La folgorante conversione degli ayatollah anti-euro
Ben più di altri, siamo proprio noi “Naufraghi/e” a poter capire il…naufragio dei populisti, anche di casa nostra, in questo scorcio di 2021. Prima dolenti orfani di Trump,...
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• – Aldo Sofia
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• – Aldo Sofia
• – Franco Cavani
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• – Aldo Sofia
• – Franco Cavani
• – Franco Cavani
Ben più di altri, siamo proprio noi “Naufraghi/e” a poter capire il…naufragio dei populisti, anche di casa nostra, in questo scorcio di 2021. Prima dolenti orfani di Trump, istigatore di un fin troppo ‘facile’ assalto da operetta al Congresso americano, condotto (come dimostrano le prime identificazioni da parte dell’FBI) da ogni sorta di squinternati, molti dei quali fascistoidi, antisemiti, feroci primatisti bianchi, e seguaci di QAnon, quelli convinti che il mondo sia praticamente ostaggio di una setta di pedofili, e ai quali il “tycoon” aveva indirettamente inviato il proprio affezionato sostegno.
Ma ancor più, i populisti nostri e peninsulari, devono ora ingoiare l’impensabile: la spettcolare conversione della celebrata ditta “Borghi&Bagnai”, economisti, professori e cantori della guerra senza quartiere all’Unione Europea, al sistema bancario asservito ad élites e poteri forti, ai Soros che contrastano l’amico e illiberale ungherese Orban, agli immigrati clandestini agenti di chi vuol praticare la strategia della “sostituzione” (loro che prendono il nostro posto in Europa), e naturalmente all’odiato euro. B&B, che ora salgono beatamente sul carro di Mario Draghi, insieme a Salvini, che dice di “anteporre gli interessi della nazione a quelli della Lega”.
Alberto Bagnai é l’autore dell’italica bibbia dell’anti-europeismo più muscoloso. Era il 2012, e il titolo della sua poderosa opera era inequivocabile: “Il tramonto dell’Euro: come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere” degli europei. E a questo auspicio é rimasto incollato, impavido. Il secondo, tanto per citarne una, sentenziò che “se sei alleato di Draghi, i pensionati sono tuoi nemici”. Sempre con la benedizione di Matteo Salvini, quello che disse “mi trovo a casa a Mosca, non a Bruxelles”, e affinché non vi fossero dubbi sul suo vero orientamento, li nominò responsabili dell’ufficio economico della Lega e presidente della Commissione bilancio. Insomma, qui si parla degli Ayatollah, delle Guide Supreme dei No-Euro.
Draghi e moneta unica sono sopravvissuti. Quindi, nel nome di un tempestivissimo pragmatismo, ecco i due prof allearsi al detestato ex-nemico, al salvatore dell’euro, a quello del “whatever it takes” (“a qualunque costo”), a lungo presidente della Banca europea ritenuta illegittima. Insomma, siamo alla più fulminea conversione dopo quella sulla strada di Damasco. Ma il buon Paolo (poi santo) quantomeno ebbe il buon gusto di cadere da cavallo, tanto doveva essere accecante la rivelazione. Non certo B&B. Che sul cavallo del potere salgono facendo una figuraccia di palta (marrone). Sempre con dignitoso, anche se un po’ iroso, pragmatismo.
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