Il più grande giocologo della nostra lingua

Il più grande giocologo della nostra lingua

Matematico, insegnante, enigmista italiano, Ennio Peres è morto domenica scorsa a Roma – Un ricordo di Francesco Giudici


Redazione
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Il più grande giocologo della nostra lingua

 Giudici (a sinistra) e Peres a Locarno nel 2021

Ottenni la patente per insegnare nella scuola elementare nel 1971 trascinandomi una fama di persona con poche difficoltà in matematica. A me piacevano parecchio i giochi logici e quindi comperavo spesso riviste che ne proponevano di affascinanti. Linus con i suoi Wutki era fra le mie preferite. Poi nel 1995 ecco che su Linus comparve una rubrica che aveva per titolo ‘Scherzi da Peres’.

Già dalle prime proposte apparse venni catturato e così all’amore per la matematica aggiunsi anche quello della lingua italiana lì convogliato dai giochi di parole. Quell’Ennio Peres era sicuramente una persona notevole. Ma, sebbene fosse venuto in Ticino di tanto in tanto, non ebbi mai occasione d’incontrarlo. 

Comprai parecchi suoi libri, libri che ora più di prima tengo con amore nella mia libreria. Nel 2015, grazie al luinese Marco Minelli, entrai a far parte di un gruppo che elaborava un certo tipo di gioco che mi ha sempre affascinato… ‘101 Anagrammi Zen’. Nel 2016 ecco apparire tra di noi, con lo pseudonimo di Mister Aster, anche Ennio Peres. Aveva chiesto lui (…) di entrare in questa banda di persone bizzarre. Indubbiamente venne accolto a braccia aperte, lui il più grande giocologo della nostra lingua. 

Tra noi due si creò un’amicizia che ci portò spesso a scambiarci altre tipologie di giochi, sia matematici che linguistici. Nel 2020, in un periodo in cui le restrizioni a causa della pandemia si facevano sentire, la nostra radio decise di dedicare alcune trasmissioni ai giochi con le parole. Il conduttore del programma contattò Ennio, ma lui declinò l’offerta perché alle prese con un grande problema alla gola. Però, al conduttore della trasmissione, fece subito il mio nome lodandomi parecchio.

A ottobre 2021, esattamente venerdì 15, ebbi la possibilità di stare con lui. Entrambi davamo i nostri contributi a un’attività del Dfa (Dipartimento formazione e apprendimento, ndr) che va sotto il nome di ‘Italmatica’, cioè un abbinamento tra questi due ambiti apparentemente lontani. Dovevamo tenere una conferenza nella sala del Kursaal di Locarno. Lui veniva in treno da Roma e durante tutto il viaggio mi scrisse per fare in modo che a Lugano salissi anch’io sullo stesso convoglio. Mi aspettava sulla porta del vagone e così, senza perdere tempo eravamo seduti uno di fronte all’altro con tantissime cose da raccontarci.

La nostra conferenza si può vedere su YouTube e aveva per titolo ‘Matematica e Umorismo’. Alla fine della serata mentre lo riaccompagnavo in albergo mi disse che avrebbe avuto molto piacere a pubblicare insieme a me un libro sugli anagrammi e su come fare per crearne di particolarmente riusciti. Ennio, stanchissimo, rientrò a Roma il pomeriggio successivo. 

Restammo sempre in contatto, gli chiedevo come stava e gli recapitavo le fotografie dei suoi giochi che di tanto in tanto apparivano su “Azione”. E domenica mattina è arrivata la notizia che temevo potesse arrivare, ma che mai avrei voluto ricevere. 

Chiudo con un anagramma elaborato da una componente del nostro gruppo:

Peres ti onoro —> eterno riposo.

Testo pubblicato da “La Regione”

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