La denatalità è lo sciopero silenzioso delle donne
Per valorizzare la maternità (parto compreso) come una preziosa differenza - Di Delta Geiler Caroli
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Per valorizzare la maternità (parto compreso) come una preziosa differenza - Di Delta Geiler Caroli
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C’è poi un altro ostacolo: la “violenza ostetrica” (anche se involontaria o “solo” verbale) presente nei paesi dove gravidanza e parto, pur non essendo malattie, sono molto medicalizzati. È all’origine di nuove raccomandazioni OMS, di un rapporto ONU e di una risoluzione del Consiglio d’Europa. Uno studio del CHUV rivela che il 30% delle mamme ha un ricordo traumatico del parto, e uno studio della SUP di Berna che il 27% ha subito una forma di coercizione. Secondo la revisione di una dozzina di studi le conseguenze per un parto successivo sono: rinuncia, dilazionamento o cesareo (in Svizzera 1/3 delle nascite). Il chirurgo e ricercatore Michel Odent ha notato empiricamente che nei paesi con tassi elevati di cesarei la natalità è molto diminuita. Ad esempio Taiwan: oltre il 50% di cesarei e natalità allo 0,8%. Causa o conseguenza? Le eventuali correlazioni andrebbero studiate.
Il fatto è che la natalità è imbrigliata nella barriera fra politico e privato. Angela Notari (autrice e attivista per i diritti delle mamme) osserva che sarebbe uno scandalo pubblico se il 30% dei passeggeri di una compagnia aerea serbasse ogni volta un ricordo traumatico del volo: la politica interverrebbe. Perché per il parto non succede? Perché la cultura patriarcale relega la maternità (unica vera e irriducibile differenza fra maschi e femmine) nella sfera privata, quella del lavoro invisibile! Tiene questo “potere femminile” sotto controllo patologizzandolo, come si faceva una volta con le donne (“isteriche”) che si ribellavano ai modelli patriarcali.
C’è una “congiura del silenzio” secondo Silvia Vegetti Finzi, nostra membra onoraria, che ci scrive: “Mettere al mondo e crescere un figlio non è un processo lineare e paritetico ma modulare e specifico. Paternità e maternità non sono funzioni intercambiabili.” Per riequilibrare simbolicamente il potere fra donne e uomini, oltre alle pari opportunità occorre valorizzare la maternità (parto compreso) come una preziosa differenza. Un diritto da proteggere e un lavoro da remunerare perché è un bene comune da mettere al centro della sfera pubblica, pena la crescente denatalità!
Delta Geiler Caroli è giornalista e Presidente onoraria dell’Associazione Nascere Bene Ticino
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