La denatalità è lo sciopero silenzioso delle donne
Per valorizzare la maternità (parto compreso) come una preziosa differenza - Di Delta Geiler Caroli
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Per valorizzare la maternità (parto compreso) come una preziosa differenza - Di Delta Geiler Caroli
• – Redazione
In un testo cruciale per il femminismo svizzero le tesi di una donna mai doma, criticata e diffamata per tutta la vita
• – Redazione
Intervista al giornalista de "Il Fatto Quotidiano" autore dell'ultima biografia (non autorizzata) di Silvio Berlusconi
• – Aldo Sofia
A ridosso dei giorni di fine anno scolastico, qualche considerazione sul calendario
• – Adolfo Tomasini
Di Mattia Feltri, La Stampa Qualche anno fa un amico mi suggerì di scrivere una biografia di Silvio Berlusconi. In cui sia dentro tutto, mi disse, una biografia in mille pagine,...
• – Redazione
Imbarazzante, subdolo, "tutto in lui era falso": dal New York Times al Guardian, il ricordo del Cavaliere in Europa e negli USA è lontano dall'apologia
• – Redazione
Con contratti capestro e brevetti le grandi aziende farmaceutiche bloccano la ricerca sui vaccini anti Covid
• – Redazione
Il lascito politico di Silvio Berlusconi: non gli riuscì la grande riforma liberale che indicò come programma della sua discesa in campo; perché per la sinistra fu un avversario...
• – Aldo Sofia
Come Berlusconi debuttò proclamando di detestare la politica e i giochi di partito, ma che poi se ne è comodamente servito
• – Aldo Sofia
• – Franco Cavani
Per valorizzare la maternità (parto compreso) come una preziosa differenza - Di Delta Geiler Caroli
Le donne, e solo le donne, hanno l’enorme potere di assicurare la continuità della specie. Si chiama “maternità”, parola venerata e scomoda allo stesso tempo. Nei paesi dove contraccezione e interruzione della gravidanza sono legali, avere figli non è più un destino, finalmente è una scelta, ma la natalità è in diminuzione. Sociologi e politici lanciano l’”allarme denatalità” e si interrogano sulle cause del fenomeno. Secondo la giornalista A. Bocchetti “non fare figli è il giudizio più severo che le donne danno a questa società, alla sua organizzazione, alle scelte delle sue priorità… Questa è la guerra delle donne, che non è come quella degli uomini che fa morti. La guerra delle donne non fa più vivi.” È forse in via di estinzione il desiderio di maternità? Gli studi sembrano dimostrare che non è così. Tuttavia sempre più donne non vogliono figli o rinunciano a causa di ostacoli molto concreti e già ben noti: redditi e congedi insufficienti, scarsità di asili-nido, di alloggi accessibili, di orari flessibili ecc. Perciò la maternità è come una corsa a ostacoli, un freno alla realizzazione professionale, un costo insopportabile, una fatica eccessiva o un lusso inaccessibile.
C’è poi un altro ostacolo: la “violenza ostetrica” (anche se involontaria o “solo” verbale) presente nei paesi dove gravidanza e parto, pur non essendo malattie, sono molto medicalizzati. È all’origine di nuove raccomandazioni OMS, di un rapporto ONU e di una risoluzione del Consiglio d’Europa. Uno studio del CHUV rivela che il 30% delle mamme ha un ricordo traumatico del parto, e uno studio della SUP di Berna che il 27% ha subito una forma di coercizione. Secondo la revisione di una dozzina di studi le conseguenze per un parto successivo sono: rinuncia, dilazionamento o cesareo (in Svizzera 1/3 delle nascite). Il chirurgo e ricercatore Michel Odent ha notato empiricamente che nei paesi con tassi elevati di cesarei la natalità è molto diminuita. Ad esempio Taiwan: oltre il 50% di cesarei e natalità allo 0,8%. Causa o conseguenza? Le eventuali correlazioni andrebbero studiate.
Il fatto è che la natalità è imbrigliata nella barriera fra politico e privato. Angela Notari (autrice e attivista per i diritti delle mamme) osserva che sarebbe uno scandalo pubblico se il 30% dei passeggeri di una compagnia aerea serbasse ogni volta un ricordo traumatico del volo: la politica interverrebbe. Perché per il parto non succede? Perché la cultura patriarcale relega la maternità (unica vera e irriducibile differenza fra maschi e femmine) nella sfera privata, quella del lavoro invisibile! Tiene questo “potere femminile” sotto controllo patologizzandolo, come si faceva una volta con le donne (“isteriche”) che si ribellavano ai modelli patriarcali.
C’è una “congiura del silenzio” secondo Silvia Vegetti Finzi, nostra membra onoraria, che ci scrive: “Mettere al mondo e crescere un figlio non è un processo lineare e paritetico ma modulare e specifico. Paternità e maternità non sono funzioni intercambiabili.” Per riequilibrare simbolicamente il potere fra donne e uomini, oltre alle pari opportunità occorre valorizzare la maternità (parto compreso) come una preziosa differenza. Un diritto da proteggere e un lavoro da remunerare perché è un bene comune da mettere al centro della sfera pubblica, pena la crescente denatalità!
Delta Geiler Caroli è giornalista e Presidente onoraria dell’Associazione Nascere Bene Ticino
I prezzi in Svizzera saliranno in modo significativo per molti fornitori: aumento medio del 47% - Di Paolo Rossi, consulente strategie di mercato energetico
In Europa e anche in Svizzera hanno adottato decisioni che contribuiscono alle tragedie dei migranti - Di Martino Colombo