Sbagli occidentali e pretese russe
In cerca di de-escalation della crisi ucraina, lo scontro più pericoloso Russia-Nato dalla caduta del Muro
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In cerca di de-escalation della crisi ucraina, lo scontro più pericoloso Russia-Nato dalla caduta del Muro
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In cerca di de-escalation della crisi ucraina, lo scontro più pericoloso Russia-Nato dalla caduta del Muro
Escalation di uno scontro mai registrato dalla fine dei blocchi. Il neo-zar ha deciso di muovere le sue bellicose pedine in quello scacchiere per varie ragioni: avverte come particolarmente vicina, minacciosa e concreta la prospettiva di un’entrata dell’Ucraina nella Nato (“missili nemici in grado di colpire il Cremlino in pochi minuti”); vuole mobilitare l’orgoglio nazionale come carburante per giustificare la riconquista del ruolo internazionale del passato; cerca con la prova di forza la cementificazione di una nuova servizievole alleanza euro-asiatica (Bielorussia e Kazakistan nella propria sfera di influenza, dopo gli interventi diretti in Cecenia, Georgia, Abkhazia, annessione della Crimea e parte del Donbass ucraini); tenta di dividere le due sponde dell’Atlantico, sapendo quanto gli europei abbiano bisogno delle sue fonti energetiche. Ognuno di questi calcoli comporta per la stessa Russia controindicazioni e rischi. Che l’abile scacchista del Cremlino non sottovaluta, ma accetta. Fino a che punto, è ancora da vedersi. L’Ucraina occupa un ruolo storico, culturale, territoriale particolari per la Russia. Lo sa Kiev, lo dovrebbe sapere l’Occidente. Che ha deciso lo stretto e provocatorio accerchiamento dell’ ‘Orso russo’ ferito. Una neutralizzazione comunque ‘protetta da vicino’ di certe aree (lo fu per la Finlandia) era davvero inimmaginabile? E come reagirebbero gli USA se in centro America, nel loro ‘giardino di casa’, si ritrovassero ordigni russi puntati sulla Casa Bianca? Non nacque così anche la crisi dei missili a Cuba? Cercasi Kennedy e Kruscev disperatamente.
Scritto per ‘laRegione’
Nell’immagine: un carro armato ucraino durante la guerra del 2014
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