Di Giacomo Talignani, La Repubblica
Norma Bargetzi, appena tornata da un brindisi per la “vittoria storica”, è raggiante. In fondo ha sempre creduto che almeno la Corte Europea dei diritti dell’Uomo avrebbe dato ragione alle “Anziane per il clima”. La Svizzera – dice la ticinese, 69 anni, fra le più giovani delle KlimaSeniorinnen – finora non ha fatto abbastanza per combattere la crisi del clima e assicurare i diritti alla vita e la salute dei cittadini: «Ma d’ora in poi le cose cambieranno».
Soddisfatta per la sentenza?
«Molto. Abbiamo vinto su quasi tutti i fronti, è una vittoria storica, più di quanto sperassimo. Io ho sempre pensato che avremmo vinto: ci credevamo perché avevamo una missione per le nuove generazioni».
Come è nata l’idea di un ricorso alla Corte per i diritti dell’Uomo?
«È nata perché la Svizzera non faceva abbastanza per ridurre le emissioni. Così ci siamo costituite nel 2016 in associazione e abbiamo passato le varie istanze giuridiche: nessuno però ci dava retta, tutti ci respingevano. Così abbiamo puntato alla Corte, perché i diritti umani erano lesi in diversi punti. In più, avevamo un biglietto che altri non hanno».
Un biglietto?
«Per poter far causa allo Stato bisogna essere vittime. Noi, tutte anziane, siamo persone toccate in primo piano dal surriscaldamento, siamo vulnerabili: questo ci garantiva un ticket di entrata per una causa concreta».
Alla vostra età cosa vi ha spinto ad affrontare una sfida così grande?
«Tanti aspetti: l’idea di farlo per noi, ma soprattutto per il futuro dei giovani. Nel 2003 in Svizzera c’è stata una prima estate di calore molto superiore a quelle precedenti. Da allora le cose sono andate sempre peggio: per il caldo la mortalità è sempre più alta fra gli anziani, e studi ci dicono che spesso le donne sono le più colpite. Direi che di ragioni ne avevamo».
Da chi è composta l’associazione?
«Possono partecipare solo donne domiciliate in Svizzera e in età da pensionamento, dai 64 anni in poi. Io per entrare ho dovuto aspettare. Siamo signore con un’età media di 73 anni, attive nell’ecologia. Negli anni alcune di noi sono decedute, purtroppo, senza poter assistere a questa vittoria; ma direi che per molti aspetti abbiamo già vinto: eravamo 140 socie, agli inizi, ora siamo 2.582».
Ora cosa vi aspettate dopo la sentenza?
«Che lo Stato, troppo lento nel rispettare gli Accordi di Parigi, acceleri, agisca. Vigileremo affinché si faccia carico di quanto la Corte ha dichiarato: ascoltarci, dato che finora l’atteggiamento verso queste “vecchiette” è stato di non riconoscerci, e poi ovviamente che inizi davvero a tenere conto delle emissioni di CO2 e a lavorare per diminuirle. Ora la Svizzera dovrà cambiare».
Nell’immagine: Norma Bargetzi nel video di presentazione di Anziane per il clima Svizzera