Qualche dubbio tra le bombe
Fra filo – russi e filo-americani forse si dovrebbe provare ad essere filo-europei
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Fra filo – russi e filo-americani forse si dovrebbe provare ad essere filo-europei
• – Redazione
Si muore di caldo. Non è più soltanto un modo di dire. Ci sono i dati di Nature Medicine a certificare quello che è accaduto la scorsa estate in Europa: una strage, 61 mila morti
• – Redazione
Quelle tante volte in cui l’antifascismo italiano è finito sotto processo
• – Werner Weick
Dopo oltre 500 giorni l’ecatombe di morti vede sfumare gli scopi di entrambi gli schieramenti.
• – Redazione
Potere, privilegi, soldi, vite performanti. Si conta solo se si agisce come un uomo. È il mondo di “Sex and the City”. È il modello di Thatcher, tra le figure politiche più spietate della storia recente
• – Redazione
• – Franco Cavani
La donna che ha sostituito Elon Musk alla guida del social più utilizzato da politici e giornalisti è una figura evanescente, marginalizzata dall’uomo che l’ha assunta
• – Redazione
Da oggi il summit Nato di presidenti e capi di governo dell’Alleanza. Come e fino a quando garantire il sostegno in armi al paese invaso da Putin?
• – Aldo Sofia
Una crisi si aggira per l’Europa, la crisi della sinistra. Per uscirne, le formazioni di sinistra non possono non ripartire dal porsi con assillante preoccupazione la sfida dell’eguaglianza
• – Redazione
In Svezia e Finlandia politiche contro il Green Deal, nemico anche di Vox e dei contadini olandesi che aspirano al governo. Pure l’Italia si è schierata, con la Polonia, contro le direttive verdi europee
• – Redazione
Fra filo – russi e filo-americani forse si dovrebbe provare ad essere filo-europei
Di Michele Serra, La Repubblica
Da cittadino europeo, accolgo con sollievo la notizia che non tutti gli Stati membri della Nato sono incondizionatamente favorevoli all’ingresso dell’Ucraina nella Nato.
Dopo molti mesi nei quali il dovuto impegno bellico (difendere l’Ucraina aggredita) ha spesso minacciato di sconfinare nell’entusiasmo bellico, che non è proprio la stessa cosa e non è affatto dovuto, ogni invito alla calma e al ragionamento, ogni esitazione sono segnali confortanti. Significa che la guerra, come spesso avviene, è un problema e non una soluzione.
Non sono uno stratega, non un esperto di politica internazionale, sono solo una persona stanca della guerra, preoccupata dalla facilità e perfino dalla naturalezza con la quale l’organizzazione statuale dell’odio e il suo finanziamento (tale cosa è la guerra) ha riconquistato la scena europea, mozzando il capo a ogni pensiero dialettico, trasformando ogni parola, ogni opinione, in un’arma da spendere su un lato o quell’altro del fronte.
Chissà se si può dire con un minimo di serenità in più, dopo sedici mesi di carneficina, che l’allargamento della Nato, visto da Ovest oppure visto da Est, costituisce comunque un problema non indifferente, e da prima dell’aggressione russa; senza essere per questo considerati russofili o, peggio ancora, amici di Putin.
Penso di poter dire che è stata fin qui una discussione molto brutta, almeno in Italia, quella sulla guerra russa in Ucraina. Con intimidazioni propagandistiche proprio da “tempi di guerra”, e stupide accuse di essere filo-russi, o filo-americani, quando si tratterebbe di cercare di essere, finalmente, faticosamente, filo-europei.
Nell’immagine: una caricatura di Michele Serra sull’amaca di La Repubblica
La candidatura alla presidenza francese di Éric Zemmour scatena in Francia e altrove una certa inquietudine, o forse addirittura il panico
La verità è sempre più la prima vittima delle guerre