circostanziata e intelligente delle risorse di cui una persona dispone - Di Gianni Ghisla
• – Redazione
Il partito del Centro vuole davvero aspettare ancora qualche anno per il suo secondo seggio in Consiglio federale? Un altro scenario sta prendendo piede, e appare il nome di Fabio Regazzi
• – Redazione
Il politologo olandese Ian Buruma: “La sinistra pensa più ai migranti che a casa e salari; i conservatori hanno finito per inseguire i populisti, ma si sono fatti fagocitare”
• – Redazione
Leggi qua e là le notizie dal mondo e finisci per chiederti (ma forse non c’è neppure bisogno) se il mondo non sia un po’ troppo storto, tanto da dubitare dell’uomo che lo abita
➔ L’Azerbaigian, già repubblica sovietica, a cavallo tra Asia ed Europa, confinante con la Georgia,la Russia, l’Armenia e l’Iran, che ha da poco bombardato i siti culturali, archeologici e religiosi armeni (come l’ottocentesca cattedrale del Salvatore a Shushi) è stato eletto vicepresidente della 47.ma conferenza dell’Unesco, l’agenzia dell’Onu per l’educazione, la scienza e la cultura.
➔ A presiedere la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Dubai (COP 28) è stato chiamato come presidente Sultan al-Jaber, direttore generale della Compagnia petrolifera degli Emirati Arabi Uniti (ADNOC). Il quale è comunque riuscito ad ammettere che “l’abbandono progressivo delle energie fossili sarà ineluttabile”. Si è dimenticato nei commenti informativi sulla Conferenza di rilevare che quasi contemporaneamente è uscita una nuova analisi presentata dall’Istituto internazionale dello sviluppo sostenibile (IISD) che fa un discorso diverso: lo scorso anno (2022) i governi del G20 (quindi tutti i paesi cosiddetti industrializzati, compresi Cina e Russia), ritenuti responsabili nella misura dell’80 per cento dell’emissione del gas a effetto serra, hanno destinato all’industria fossile (petrolio, gas, scisti, carbone) denaro pubblico sotto forma di sussidi a produttori e consumatori e anche investimenti e prestiti in capitale, l’astronomica somma di 1.400 miliardi di dollari.
➔ Saudi Aramco, la compagnia nazionale saudita del petrolio (il nome deriva comunque dalla contrazione di Arabian American Oil Company; produzione: 10 milioni di barili al giorno) è riuscita nelle scorse settimane a far sottoscrivere sui mercati un prestito di 1.000 miliardi di dollari: gli operatori finanziari, comprese le banche svizzere, operano sempre tranquillamente da quelle parti senza minimamente vedere, a quanto risulta, l’”ineluttabile abbandono”. Anzi.
➔ Dicono alcuni esperti che ci sarebbe in vista un’altra crisi simile a quella dei “subprime” e ne saremo, inconsapevoli, coinvolti. Gli studenti americani, per poter studiare, si sono indebitati in misura tale che l’indebitamento raggiunto – 1700 miliardi di dollari, cifra astronomica aumentata del 66 per cento nell’ultimo decennio e che coinvolge 44 milioni di debitori – sta ricreando tutte le premesse della crisi dei “subprime” (la crisi dei prestiti ipotecari del 2008) che generò devastazioni economiche anche dalle nostre parti, non ancora tutte smaltite (in particolar modo per il coinvolgimento delle nostre banche o di fondi di investimento). Infatti, avendo imparato poco o niente da allora, anche i prestiti studenteschi sono stati “titolarizzati” (venduti come titoli proficui) tanto che gli esperti mettono ora in parallelo i titoli ipotecari di allora agli SLABS di oggi (Student Loan Asset-Backed Securities, titoli addossati appunto ai prestiti studenteschi, ritenuti ovviamente promettenti in quanto gli altri titoli, quelli di studio, permetteranno di guadagnare molto e rimborsare con proficui interessi; il 45 per cento degli studenti – avverte però la nota agenzia finanziaria Bloomberg – non saranno mai in grado di rimborsare il loro debito).
(Certo che non si può fare a meno di aggiungere che il cittadino americano ogni anno spende in media, per le sole spese militari, 2.240 dollari e fare quindi un piccolo calcolo).
Nell’immagine: raffigurazione del mondo in base al PIL degli Stati
Attenti a chi usa il termine 'resilienza': fregatura in vista!
Stati Uniti, Europa, Nato hanno reagito con prudenza nelle ore del “colpo di stato” contro il neo-zar, che ha sempre a disposizione l’arsenale atomico più potente del mondo