Miss Universo 2023: l’incredibile vicenda di Sheynnis Palacios
La più bella donna del globo è nicaraguense e la sua vittoria ha dato il via ad una serie di eventi drammatici e contraddittori, inimmaginabili anche in un Paese abituato al peggio
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La più bella donna del globo è nicaraguense e la sua vittoria ha dato il via ad una serie di eventi drammatici e contraddittori, inimmaginabili anche in un Paese abituato al peggio
• – Gianni Beretta
L’operato delle multinazionali, messo a dura prova da una votazione del 2020, continuerà ad essere un tema molto acceso nell’agenda politica svizzera e internazionale, grazie anche alle denunce di Dick Marty
• – Federico Franchini
Come il “Tagi” ha ricordato l’impegno del magistrato, del governante e del parlamentare ticinese
• – Redazione
Karin Keller Sutter ha lanciato la campagna in vista della votazione popolare sulla tredicesima AVS, prevista a marzo, dicendo che la proposta porterebbe a un aumento delle tasse. Si tratta di sapere quali tasse e chi le paga
• – Fabio Dozio
Dalla Cecenia in avanti si è sempre risollevato grazie ai missili sparati sui vicini
• – Redazione
Pietro Martinelli ricorda la figura, l’attività e le convinzioni di Dick Marty, la personalità politica ticinese più nota nel mondo e “uno dei politici ticinesi più popolari e amati in Ticino, malgrado non abbia concesso mai nulla alla demagogia”
• – Pietro Martinelli
Abbiamo perso un democratico liberale che intendeva la democrazia inscindibile dal principio di libertà, nella costante ricerca della giustizia sociale. Abbiamo perso l’uomo: sforziamoci di non perderne le idee
• – Andrea Ghiringhelli
Una sera di dicembre a Breno, con un folto pubblico a parlare con Dick Marty dei temi a lui più cari e riceverne una lezione di rigore e di fedeltà ai principi di giustizia e libertà
• – Maurizio Corti
Il “Plan B” e la cieca fiducia nel radioso futuro delle criptomonete cominciano a lasciare interrogativi importanti anche a Lugano - Di Raoul Ghisletta
• – Redazione
La maggior parte delle diocesi svizzere non applica più, o solo parzialmente, le disposizioni sulla soppressione dei documenti relativi agli abusi. Il vescovo Felix Gmür, ha chiesto a Papa Francesco di rendere più flessibili queste disposizioni
• – Boas Erez
La più bella donna del globo è nicaraguense e la sua vittoria ha dato il via ad una serie di eventi drammatici e contraddittori, inimmaginabili anche in un Paese abituato al peggio
In poco più di un mese è accaduto di tutto in Nicaragua con l’inaspettata attribuzione alla 23enne Sheynnis Palacios del titolo di Miss Universo. A cominciare dallo spiazzante annuncio in diretta tv (dalla vicina San Salvador) con i nicas che si riversavano in massa per le strade di tutto il paese per festeggiare con balli, urla e pianti l’evento, in una sorta d’irrefrenabile quanto liberatoria euforia. Sfidando le drastiche proibizioni poliziesche di manifestare, in vigore dal 2018 quando la rivolta popolare antiregime di quei tre fatali mesi fu soffocata nel sangue con un bilancio di 350 morti e duemila feriti.
Palacios fu fotografata allora mentre sventolava una bandiera bianca e azzurra nazionale (assurta oggi a simbolo di resistenza). Ma soprattutto apparve cantando “Nicaragua, Nicaraguita” al fianco del cantautore per eccellenza del decennio rivoluzionario: Carlos Mejia Godoy (oggi in esilio a San Francisco) autore pure dello storico inno del Fronte Sandinista. La giovane mantenne in seguito un profilo piuttosto basso. Fino a riproporsi con orgoglio quest’anno con tanto di laurea in Comunicazione sociale, giusto poco prima della clamorosa chiusura e confisca dell’Università Centroamericana dei gesuiti che frequentava.
Il prestigioso conferimento a Sheynnis costituisce una sorta di riscatto per gli studenti nicaraguensi che guidarono quella ribellione, gran parte dei quali sono stati costretti a lasciare il paese. Figlia di una ragazza madre, si è mantenuta a lungo grazie a una borsa di studio e vendendo buñuelos (un tipico dolce casereccio locale).
Daniel Ortega e la copresidente (oltre che consorte) Rosario Murillo in un primo momento non hanno potuto che abbozzare uno stentato “Nicaragua è in festa con la sua Regina”; oltre a inviare un messaggio di felicitazioni ai suoi familiari tramite l’altrettanto giovane sindaca di Managua. In realtà prima dell’imprevedibile verdetto, avevano disposto che Palacios non potesse più fare ritorno nel proprio paese. Con tanto di avviso alla compagnia aerea Avianca (poi prontamente rimangiato). Come è accaduto del resto in questi cinque anni a centinaia fra oppositori, giornalisti, attivisti sociali e religiosi nicaraguensi recatisi all’estero. Non solo. Il Canal 13, di proprietà di tre dei figli della coppia presidenziale, aveva definito spregiativamente la candidata nicaraguense (in trasmissioni dei giorni precedenti, subito cancellate) come Miss Buñuelo, Miss Tranquera (barricadiera) e persino Miss Covid.
Di lì a poco Murillo ha iniziato col mettere le mani avanti di fronte ai “tentativi di manipolazione del meritato trionfo di una bella ragazza”. A farne per prima le spese, da capro espiatorio, è toccato a Karen Celebertti, proprietaria del marchio Miss Nicaragua, che al rientro all’aeroporto capitalino è stata rimontata sull’aereo (con destino Città del Messico) e privata seduta stante della nazionalità per “tradimento alla patria” avendo manipolato il concorso “in favore di oppositrici del governo, convertendolo in un’imboscata politica finanziata da agenti stranieri”. Ma prima ancora suo marito e il figlio, tornati per primi da San Salvador, erano stati tradotti direttamente in carcere. Con loro portavano i voluminosi bagagli di vestiti di Sheynnis (perquisiti dagli agenti). Mentre la premiata si è trasferita direttamente a New York per prendere possesso per un anno (come da “protocollo”) dell’appartamento di Miss Universo. Non senza inviare prima un messaggio solidale all’”amica” Karen e dichiarandosi “onorata di rappresentare il mio paese nel resto del mondo”.
A nulla è servito, al momento, che Celebertti abbia rinunciato alla titolarità della griffe di Miss Nicaragua. L’erede designata dovrebbe essere nientemeno che la nuora degli Ortega, Xiomara Blandino (ex Miss Nicaragua 2007 quando già Celebertti dirigeva la kermesse) accasata con il loro figlio Juan Carlos, a sua volta direttore del Canal 8.
Tutto sarebbe ora rientrato nei ranghi in Nicaragua, compresa la riverniciatura imposta dalla polizia di un murale ad Estelì che riproduceva la nuova Miss Universo. Ma il caso ha assunto una tale risonanza internazionale da scatenare le ire furibonde di Murillo che in uno dei suoi grotteschi discorsi radio quotidiani del mezzogiorno, ha parlato di “malvagia comunicazione terroristica di vampiri”. La delirante bruja (strega) o papessa, come la chiamano laggiù, aveva appena concluso l’opera di “normalizzazione” dell’ultimo baluardo indipendente del paese, ovvero la chiesa cattolica, vietando le messe nei cimiteri nel giorno dei morti e le processioni per la festa della “Purissima” (8 dicembre). Lei antiabortista, con una trentina di anelli alle dita (ognuno contro un malocchio differente) che tiene sotto ricatto il marito per averlo coperto dalle accuse della figliastra Zoilamerica per abusi subiti da bambina. Ossessionata dalle crepe interne del regime che l’hanno portata il mese scorso a destituire ben 900 funzionari della Corte Suprema di Giustizia, a partire dalla sua presidente. Che ha appena cacciato dal paese la Croce Rossa Internazionale. E che deve far fronte alle critiche di esiliati sandinisti di prim’ordine come il Premio Cervantes Sergio Ramirez, o la Premio Poesia Iberoamericana Gioconda Belli (entrambi a Madrid) o ancora della mitica comandante guerrillera Dora Maria Tellez (negli Usa); tutti privati della cittadinanza nicaraguense nonché espropriati dei propri beni. Mentre Vilma Nuñez (ai domiciliari, per dirigere la commissione dei diritti umani) e il vescovo Rolando Àlvarez (raggiunto in carcere proprio l’altro giorno da un altro prelato, mons. Isidoro Mora) sono stati tra i finalisti del recente Premio Sakharov del Parlamento Europeo.
Ci mancava pure che Miss Nicaragua fosse incoronata Miss Universo….
Lei ha detto di non aver alcun timore di tornare in Nicaragua. Ammesso che la facciano rientrare. Imprigionarla sarebbe il colmo. Ma anche impedire una sua visita sarebbe assai imbarazzante. Sulla quale è in corso una trattativa su eventualmente il quando, il che dire e il che fare.
Sta di fatto che Sheynnis Palacios, senza averlo cercato, è diventata un emblema della resistenza al regime orteguista.
Di certo col suo ultimo vestito dai colori bianco e azzurro della bandiera nazionale sarà in antitesi all’altro bicolore rosso/nero del Frente Sandinista di Liberación Nacional, un tempo sinonimo di lotta rivoluzionaria. E che oggi vediamo misteriosamente abbinato all’”insolito” ambasciatore del Nicaragua in Spagna (oltre che in Grecia, Slovacchia, Cechia e Andorra) Maurizio Gelli: figlio di quel “venerabile” Licio che ricevette direttamente dalle mani de dittatore Francisco Franco l’onoreficenza di primo e più giovane legionario fascista italiano. Ma, come se non bastasse, abbinato pure al nipote del capo piduista (figlio di Maurizio) che si chiama Licio come il nonno, ambasciatore degli Ortega/Murillo a Montevideo.
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