Un’occasione sprecata, si alzano nuovi muri
Di Giorgia Linardi, La Stampa L’approccio del nuovo patto europeo sulle migrazioni predispone un dispositivo anacronistico, che vota al ribasso sulla tutela dei diritti umani, in...
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Di Giorgia Linardi, La Stampa L’approccio del nuovo patto europeo sulle migrazioni predispone un dispositivo anacronistico, che vota al ribasso sulla tutela dei diritti umani, in...
• – Redazione
Lontani gli anni ruggenti dell'ex "partitone", il PLR non può sperare nella riconquista della prima poltrona in Municipio a Lugano; il Centro può contare sul riverbero dei buoni risultati ottenuti a livello svizzero e cantonale. L'analisi del politologo Andrea Pilotti
• – Aldo Sofia
Le Anziane per il clima vincono su tutta la linea a Strasburgo. La sentenza crea un precedente. Esultano sinistra e attivisti, irritati gli altri partiti
• – Redazione
Intervista a Norma Bargetzi, tra le promotrici dell’azione legale per le conseguenze del climate change. “Per far causa allo Stato bisogna essere vittime, e noi lo siamo. Per questo ci hanno ascoltate”
• – Redazione
La Svizzera deve prendere questa sentenza come un’opportunità per dare una svolta alla sua politica climatica - Di Matteo Buzzi
• – Redazione
In particolare la tenuta finanziaria della città sarà messa a dura prova dagli oneri che il Cantone scaricherà sui Comuni più grandi - Di Carola Barchi
• – Redazione
L'esito della sfida fra il sindaco della Lega e il concorrente dell'UDC mette a rischio il primato leghista nella sua roccaforte. L'esito del confronto potrebbe incidere sugli equilibri a destra anche a livello cantonale. La strana campagna anti-bellinzonese dei leghisti locali. L'analisi del politologo Andrea Pilotti
• – Aldo Sofia
Il problema è quando i risparmi si traducono concretamente solo in tagli alla spesa pubblica
• – Spartaco Greppi e Christian Marazzi
Nel dilemma tra nazione e impero, se è vero che gli Stati Uniti non possono rinunciare all’una o all’altro, rischiano di perderli entrambi. Pessima notizia per noi, accampati sotto l’ombrellone a stelle e strisce che non fa più ombra
• – Redazione
Intervista al fisico: «La tattica di accusare di antisemitismo chi critica il governo di Israele sta alimentando il razzismo, perché trasforma una questione politica in una questione razziale»
• – Redazione
L’approccio del nuovo patto europeo sulle migrazioni predispone un dispositivo anacronistico, che vota al ribasso sulla tutela dei diritti umani, in particolare del diritto di asilo.
Il patto riflette un approccio che continua a trattare la migrazione come un’eccezione, un’emergenza, invece di riconoscerla come un fenomeno strutturale dei nostri tempi, decidendo, così, di non gestirlo, ma di spazzarlo come polvere sotto a un tappeto.
Il Patto europeo si concentra sul potenziamento delle politiche di contenimento dell’immigrazione in Nord Africa, di respingimento in mare e di rimpatrio o deportazione.
Ciò a discapito del diritto umano all’asilo, il diritto prisma, che dà accesso a tutti gli altri diritti.
La riforma del quadro normativo europeo sull’immigrazione doveva essere un’enorme opportunità, che non solo è andata sprecata, ma che getta le basi per legittimare le violazioni in corso alle frontiere esterne dell’Unione e che permetterà agli Stati membri di agire in maniera ancora più lesiva dei diritti umani.
Un’opportunità persa che di fatto non va a riformare il già problematico regolamento di Dublino che di fatto lasciava soli i paesi di primo arrivo e che non garantisce una gestione veramente comunitaria, veramente europea.
Il nuovo patto istituisce delle riforme fondamentalmente discriminatorie, dunque contro i valori stessi dell’Unione europea.
Il Parlamento che si verrà a formare dopo le nuove elezioni sarà posto davanti alla sfida primaria di riconoscere che vi sia un problema di razzismo, alla base di una riforma che va completamente controtendenza rispetto a quello che è lo sviluppo naturale dell’Europa, che non può che essere verso una società fondata sull’inclusione.
Questo Patto nel creare sempre più disuguaglianza ed esclusione condanna i suoi giovani e le generazioni future a un pericoloso cortocircuito e che racconta di un’Europa che non rappresenta se stessa: basti pensare che sono oltre 22 milioni le persone legalmente residenti in Europa ma escluse dal diritto al voto poiché prive di cittadinanza di uno stato UE. Eppure queste persone sono con noi, nelle nostre comunità, spesso al loro servizio. Perché ostinarci a non vederle?
Che anche questo Patto sia frutto di una crisi identitaria che ci dice che forse la nostra identità non è così salda se le nostre politiche, nazionali ed europee, la sentono costantemente minacciate da chi arriva da fuori?
Serve una rivoluzione culturale, che ci porti dall’avere paura all’essere curiosi, e a rivendicare un’Europa che per chiamarsi tale deve difendere i valori di uguaglianza e diversità.
Il patto alza il muro della fortezza Europa e così facendo si isola dal suo stesso naturale sviluppo.
Il parlamento uscente consegna al nuovo una presa d’atto fondamentale: dobbiamo occuparci di un problema di razzismo strutturale che sta chiaramente minacciando il futuro dell’Europa stessa.
Nell’immagine: l’Odissea dei migranti
Quello che è trapelato intorno ad una tragedia che potrebbe diventare “un caso”
Potere, privilegi, soldi, vite performanti. Si conta solo se si agisce come un uomo. È il mondo di “Sex and the City”. È il modello di Thatcher, tra le figure politiche più...