Cripto? No, Beckett!
Dove vuole portarci il Municipio di Lugano con le monete virtuali? Sono il prodotto di falsi libertari, presunta modernità, nascondigli in paradisi fiscali. Deve decidere il Consiglio comunale - Di Jacques Ducry
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Dove vuole portarci il Municipio di Lugano con le monete virtuali? Sono il prodotto di falsi libertari, presunta modernità, nascondigli in paradisi fiscali. Deve decidere il Consiglio comunale - Di Jacques Ducry
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Dove vuole portarci il Municipio di Lugano con le monete virtuali? Sono il prodotto di falsi libertari, presunta modernità, nascondigli in paradisi fiscali. Deve decidere il Consiglio comunale - Di Jacques Ducry
Le criptovalute sono monete virtuali(!) basate sulla tecnologia della blockchain e servono per acquistare beni e servizi e scambiare valore(!). Non girano nei normali e legali circuiti finanziari, bancari e soprattutto governativi. La prima e più nota è il Bitcoin, creato nel 2008, sembra che al mondo ne esistano oltre 24’000(!), e sono anche state ribattezzate Altcoin (moneta alternativa).
Ecco dove vuole portarci, anche tramite il Municipio (organo esecutivo) della mia Città, Lugano, la presunta modernità con metodi pseudoanarcoidi, falsamente libertari, privi di qualsiasi valore etico e morale, creando nelle persone l’illusione di facili guadagni, senza alcun controllo democratico, facilitando il loro percorso nelle strade oscure e inquietanti dell’illegalità.
Una prova? La condanna del 28 marzo da parte di un tribunale Usa del presunto “re delle criptovalute” a 25 anni di carcere per avere frodato 8 miliardi (!) di dollari ai suoi clienti. Siamo dunque alla nuova moda dei “colletti grigi”, che pensano di potere giocare al “grande casinò” della finanza liberista e globalizzata senza che le criptovalute abbiano un fondamento reale.
Mi permetto quindi di affermare che il Bitcoin è una vera e propria frode che meriterebbe, nell’ambito di un vero sistema democratico, decisioni prese non dal potere esecutivo ma da quello legislativo, dunque dal Consiglio comunale di Lugano, auspicando l’intervento del potere giudiziario, dunque del Ministero pubblico, rispettando così i principi di trasparenza, legalità e separazione dei poteri.
L’anonimato del sistema permette il fiorire di gravi crimini quali i traffici di stupefacenti e armi, del riciclaggio di denaro e di varie frodi (pure fiscali). Pretendo quindi, come Cittadino, un intenso e costante controllo da parte di una Magistratura libera e coraggiosa con l’apporto fondamentale dei servizi informativi della Polizia. Auspico pure un intervento del Ministero pubblico europeo che coordini quelli nazionali e le rispettive polizie agendo quindi globalmente… come fanno i criminali.
Il mio desiderio e quello dei miei 10 colleghi di lista di “Costituzione Radicale” consiste nell’esprimere un chiaro e alto NO al populismo finanziario, all’opacità, alla frode, alle illusioni; un SI solare a una politica che crei vera bellezza e ricchezza sociale e territoriale dove i Cittadini possano vivere pure di scuola e cultura aperte nel rispetto delle libertà individuali, dell’interesse pubblico e della separazione dei poteri… in una Città pulita, virtuosa, vivace, giusta.
Samuel Beckett in “Fin de partie” scrive: “Un peu de poésie.Tu appelais.Tu réclamais le soir; il vient. Il descend: le voici. Joli ça. Et puis? Instants nuls, toujours nuls, mais qui font le compte, que le compte y est, et l’histoire close”.
Jacques Ducry è candidato al Consiglio comunale di Lugano per Costituzione radicale
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