La scienza in ostaggio di Pfizer e Moderna
Con contratti capestro e brevetti le grandi aziende farmaceutiche bloccano la ricerca sui vaccini anti Covid
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Con contratti capestro e brevetti le grandi aziende farmaceutiche bloccano la ricerca sui vaccini anti Covid
• – Redazione
Il lascito politico di Silvio Berlusconi: non gli riuscì la grande riforma liberale che indicò come programma della sua discesa in campo; perché per la sinistra fu un avversario...
• – Aldo Sofia
Come Berlusconi debuttò proclamando di detestare la politica e i giochi di partito, ma che poi se ne è comodamente servito
• – Aldo Sofia
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
Per “Il Mattino” l’aumento delle tariffe Arcobaleno è colpa degli ecologisti
• – Enrico Lombardi
Dopo numerosi tentativi falliti di disgelo, a che punto sono le frizioni tra le due super potenze? E quanto dobbiamo preoccuparci?
• – Loretta Dalpozzo
Dopo un periodo di duri scontri e di forte repressione, la situazione interna all’Iran sembra immobilizzata - Intervista a Paola Rivetti
• – Redazione
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
Il successo del "corteo popolare" apre una nuova fase nella rivendicazione di luoghi adeguati per la cultura spontanea e indipendente anche a Lugano e nel Ticino
• – Redazione
“Lavorare, lottare, diffondere”, le parole d’ordine della scrittrice, pittrice e prostituta ginevrina Grisélidis Réal, che ha lasciato in eredità una straordinaria documentazione sul lavoro del sesso
• – Boas Erez
Con contratti capestro e brevetti le grandi aziende farmaceutiche bloccano la ricerca sui vaccini anti Covid
È finita la pandemia ma non la ricerca di un vaccino universale contro il Covid-19. L’obiettivo è trovarne uno che blocchi la trasmissione del virus e risponda a tutte le varianti. Ma le aziende farmaceutiche Pfizer e Moderna stanno mettendo i bastoni tra le ruote ai ricercatori.
Nonostante la loro efficacia, i vaccini a mRna forniti a mezzo mondo dalle due aziende non fermano il contagio e devono essere aggiornati periodicamente sulla base delle nuove varianti. Perciò gli scienziati proseguono gli studi per trovare un vaccino ad ampio spettro. I vaccini sperimentali però devono essere messi a confronto con quelli prodotti da Pfizer e Moderna, per garantire almeno la stessa efficacia e la stessa sicurezza. Realizzare questi test non è possibile perché Pfizer e Moderna si rifiutano di fornire dosi a scopo di ricerca, o lo fanno con enorme ritardo. Lo denuncia il rapporto intitolato «Ricerca in ostaggio» dell’organizzazione non governativa PrEP4All, che lotta per allargare l’accesso ai farmaci. «Senza il vaccino bivalente Pfizer non disponiamo di un termine di paragone», lamentano gli scienziati interpellati da PrEP4All. Nel solo 2022 le aziende hanno fatturato oltre 50 miliardi di euro grazie ai vaccini.
Il blocco riguarda persino le ricerche finanziate dal potente National Institutes of Health, il principale ente di ricerca pubblica al mondo nel settore, i cui ricercatori hanno dovuto ripiegare su vaccini scaduti o addirittura su fiale già parzialmente usate e destinate allo smaltimento pur di svolgere le sperimentazioni. Nemmeno il governo statunitense, che ha milioni di dosi vicine alla scadenza, ha potuto fornirle loro: le clausole dei contratti di acquisto dei vaccini stabiliscono infatti che per cedere le dosi acquistate è necessaria l’autorizzazione delle aziende farmaceutiche. «Per oltre due anni, i contratti tra governi e industria hanno avuto l’effetto collaterale di ritardare o bloccare l’accesso a questi prodotti a scopo di ricerca», spiega il rapporto della Ong.
L’industria farmaceutica sta bloccando anche i ricercatori dell’hub scientifico creato a Città del Capo (in Sudafrica) dall’Oms allo scopo di sviluppare un vaccino locale e diminuire la dipendenza dai costosi monopoli occidentali. Le dosi le avrebbe fornite il governo francese se Pfizer non si fosse opposta. Neanche Moderna ha dato il suo consenso all’inizio dei test clinici. E l’obiettivo di avere una piattaforma vaccinale africana pronta a rispondere a eventuali nuove crisi sanitarie rischia di sfumare.
Le aziende usano le clausole anche per fermare ricerche ritenute scomode. Ad esempio, hanno aspettato un anno prima di fornire le dosi per gli studi sull’efficacia dei vaccini in persone anziane e immunocompromesse, vanificandole in quanto nel frattempo il virus era mutato. Inoltre, alle clausole contrattuali si aggiungono i brevetti che permettono alle aziende di affermare il monopolio anche sui prodotti derivati dai vaccini. E questo scoraggia i ricercatori interessati a collaborare con le multinazionali per migliorare quelli esistenti.
Nell’immagine: l’hub scientifico creato a Città del Capo dall’Oms
Se la misura verrà approvata dal Congresso, Taiwan potrà ottenere per la prima volta armi attraverso un sistema finanziato dai contribuenti statunitensi
Dalla Schweizerische Kreditanstalt fondata nel 1856 da Alfred Escher ai ripetuti scandali, a cominciare da quello di Chiasso: una panoramica delle tappe fondamentali della storia...