Ricorrenze e anniversari letterari, di decennio in decennio
Autori e libri da non dimenticare, nonostante il tempo passato, perché ancora ci sanno parlare, anche oggi
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Autori e libri da non dimenticare, nonostante il tempo passato, perché ancora ci sanno parlare, anche oggi
• – Paolo Di Stefano
A proposito di “Coup de Chance”, il primo film del regista newyorchese girato in francese
• – Michele Ferrario
Si possono immaginare e propugnare soluzioni pacifiche anche avendo vissuto sulla propria pelle il dramma della guerra. Anche in Israele c’è chi invoca la fine del conflitto - Di Delta Geiler Caroli
• – Redazione
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• – Franco Cavani
Per l'ebraismo non basta cessare le guerre e abbandonare le armi. Bisogna prima eliminare il male, altrimenti il discorso è solo conformismo
• – Redazione
Maestro di Bradley Cooper e Priscilla di Sofia Coppola rilanciano la questione di quello che lo spettatore deve o meno conoscere a proposito di un film che sta per guardare - Di Zeno Gabaglio
• – Redazione
Presunti idoli, protagonisti social nel mostrar di tutto tranne che qualità artistiche, costringono gli appassionati a ripensare al passato e ad uscire, di corsa, dal mainstream del vuoto a perdere
• – Gianluca Verga
ESCLUSIVO - Nostra intervista a Boris Kagarlitsky, critico dell’intervento in Ucraina, sociologo e attivista russo di sinistra, appena liberato dopo quattro mesi di detenzione a 1.300 km da Mosca per l’indimostrata accusa di “approvazione del terrorismo”
• – Yurii Colombo
La strage in Iran rivendicata (con strano ritardo) dallo Stato islamico; e l’infiammato quadro vicino-orientale si complica
• – Aldo Sofia
Una Striscia senza palestinesi per il governo Netanyahu è «imperativo morale». Secondo il ministro Smotrich, il 90 per cento dei gazawi deve andarsene: «Paesi africani e dell’America Latina sono disposti ad assorbire i rifugiati»
• – Redazione
Autori e libri da non dimenticare, nonostante il tempo passato, perché ancora ci sanno parlare, anche oggi
Il 1974 porta il litigio tra Garzanti ed Einaudi per contendersi Corporale di Paolo Volponi, facilità di lettura antitetica rispetto a La storia di Elsa Morante, che uscì in giugno, sempre per Einaudi con la scritta in copertina: «Uno scandalo che dura da diecimila anni». Lo scandalo era, a detta della stessa Morante, un’«ovvietà»: «ogni società umana si rivela un campo straziato, dove una squadra esercita la violenza e una folla la subisce… La vita nella sua realtà sta tutta e soltanto dall’altra parte: con le vittime dello scandalo». Forse era un’ovvietà allora: oggi viene chiamato buonismo. Il successo del libro, immediato (e strenuamente voluto dalla Morante), segnò la divaricazione massima tra il gusto del pubblico e quello di molti critici (di «kolossal» tipo Via col vento parlò Asor Rosa). Ne nacque un dibattito politico-culturale che per un anno coinvolse storici, psicologi, politici, scrittori e che nel 2024 sarebbe impensabile.
Il 1974 è anche l’anno di Todo modo, il giallo politico di Leonardo Sciascia che decretò l’irresolubilità degli intrighi umani. È anche l’anno in cui Guido Morselli fu pubblicato per la prima volta: il suo romanzo distopico, Roma senza Papa, uscì da Adelphi quando lo scrittore bolognese era già morto suicida, disperato anche per i numerosi rifiuti editoriali che aveva subìto in vita.
Ci sarebbero gli altri decennali. Fermiamoci al 1984. Con due titoli soltanto: L’amante di Marguerite Duras e L’anno della morte di Ricardo Reis di José Saramago. Resistono, resistono.
Articolo pubblicato dal Corriere della Sera
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